qual era il posto in cui io ed Harry ci eravamo incontrati? molto probabilmente L'Espresso di Hogwarts, ma era impossibile da raggiungere...
era stranissimo, ricordavo alla perfezione il suo viso ancora precoce, privo di barba, con i lineamenti della giovinezza scolpiti sul volto, ricordavo le esatte parole che mi aveva rivolto, ma non riuscivo a richiamare in me il ricordo del posto in cui era successo.«beh?» m'incalzò la Granger.
«ehm, può darsi ch'io non lo ricorda.» mi grattai la nuca imbarazzato.
«ma come! che razza di fidanzato sei?» chiese la ragazza ironicamente.
«penso sia a Diagon Alley...eravamo in un locale, un negozio...si! stavamo provando le nostre divise per Hogwarts!» ebbi un'improvvisa illuminazione e guadai fuori dalla finestra, dove dei fitti saggi di luce filtravano dal vetro. era una bella giornata, fredda, secca, ma comunque una bella giornata.
«Draco, non penso occorra andare fino a Diagon Alley, Harry potrebbe intendere qualcos'altro.»
«forse il posto in cui ha capito chi sono realmente, in quel caso ci sarebbe la Stanza Delle Necessità.»
corsi al terzo piano e quando attraversai il corridoio intravidi sul pavimento un pezzetto di carta ripiegato accuratamente più volte. lo raccolsi e lessi ad alta voce, nel frattempo ci avevano raggiunto anche Weasley e sua sorella.
pensi a me quando dormi?
«tu pensi a lui quando dormi?» domandò Ginny divertita, indicando il bigliettino.
«no! cioè si...no!» balbettai aggrottando le sopracciglia.
«penso ch'io debba andare nel mio dormitorio, nel mio letto dovrebbe esserci qualche indizio.» riflettei avviandomi nella mia stanza a passo svelto. la curiosità invadeva la mia mente padroneggiando il mio corpo. non sono mai stato un ragazzo paziente, odio attendere.
sollevai le coperte e tastai il lenzuolo alla ricerca di un bigliettino e nel momento in cui il mio letto era vuoto, notai di non aver controllato sotto il cuscino. lo afferrai e sotto vi era un bracciale d'argento, lo passai tra le mani e mi accorsi di una piccola incisione sul dorso: giorno per giorno.
quella frase richiamava un pensiero familiare, l'avevo già letta eppure era avvolta da una nube di mistero ed ambiguità.
ovviamente non avrei mai permesso che Granger e i due Weasley entrassero nella mia stanza così aspettarono fuori, e quando mi videro con un semplice braccialetto nella mano, iniziarono ad interrogarsi su quale potesse essere la soluzione.
sembravano più interessati loro alla caccia al tesoro che io.«c'è scritto "giorno per giorno". mi ricorda qualcosa ma niente di concreto.» dissi riferendomi all'incisione nell'argento.
«fammi pensare...fammi pensare...» mormorò la Granger.
«io non sono bravo in queste cose.» Ron alzò le mani come se volesse rassegnarsi.
giorno per giorno...
qualcosa a che fare con l'amore...
una poesia forse...«ci sono! è il titolo di una poesia di Ungaretti, uno scrittore italiano!» esultai sapendo dove avrei trovato il libro contenente la poesia.
«dove stai andando?» mi rincorse la Weasley.
«nella stanza di Harry, lì ha un libro con questa poesia.»
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Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)
FanfictionSTORIA COMPLETATA. Non ho deciso io di diventare un mangiamorte, non ho preso volontariamente la decisione di schierarmi dalla parte del Signore Oscuro, non ho mai desiderato assumere il volto di serpe malvagia, e non ho deciso io di odiare Potter. ...