12. flashback

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sto correndo in un corridoio semi buio, ci sono solo piccoli spiragli di luce che filtrano dalle finestre e mi permettono di vedere il pavimento davanti ai miei occhi.
ho appena litigato con Pansy e Blaise per l'ennesima volta.

«Draco smettila di parlare di Potter! per una volta vorremmo sostenere una conversazione normale!» squittì la ragazza alzandosi di scatto dal divano della Sala Comune attirando l'attenzione.

«smettila tu di gridare! si stanno girando tutti!» mi difesi con tono di superiorità, così cercai l'aiuto di Blaise con gli occhi che però rincarò la dose.

«ha ragione Pansy, non fai altro che parlare di quello Sfregiato, a noi sta antipatico quanto te ma non ci interessa cosa fa con i suoi amici ogni mercoledì! non ho tempo da perdere con te e le tue stupide ossessioni.»

«ah quindi io sarei tempo da perdere?» sbottai di colpo puntandomi un dito sul petto.

«no però intendevo che...» continuò cercando di arrampicarsi sugli specchi.

«fottiti Zabini.»

era vero che Potter e i suoi stupidi seguaci ogni mercoledì si riunivano agli angoli dei corridoi e camminavano insieme verso il terzo piano.
avevo attuato delle ricerche in biblioteca a riguardo, e all'interno del libro "Storia di Hogwarts" avevo letto una frase assai curiosa:
all'interno dell'istituto vi sono stanze di cui quasi nessuno è a conoscenza, alcune appaiono in determinati momenti, altre sono nascoste negli spazi più remoti.
inoltre avevo notato che i giorni in cui il gruppetto si riuniva nessuno dei loro componenti aveva impegni quali Quidditch, punizioni e robe varie.

devo assolutamente scoprire la verità.
non sopporto che Potter trascorra del tempo con quegli sfigati, dovrebbe essere mio amico, non loro.

così esco dalla Sala Comune, mi dirigo in Sala grande ed indovinate chi individuo tra la folla?
San Potter e i suoi amichetti  deformi.
decido di seguirli senza farmi notare, ci avviamo verso il terzo piano dove le immagini sono quasi indistinguibili a causa dell'oscurità che ci avvolge, quando odo una voce solenne.

«voi proseguite ragazzi, io devo fare una cosa.»

vedo Harry staccarsi dal gruppo e prontamente mi nascondo vicino una statua di bronzo di un cavaliere, cerco di respirare il più silenziosamente possibile mentre ascolto i passi cauti di Potter avvicinarsi a me.

proprio quando penso che se ne sia andato mi appare difronte gli occhi, mi prende per il colletto della camicia e mi sbatte al muro.

«perché mi segui Malfoy?!» urla con voce minacciosa Potter.

«non ti stavo seguendo Sfregiato, non pensare che il mondo ruoti attorno a te.»

a quelle parole Potter resta muto, avrebbe potuto controbattere ma rimane a fissarmi nelle iridi argentee.
i nostri corpi si sfiorano, le sue mani calde adesso stringono la mia camicia allentando la presa. i nostri respiri si fanno più lenti e rilassati e i nostri cuori battono all'unisono.

non sono alla conoscenza del motivo, ma mi perdo nei suoi occhi smeraldo come fossero un labirinto di gioie e parole mai dette.
di colpo mi sento sicuro accanto al suo corpo, le sue labbra hanno un leggero fremito e provo l'impulso di sfiorarle, di intraprendere quell'avventura con lui...
poi però come risvegliato da una realtà insistente scuoto la testa per riprendermi dalle mie strambe fantasie, mi scosto dalla sua morsa al collo e lo spingo lontano da me, mostrando una espressione schifata a quel contatto.
il ragazzo barcolla un po' ma rimane stabile, mi fulmina con lo sguardo e cammina a passo svelto per raggiungere i suoi amici.
sono sconcertato.
cos'è quella sensazione che avevo percepito nel mio stomaco pochi secondi fa? la mia pancia era un vortice di emozioni, come se qualcuno mi avesse fatto bere pozioni polisucco di diverse persone e adesso non sapessi quali vesti interpretare.
ho sentito il bisogno di essere più vicino a Potter di quanto già non lo fossi, di assaporare le sue labbra delicate, di essere per lui l'unica persona di cui potersi fidare.

sono geloso della gente che può parlargli senza che la conversazione sfoci in un litigio o in una rissa.
sono geloso di Granger e Lenticchia che dal primo momento sono stati accettati da Potter nonostante la loro stranezza e goffaggine.
sono geloso e ossessionato.

aspetta...baciare San Potter? che schifo!
ma cosa mi prende?

Pansy e Blaise avevano ragione, devo smetterla di parlare costantemente dello Sfregiato, la mia salute psicologica ne sta risentendo gravemente.

decido di avviarmi verso il dormitorio, entro nella Sala Comune e vengo fermato da una ragazzina bionda con aria altezzosa che mi divora con gli occhi.

«ciao Draco! perché non vieni mia sederti con noi?» domanda con un briciolo di malizia nel volto indicando i suoi compagni vicino un tavolino.
anche solo il suo modo di camminare mi incuteva odio profondo, aveva quindici anni ma sembrava una bambina di sette che si diverte ad uccidere formiche.

«oggi non è giornata, spostati.» le dissi spingendole con il palmo della mano destra la spalla.

al solo pensiero che da piccoli trascorrevamo interi giorni in compagnia, mi viene da vomitare.
la odio persino più di Potter.
e ce ne vuole.

questo capitolo è un po' corto ma sto focalizzando l'attenzione più sul prossimo, ho avuto l'idea di un flashback per approfondire i sentimenti di un Draco 15enne afflitto da dubbi.
la storia vi sta piacendo? scrivetemi se pensate che debba migliorare qualcosa! accetto tutto!❤️❤️❤️

always⚡️

Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora