chiamai Scorpius dal piano inferiore esortandolo a darsi una morsa, altrimenti avrebbe perso il treno per Hogwarts.
questo sarebbe stato il suo primo anno di scuola, dove avrebbe appreso le basi per diventare un mago, avrebbe condiviso risate, sorrisi e lacrime; chissà, magari avrebbe incontrato qualche ragazza da presentarmi.entrai in bagno e sistemai i capelli in modo sbarazzino, improvvisamente realizzai quanto fossi giovane per avere
un figlio di undici anni. i lineamenti delle guance erano ancora quelli di un ragazzo, la mascella ben definita, gli occhi privi di qualsiasi ruga; tutto così perfetto...così in contraddizione con la mia personalità contorta ed incomprensibile.«sono pronto, andiamo!» Scorpius spalancò la porta con l'entusiasmo di chi ha appena vinto due milioni di galeoni.
«hai preso tutto?» lo aiutai ad infilare la giacca sull'uscio della porta.
«si, sì papà...»
«stai bene? hai bisogno di qualcosa?»
«non ti preoccupare...» disse con voce leggermente infastidita.
«guarda che se vuoi puoi non andarci» mi piegai alla sua altezza «ti istruirò a casa e staremo sempre insieme.» gli accarezzai la guancia pallida con il pollice.
«no papà, muoviamoci, dai.» arrossì e allontanò dolcemente la mia mano dal suo viso.
sorrisi.
«aspetta! vuoi andartene senza salutare tua nonna?» la figura di mia madre ci raggiunse mentre qualche ciocca di capelli le rimbalzava sulle tempie.
«hey non così forte, non sto partendo per sempre!» esclamò il biondo nell'abbraccio soffocante della donna.
ci dirigemmo verso la statua in giardino che fungeva da Passaporta e nel giro di tre secondi eravamo nella stazione di King's Cross, in cui un fiotto di gente si affrettava a salutare i propri figli.
ci avvicinammo al treno e mi piegai sulle ginocchia consegnando a Scorpius il baule. a quella vicinanza potetti notare ogni millimetro del suo volto, completamente identico al mio, sopratutto gli occhi, di una sfumatura argentea, e le labbra, sottili ma allo stesso tempo magnifiche.
non aveva niente della madre.
neanche il carattere.quello era figlio mio e di nessun altro.
io l'avevo cresciuto insegnandogli il rispetto e la fiducia, io l'avevo visto muovere i primi passi, gli avevo fatto apprendere la cultura, l'amore per l'arte e per l'amicizia.
c'ero io quando la notte non riusciva a dormire per gli incubi.c'ero io quando si rintanava tra le mie braccia, quando mi chiedeva dove fosse la mamma, quando piangeva.
«dov'è la mamma?» mi chiese una sera, aveva poco più di sei anni.
«tornerà amore mio, tornerà.» lo presi in braccio e lo avvolsi in un dolce abbraccio.
«papà ma mi ascolti?!»
«si, si...cos'hai detto?» scossi la testa per cacciare quell'aspro ricordo.
«ho paura...e se non mi smistano in Serpeverde?»
«significa che le altre case dovranno essere onorate di ospitare un Malfoy.» alzai un sopracciglio sorridendo.
«e se non avrò amici?»
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Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)
FanfictionSTORIA COMPLETATA. Non ho deciso io di diventare un mangiamorte, non ho preso volontariamente la decisione di schierarmi dalla parte del Signore Oscuro, non ho mai desiderato assumere il volto di serpe malvagia, e non ho deciso io di odiare Potter. ...