43. ritorni

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aggrottai le sopracciglia e mi piegai sulle ginocchia per osservare più dettagliatamente il bimbo.
le sue minuscole goti erano arrossate per il freddo, tuttavia era comunque ben protetto da coperte.

«e tu chi sei...» sussurrai notando una lettera infilata al lato della cesta.

l'afferrai, con essa anche la piccola culla e la recai in casa.

strappai la busta di carta e tirai fuori la lettera. iniziai a leggerla.

ciao Draco,
abbiamo commesso un enorme sbaglio, soprattutto quando ci siamo incontrati ad Hogwarts.
non avremmo dovuto farlo. dopo quella sera trascorsa insieme ho iniziato a sentire conati di vomito, giramenti di testa, e ciò il quale temevo di più si è avverato.
non mi assumo alcuna responsabilità di questo, mi trasferirò con la mia famiglia in Argentina per questioni lavorative. lo lascio a te.
questo è tuo figlio.
Astoria

il foglio mi cadde dalle mani, appena lessi le ultime parole, indietreggiai incredulo e posai una mano sulla bocca, ancora intento a realizzare la notizia appena ricevuta.

«ehy Draco, tutto bene?» mia madre entrò in salotto e passando in rassegna la stanza si accorse della presenza di una terza persona.

«e questo cos'è? voglio dire, chi è?» si avvicinò alla cesta e scorse con delicatezza la copertina, facendo emettere un lamento assonnato al bimbo.

«leggi.» dissi con un filo di voce acuto.

mia madre raccolse la lettera e vidi i suoi occhi rotate tra le righe. il suo sguardo si trasformò in un'espressione allarmata e confusa.

mio figlio.
avevo un figlio.

non posso essere padre! sono troppo giovane, ho solo diciannove anni e ciò comporta un senso di responsabilità enorme, di cui io non dispongo. sono un ragazzino.
questo non può essere vero.
deve trattarsi di un sogno.

«quando è successo?» mi domandò debolmente.

«non può essere vero...» mi sedetti sul divano, mi tenni il capo con le mani ed iniziai a dondolare avanti e indietro con fare quasi ossessivo.

«io...non-non sono pronto...» spalancai gli occhi e continuai a dondolare.

il neonato iniziò a piangere istericamente, emettendo versi a me insopportabili.

«sh-sh-sh.» mia madre lo prelevò dalla culla tentando di calmarlo.

«fallo smettere!» urlai con le mani tremanti e la fronte madida di sudore.

il bambino pianse ancora più forte e a quel punto mi alzai e corsi in bagno, dove mi gettai una manciata d'acqua in viso per distinguere le idee.
cosa stava succedendo?
quella sera in cui Joe era venuta a trovarmi a scuola e mi aveva rifilato uno strano siero era rimasta incinta. era gennaio, e adesso, esattamente nove mesi dopo, ecco un bel bambino sfornato.

non ero assolutamente pronto.

mi guardai allo specchio e vidi il riflesso di una persona esausta, stanca della propria vita, stanca della vita che non volgeva mai per il verso giusto... una persona con la nostalgia dipinta sulle occhiaie e la sofferenza delineata nelle pupille.

scossi la testa, dovevo rammentare d'essere forte, di dimostrare che io, nonostante tutto, avrei distrutto ogni parete e sarei andato avanti.

perché un Malfoy non si arrende mai.

uscii dal bagno e mi indirizzai verso il salotto.

«devo parlare con Harry.»

«cosa c'entra Harry con questa storia?» mia madre aveva ancora il bimbo tra le braccia ed era intenta a cullarlo.

«lui saprebbe cosa fare.»

gli scrissi una lettera indicando quanto fosse urgente il suo intervento -ma senza specificare niente sul neonato- e due ore dopo il campanello suonò, facendomi sussultare.

andai ad aprire con il cuore che rimbalzava sulle pareti del mio petto, pettinai superficialmente i capelli con le mani e spalancai la porta.

«ciao.» il moro abbozzò un sorriso; aveva le mani nelle tasche e la barba iniziava a crescere sulla sua mascella ben definita. aveva l'aspetto di un uomo. il mio.

«ciao. entra.» mi scostai per farlo entrare e serrai la porta alle mie spalle.

«qual era la questione di cui volevi urgentemente parlarmi?» Harry sollevò un sopracciglio. non potevo credere che si trovasse lì con me.

ingoiai un groppo in gola.

«devi aiutarmi.» lo condussi in salotto ed indicai la cesta poggiata sul tavolino in marmo. mia madre si alzò dal divano e salutò il ragazzo che rispose educatamente.

«vi lascio soli.»

«Draco, chi è questo bambino?»

«mio figlio.» lo dissi così, senza applicare filtri, senza che le parole venissero analizzate dalla mia mente.

«mi stai prendendo il giro?!» Harry si avvicinò al bimbo e lo scrutò con sguardo confuso ma allo stesso tempo intenerito. lo raggiunsi e mi posizionai al suo fianco.

«leggi questa lettera. ricordi la pozione che mi aveva fatto bere Joe? ricordi ciò che era successo...dopo?»

il moro la lesse tutta d'un fiato e tornò ad osservarmi incredulo.

«sono scioccato tanto quanto te. è così surreale...» mormorai.

«hai un figlio con Astoria...»

«l'ho appena saputo.»

«perché diavolo mi hai chiamato?!» adesso la sua voce era sfociata nell'ira.

«ho pensato che magari tu potessi aiutarmi a capire come comportarmi! infondo siamo...a-amici.» risposi con una leggera punta di dubbio.

«ti somiglia così tanto...» disse Harry in un sussurro e il suo tono si addolcì improvvisamente; a volte credevo realmente che quel ragazzo avesse le mestruazioni.

«è mio figlio...cosa dovrei fare?»

«Draco, diciannove anni fa, in una cesta molto simile a questa, c'ero io. diciannove anni fa, in un giorno come questo, anch'io venivo abbandonato davanti la porta di qualcun altro. non ho avuto dei genitori, non ho mai provato la sensazione di scartare i regali con loro la mattina di Natale, sono stato cresciuto nell'odio e nella tolleranza, senza una madre e un padre, non permettere che ciò accada a tuo figlio. diciannove anni fa è avvenuta la stessa cosa, con una minima ma forte differenza: loro non mi hanno abbandonato volontariamente, sono morti, invece tu puoi scegliere.»

buonasera belle persone! eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole! come state? oggi ho fatto la ceretta e mi sento dimagrita di tre chili, ma okay, non sfociamo nel ridicolo. il nuovo capitolo è di vostro piacimento? ho cercato di renderlo il più interessante possibile, ma è solo di passaggio. grazie mille a tutti per il supporto, vi voglio bene.
tanti bacini. xx 🎉💖🌸🌹⚡️


Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora