La testa mi scoppia. A quanto pare non reggo l'alcool,per niente.
Mi rendo conto di essere ancora del tutto vestita e truccata,se così possiamo definirmi. Il mascara è su tutta la mia faccia e il rossetto mi fa assomigliare a Joker.
Mi faccio una doccia e finalmente il mal di testa si allieva.
Il sabato mattina è il momento più bello della settimana. Sono a casa da sola. Mio padre fa il doppio turno al bar e mia sorella di solito rimane a dormire da uno dei suoi vari ragazzi. Posso fare colazione in cucina con tutta calma. Lascio la musica accesa tutto il tempo. Oggi ho intenzione di dimenticarmi di ieri sera. Non ho per niente voglia di stare ancora male. Anche se lo sguardo divertito di un Brian appena tredicenne mi tormenta. Questa notte non ho sognato altro che persone che mi prendevano in giro prima di farmi cadere in una piscina che mi risiucchiava.
Scuoto la testa per gettare via quei pensieri. Scrivo ad Anne per chiederle come è andata a lei ieri,dato che me la sono data a gambe e non l'ho più incontrata. In risposta lei mi chiama.
Mi butto sul divano con solo l'asciugamano legato intorno al petto.
"Jenny? Stai bene?" Mi chiede appena rispondo.
"Anne...si perché?".
"Ho saputo da Sarah quello che è successo ieri sera,non ti ho più visto!"mi spiega preoccupata.
"Già...non è stata la serata che mi ero immaginata,Raily ha ottenuto quello che voleva: mi ha ridicolizzato davanti a tutti e Brian ha scelto lei a quanto pare" rispondo cercando di non ricominciare a piangere.
"Ma Brian ieri mi è venuto a cercare per chiedermi di te! Non sapeva dove fossi andata e mi ha chiesto se ti avevo vista...ma non ho saputo rispondergli,gli ho solo detto che non doveva venirti dietro se in quel momento stavi male...avrebbe solo peggiorato la situazione credevo...mi dispiace J non volevo impedirgli di scusarsi!"mi dice velocemente e quasi non riesco a crederle.
"Aspetta un attimo...Anne stai dicendo che mi stava cercando? Brian ha lasciato la Raily per venirmi a parlare?!"dico quasi in un sussurro...non sto capendo niente. "Sì,Jenn! Non so poi dove sia andato,forse ha provato a chiamarti...hai controllato le chiamate perse?".Senza avvisarla chiudo la telefonata e controllo nel registro chiamate. Come diavolo ho fatto a non vederle? Cinque chiamate perse da Brian all'una di notte.
Dovevo essere proprio ubriaca e mi sono addormentata così profondamente da non sentire la suoneria. "Anne...ti richiamo"le scrivo velocemente.
Perché però dopo ha smesso di telefonarmi?
Decido di andare a casa sua. Se mi vuole ancora parlare,meglio farlo di persona.
Ho paura di quello che potrebbe volermi dire. Forse è l'opposto di quello che desidero io. Forse vuole dirmi che non vuole più essere mio amico. Che non mi vuole bene in realtà,che era solo un gioco. Ma meglio sapere von certezza qualsiasi cosa sia,piuttosto di fare solo supposizioni. Mi vado a vestire e mi asciugo i capelli. Metto il cappotto e la sciarpa ed esco.
Raggiungo in pochi passi casa sua e busso alla porta senza pensarci tanto. Non sento nessuna risposta. Busso di nuovo e questa volta mi viene ad aprire una giovane donna sulla trentina che mi sorride. "Tu devi essere Raily!"dice prima che potessi dire qualcosa. "La ragazza di Brian,vero?"mi chiede.
Trattengo a stento una risata amara. Doveva scherzare.
"No...sono Jennifer,un'amica di Brian..."dico cercando di farmi sentire anche da dentro. Finalmente vedo un viso familiare. Il padre di Brian si ferma dietro alla ragazza e le posa le mani sulle spalle. Quindi è lei la nuova "ragazza" di cui mi parlava Brian.
"Jennifer! Da quanto tempo! Guarda come sei cresciuta! È da tanto che non ci vediamo,vuoi entrare?"mi chiede con un largo sorriso sul viso. Onestamente non lo avevo mai visto sorridere. Il signore O'Connell è un ex Marine e mi ricordo che ogni volta che andavo a casa di Brian lo vedevo con lo sguardo cupo e fisso.
"Volevo parlare con Brian..è in casa?"chiedo per esserne sicura.
"No...Brian è uscito poco fa...ha detto che doveva andare da Raily,sai la sua ragazza..."mi risponde mandando in frantumi le mie speranze.
"Oh...ok,scusate se ho disturbato"dico a bassa voce.
"Sei sicura che non vuoi aspettarlo dentro?"mi propone la nuova signora O'Connell.
Io scuoto la testa sorridendole prima di tornare sui miei passi.
Decido di fare una camminata,per scrollarmi di dosso la tristezza. Metto le cuffie nelle orecchie e imbocco la strada in mezzo agli alberi.
Sto camminando quasi da due ore. Sono ormai quasi le undici. Arrivo nei dintorni della casa di Raily ,quasi a farlo apposta.
Noto la macchina di Brian e lui al suo interno. Gli occhi circondati da un alone scuro. Deve aver passato la notte in bianco. Cerco di non farmi vedere ma appena lo guardo di nuovo i suoi occhi incontrano i miei e si accendono. Cerca di aprire la portiera ma probabilmente la sua sbornia è peggiore della mia perché inizia a imprecare contro la portiera e poi il volante. Mi faccio coraggio e mi avvicino alla vettura.
Lo vedo stringere il volante mentre entro e mi siedo accanto a lui. Inizia a piovere mentre stiamo in silenzio nella macchina. Non so cosa dire. Non so nemmeno cosa ci faccio qui.
Brian tiene lo sguardo dritto davanti a lui. Posso dire che è arrabbiato,ma non so con chi o per cosa. Sto per iniziare a chiedergli cosa gli prende quando lui accende la macchina e parte. "Dove stiamo andando?"gli chiedo quando accelera improvvisamente.
"Lontano da qui"mi risponde facendomi spaventare.
"Lo sai che il rapimento è un reato..."dico provocando una sua risata,ma è una risata strana,i suoi occhi non la seguono. Per un attimo mi viene persino il dubbio che abbia davvero in mente qualcosa.
Non parliamo. Nessuno dei due sa veramente cosa dire. Io non so nemmeno cosa sta succedendo in lui. Finalmente ci fermiamo. Siamo in un posto che conosciamo bene.
Una radura occupata solo da un'enorme salice piangente. Ci arrampicavamo da bambini quando i nostri genitori o litigavano o iniziavano a urlarsi contro. La macchina si raffredda velocemente e iniziamo a emettere nuvole di fumo quando respiriamo. "Cosa è successo Brian...?"gli chiedo quando non riesco più a sopportare il silenzio tra di noi.
"Jennifer...tu pensi che io sia una brava persona?"mi chiede lui in risposta.
Rimango sorpresa dalla domanda. Che cosa vorrebbe dire. Per me è uno dei ragazzi più buoni che io conosca. Rispetto agli uomini della mia vita Brian è un angelo.
"Ovvio. Perché non dovrei pensarlo?".
"Mi sembra di star perdendo il controllo...Perché non riesco a smettere?"dice passandosi la mano sul viso.
"Smettere di fare cosa?!". Sto perdendo il filo del discorso. Non ho mai visto Brian così disperato. "Di pensare a te e non a Raily!"
Le sue parole riempiono il piccolo spazio in cui ci troviamo. Apre di colpo la portiera e va verso l'albero con le mani in tasca.
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~Lost Stars~
FanficJennifer Ashton è una ragazza normale. Vista da fuori è una semplice adolescente con i suoi problemi di autostima e con una vita da liceo abbastanza monotona e anonima. Tutto cambia però quando un ragazzo che di santo ha solo il cognome entra a far...