39. è sbagliato?

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diedi appuntamento ad Harry alle dieci e mezza davanti il Piede di Porco, ad Hogsmeade.
verso le nove raggiunsi Pansy e Blaise al Paiolo Magico per trascorrere un po' di tempo in loro compagnia, in fondo erano i miei migliori amici e li avevo trascurati troppo.
all'orario prestabilito varcai la soglia del sudicio locale dall'aria tetra, cupa, come se qualcuno ci avesse rovesciato un secchio di tristezza.
mi sedetti al bancone e attesi poggiando una mano sul mento; era la prima volta in cui arrivavo in anticipo ad un appuntamento.

Harry spalancò la porta e sfoggiò uno splendido sorriso appena i suoi occhi si posarono su di me. era realmente il ragazzo più attraente che avessi mai conosciuto, aveva un cappotto grigio, dei pantaloni aderenti e i capelli, come al solito, arruffati in tutte le direzioni, che gli donavano quell'aria da cattivo ragazzo.

«oh ma guarda, anche tu qui?» lo salutai invitandolo a sedere.

«mi hanno costretto a venire.» posò rapidamente le labbra sulla mia guancia e si staccò non appena un omone dalla barba folta e sudicia si posizionò dall'altra parte del bancone.

«desiderate?» domandò con tono annoiato.

«due whisky incendiari.» ordinai.

«sei bellissimo, Draco.» disse Harry fissandomi con aria sognante.

«lo so, anche tu sei abbastanza carino.» sorrisi squadrandolo dalla testa ai piedi.

«sono lusingato.»

i bicchieri di whisky arrivarono e ne bevvi un sorso all'istante; quel liquido denso e amaro mi trasmise un senso di calore prima nella gola, poi nello stomaco. feci una smorfia e mi voltai nuovamente verso Harry.

«questa roba fa schifo.» sussurrai.

«tu fai schifo.» rispose il moro trattenendo una risata.

«come, scusa?» mi alzai fingendomi ferito.

«non puoi permetterti» gli strinsi la coscia dal lato esterno «di dire» avvicinai il mio volto al suo «che faccio schifo.» lo baciai con molta passione e foga tenendogli i fianchi, mentre le sue mani erano attorniate al mio collo.
non m'interessava che ci fosse qualcun altro nel bar, che potessero vederci e riferire della nostra relazione all'intero mondo magico.
in quel momento eravamo solo io e lui.

«wow.» esclamò Harry staccandosi da me.

spostai lo sguardo verso il lato opposto del locale e notai un paio di uomini che ci fissavano sbalorditi. uno di loro indicò me senza vergogna ch'io possa accorgermene e sussurrò qualcosa all'orecchio del secondo tipo.

«credo sia meglio andare.» disse Harry probabilmente dopo aver compreso la situazione.

quando uscimmo dal Piede di Porco una folla di studenti entrava nei negozi e correva per le strade, la maggior parte di loro erano di una fascia d'età compresa fra il terzo ed il quarto anno.
tentammo di insinuarci tra la densa e fitta bolla di persone e ci dirigemmo verso un cunicolo più tranquillo.
si trattava di una piccola via trascurata da tempo, con rifiuti raccolti agli angoli della strada e frammenti di cibo per terra.
nonostante ciò, a farci compagnia trovammo un gruppetto di studenti del terzo anno, li riconobbi in quanto sapevo che alcuni di loro giocano a Quidditch.

Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora