35. chiarimenti

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Harry si distolse dalla sua posizione fetale e lentamente si stiracchiò, con gli occhi ancora serrati.

«Harry, svegliati.»

«ancora cinque minuti...» si lamentò con voce assonnata.

«sono Draco, muoviti, devo parlarti.» lo scossi con più forza; immediatamente aprì le palpebre e sussultò trovandomi seduto accanto a lui.

«M-Malfoy? cosa è successo?» domandò aggrottando la fronte e tastando il comodino alla ricerca degli occhiali.

«tieni.» gli porsi le lenti e il ragazzo mi ringraziò con un cenno del capo.

bramavo dalla voglia di raccontare tutto l'accaduto ad Harry, rivelandogli cosa avessi provato credendo ci fosse lui con me e non quella befana di Astoria...allo stesso tempo però temevo la sua reazione. senza dubbio mi avrebbe giudicato male, reputandomi una sciocco, un uomo non capace di afferrare le redini della propria vita, che si lascia dominare così facilmente; oppure avrebbe potuto adirarsi come una bestia e iniziare a scalciare e colpire ogni oggetto sulla sua strada, così, per gelosia magari.

«allora, mi vuoi dire che ti prende?!» Harry schioccò le dita davanti il mio viso per riprendermi dalle mie complesse congetture, così lo guardai negli occhi, sospirai, e avviai quella che sarebbe stata una lunga conversazione.

«ieri sera Joe è venuta qui ad Hogwarts. non chiedermi come perché non ne ho la più pallida idea, ma diceva di volermi fare una sorpresa. quindi alle sei ci siamo dati appuntamento in Sala Grande...»

«un momento. tu hai accettato di vederla?»

«non avevo scelta! se avessi rifiutato l'invito ti avrebbe fatto del male.»

«questo è ridicolo.» disse Harry scuotendo la testa e lasciandosi sfuggire un ghigno.

«non credermi, ma è la verità. comunque sia, ha voluto che andassimo nel mio dormitorio...» a quel punto iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro nello stanza, rischiando di svegliare Weasley e gli altri compagni di Harry.

«si è seduta sul letto...mi ha detto di chiudere la porta a chiave...»

«e cosa avete fatto?!»

di colpo mi voltai e notai un'espressione incuriosita sul volto del moro, con una leggera punta di gelosia.

mi guardai attorno e constatai che fosse meglio non trattare il tanto delicato argomento rischiando che ci sentisse tutto il dormitorio.
così consigliai ad Harry di uscire e dirigerci verso la Stanza Delle Necessità, in totale privacy e pace.

un'enorme porta in legno si aprì nel muro e varcandola, trovammo davanti la stessa identica sala in cui trascorrevamo le nostre giornate all'inizio dell'anno.
finsi di non averlo notato e mi posizionai vicino il camino.

«ho paura di ciò che sto per rivelarti. è molto...segreto.»

«esistono segreti di cui io non sia a conoscenza?» il moro si sedette sul divano stropicciandosi le palpebre.

trassi un lungo respiro, diedi le spalle ad Harry, e torturandomi le mani rivelai l'accaduto della sera precedente; le parole scivolarono come una cascata dalle mie labbra, sembrava impossibile arrestarle. ad ogni frase il cuore sembrava liberarsi di un peso, mentre fissavo la parete del camino mi sfogai pensando che dopo tutto Harry avrebbe compreso, avrebbe capito che io non l'avrei mai fatto se Joe non mi avesse rifilato quel dannato filtro. tralasciai, però, il fatto che immaginassi Harry al posto di Astoria.
terminai il discorso e decisi di girarmi per scoprire la reazione di Harry, che era rimasto muto per tutta la conversazione.

Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora