34. sorprese inaspettate

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la trovai seduta sul letto con le gambe accavallate su un lato, la camicia completamente sbottonata -con niente a coprire le sue nudità- e solo un paio di slip di pizzo nero a coprirla.

«vieni qui.» mi invitò con tono seducente leccandosi l'angolo del labbro superiore.

ero immobile, completamente stordito dalla visione; avevo perso la capacità di formulare pensieri validi, non riuscivo a ragionare con una ragazza mezza nuda sul mio letto.

«c-cosa stai facendo?» balbettai indietreggiando. penso che se Joe mi avesse puntato un ago alla gola sarei stato meno a disagio.

«secondo te? dai Draco, mi sei mancato così tanto...» si alzò e mi raggiunse lentamente, con le punte dei capelli che le svolazzavano sulle spalle.

«ehy che-che stai facendo? ferma.» la respinsi mentre tentava di sbaciucchiarmi.
le sue mani volavano ovunque, si avvicinavano sempre più ai miei pantaloni mentre mi baciava il collo, toccavano la mia schiena, le mie nocche, il petto...

improvvisamente ritornai in me e realizzai finalmente cosa
stesse accadendo.

«smettila.» la spinsi via prendendola dai fianchi.

«cosa c'è Draco? non ti piaccio? non sono abbastanza?» domandò con aria da cucciolo abbandonando, ovviamente con un espressione finta dipinta sul volto.

«sai come la penso. è già tanto che io accetti il matrimonio.» le risposi contraendo la mascella, mi girai e volsi lo sguardo fuori dalla finestra mettendomi le mani tra i capelli.

«sh, sh, sh, sh.» sussurrò lasciandomi dei piccoli baci sul collo, nello stesso modo in cui si consolano i bambini.
le sue mani mi sfiorarono la schiena ed iniziarono a massaggiarla delicatamente, rilassandomi e facendomi cullare sulla melodia di quei movimenti.
gettai la testa indietro socchiudendo gli occhi, come in ecstasy.

«va tutto bene...tutto così bene...» mormorò Joe come se avesse assunto la voce di una serpe. mi voltò dalle spalle e si alzò sulle punte per osservarmi meglio negli occhi.
la vidi allungare la mano e prelevare qualcosa dalla sua borsa.

«tieni. ti aiuterà a rilassarti. sei un po' sotto stress.» mi porse una boccetta di vetro con un liquido schiumoso all'interno, titubai. sarebbe potuto trattarsi di un veleno micidiale, di un sonnifero o più semplicemente, forse sarebbe stata  davvero una pozione capace di rimettermi in sesto. in conclusione la afferrai, cosa sarebbe potuto capitare? peggio di così non si poteva.
portai la pozione alle labbra e deglutii velocemente il liquido caldo. esso bruciava nella gola; qualche secondo dopo avvertii una strana sensazione, come se il mondo fosse diventano leggero, il pavimento si deformava sotto i miei piedi, e nella testa vigeva un clima stranamente quieto.

«che cos'era?» farfugliai accigliato.

«una piccola pozione per tranquillizzarti. te l'ho detto.» Joe prese le mie mani e le portò sul suo petto nudo.

«ti voglio.» mi sussurrò all'orecchio per poi morderlo.

in quel momento sbarrai le palpebre e vidi delle immagini dai contorni sfumati di figure incomprensibili, il sole fuori dalla finestra si contorceva e diventava prima verde, poi blu e poi rosso...
non percepii più il mio corpo, come se fosse distante dal mio controllo.
il pavimento iniziò a molleggiare e gli oggetti nella stanza si mescolarono tra loro.

«credo di non sentirmi bene...»

«zitto.» disse Joe scaraventarmi sul letto.

con gesti frenetici si posizionò sopra di me e prese a sbottonarmi la camicia e poi...i pantaloni.

«cosa fai...»

«pensa ad Harry.» mi impose la ragazza.

«cosa? perché dovrei-»

«fallo.»

ancora in una fascia intermedia tra la trance e la sobrietà eseguii il suo ordine. pensai ad Harry, al nostro primo incontro, alle discussioni che quasi sempre terminavano in risse, al momento in cui durante la mia prima partita di Quidditch fui talmente rapito dalla sua bellezza da non notare il boccino...
pensai ai suoi baci sul collo, alle sue mani così sottili ma allo stesso tempo forti, alla sua bocca, alla prima volta in cui facemmo l'amore...
percepii delle labbra sul mio petto, scendevano sempre di più...
immaginai Harry...
con quei suoi capelli disordinati...
sopra di me...

«oh Harry...» gemetti mentre percepivo una presenza sopra di me.

non sapevo niente, allora.
non avrei mai potuto intuire
che Astoria mi avesse rifilato una droga per conformi le idee, facendomi credere che con me ci fosse Harry e non una vipera assetata di sangue e di...sesso.

immaginai il corpo di Harry sotto le mie dita, ma non era lui.
figurai il viso di Harry sopra il mio, ma non era lui.

«Draco sei così sexy...» sussurrò Harry.

no. non era Harry.

arrivai all'apice del piacere sognando quel ragazzo moro, credendo fosse lui il compagno di quella notte.

la presenza sopra di me si allontanò velocemente.

«ciao ciao Dracuccio...» udii e subito dopo sentii la porta sbattere con un frastuono che riecheggiò nella mia mente ormai troppo confusa.

mi svegliai il mattino seguente con un fortissimo mal di testa, riuscii a malapena a sollevarmi dal letto, premendo un palmo sulla tempia.
mi recai in bagno e gettai dell'acqua fredda sul viso.
avevo immagini sfocate riguardo la sera precedente.
ricordai Astoria mezza nuda sul letto, mentre mi abbracciava dalle spalle e mi porgeva un liquido particolare...immediatamente iniziai a vedere figure strane...rammentai Joe sopra di me, e poi Harry mentre mi baciava...

ma è impossibile che sia stato Harry, ieri c'era Joe con me, non può essersi trasformata in un ragazzo. a meno che non l'abbia solo immaginato...

boom.
ebbi un illuminazione.
appena bevvi la pozione avevo avuto dei giramenti di testa, i pensieri erano oscuri e ambigui, molto probabilmente devo aver solo creduto che ci fosse Harry, quando in realtà c'era Joe.

ed io avevo fatto sesso con Joe.

la realtà mi scacciò come un enorme sasso, mi accasciai sul pavimento e, incredulo, afferrai la testa tra le mani con fare disperato.

era tutta colpa di quella megera!
mi stava realmente distruggendo l'esistenza!
prendersi gioco di me in tal modo...gliel'avrei fatta pagare.

ebbi l'improvviso desiderio di rivelare tutta la questione a qualcuno, ad una persona che potesse fungere da ausilio. avevo l'irrefrenabile voglia di parlare con Harry e anche se avremmo finito per picchiarci, a me mancava comunque parlare con lui.

corsi verso il ritratto della Signora Grassa e applicai lo stesso trucchetto della volta precedente.
dopo aver superato la Sala Grande entrai nel dormitorio e trovai tutti nei loro letti, beati e nel pieno del sonno.
guardai l'ora: 5.37 am.
forse un po' prestino.
mi sedetti sul bordo del letto di Harry e lo scossi con forza per svegliarlo.

buonasera drarry Shippersss! come state? spero bene. oggi sono riuscita a pubblicare, e spero che vi piaccia questo capitolo. lo so, non succede molto ma se continuassi sarebbe troppo pesante, quindi, ci vediamo domani con un nuovo capitolo!
vi voglio bene e vi ringrazio per il vostro appoggio, vi amo.
tanti bacini💗💜🌙🚀⚡️

Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora