quando tutti terminarono di strapazzare Harry nei loro zuccherosi abbracci mia madre ci condusse in salotto, dove ci fece accomodare su un divano di pelle nera con alcune rifiniture in argento.
notando la difficoltà che avevo di camminare e la mia andatura zoppicante, il suo viso si dipinse d'ansia e immediatamente mi colmò di domande.«cos'è successo?! perché zoppichi? e perché sembrate reduci da una guerra?» il suo tono di voce era acuto e preoccupato.
se avessi visto mio figlio in quelle condizioni disastrose sarei morto dallo spavento.mantenni lo sguardo rivolto verso il basso ed intrecciai le mani con fare nervoso, non trovavo le parole adatte al momento, avevo paura di parlare, come se raccontare l'accaduto testimoniasse che fosse successo realmente. ma non potevo nascondermi dalla realtà.
Harry mi rivolse un'occhiata preoccupata e schiuse la bocca, iniziando a raccontare tutto dal momento in cui era uscito di casa per recarsi a Diagon Alley. quando passò all'argomento delle aggressioni la Weasley trasse un sospiro e gli afferrò la mano, stringendola fino a far diventare le sue nocche nodose bianche come il latte.
la odiai, dio se la odiai in quel momento.
avrei voluto gridare al mondo intero che quello stupido, incosciente, impulsivo, coraggioso, bellissimo, arrogante e altruista era solo di mia proprietà, che solo io ero stato capace di scorgere le mille sfumature nei suoi occhi, che ero l'unica persona che avrebbe amato sempre e incondizionatamente.tutti assunsero in espressione mista allo spavento, alla rabbia e alla preoccupazione, la Granger sembrava immersa nei suoi pensieri, intenta ad analizzare profondamente la questione. ad intervalli regolari interrompeva Harry ponendogli delle domande specifiche, avrei scommesso che alla fine del discorso avrebbe capito cosa avesse in mente mio padre come se fosse capace di entrare nel suo cervello.
è una Mezzosangue, ma è brava.
«...poi ci siamo smaterializzati qui.» concluse guardandomi afflitto. per un secondo mi era sembrato di notare della preoccupazione nei miei riguardi, ma l'immagine della Weasley che gli teneva la mano era troppo tagliente.
«mai un anno di pace.» sospirò Weasley tenendosi la testa tra le mani, la Granger lo notò e gli accarezzò i capelli con sguardo comprensivo e dolce.
«dobbiamo scoprire cosa c'è sotto.» disse Harry alzandosi dal divano e allontanandosi da Ginny.
«sei sicuro di star bene?» domandò la ragazza aggrottando le sopracciglia.
no che non sta bene brutta carota vivente, sarà felice solo se voi ve ne andrete e rimarrà solo con me!
via Draco, più garbato.
«devo solo riposare.» sbottò bruscamente avviandosi verso la mia camera.
la rossa ostacolò il moro e prese il suo viso tra le mani, poi come se un fulmine avesse attraversato il cielo illuminando l'oscurità, lo baciò.
Harry non si ribellò, rimase immobile nella sua posizione con gli occhi strabuzzati. si staccò dalle sue labbra e prendendola dalle spalle la allontanò.
assistetti alla scena non credendo alla visione che avevo davanti: il mio ragazzo e la sua ex che si baciano! il mio ragazzo e quella Sanguemarcio! eravamo appena stati torturati e lei a cosa pensa? a baciare Potter! ottimo momento direi!
mio dio ma cos'ha nel cervello?!
una nuvola di rabbia mi investì la mente, offuscandomi la vista; mille pensieri riempivano il mio cervello ed avvertii una fitta allo stomaco, o meglio, nel punto in cui Harry qualche ora prima aveva ricostruito le mie costole.
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Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)
FanfictionSTORIA COMPLETATA. Non ho deciso io di diventare un mangiamorte, non ho preso volontariamente la decisione di schierarmi dalla parte del Signore Oscuro, non ho mai desiderato assumere il volto di serpe malvagia, e non ho deciso io di odiare Potter. ...