42. M.A.G.O e nuovi arrivi

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Harry's Pov

non vidi Draco per mesi.
precisamente da quel giorno in cui aveva avuto la splendida idea di farsi baciare da una ragazza.
ero incredulo ai miei occhi, come se avessi condiviso ogni attimo degli ultimi mesi con un'altra persona, e non Draco.
però mi mancava, Merlino se mi mancava.
avvertivo un senso di vuoto profondo dentro di me, mi sentivo spoglio, solo, incompreso.

lo odiavo per ciò che continuava a farmi.

però mi mancava ed era un continuo uragano.

una tempesta di sentimenti ed emozioni che si fondono insieme.

si fondono e si confondono.

non avevo più una persona che mi capisse nonostante io non mi spiegassi, era il mio angelo custode, il mio sfogo, la mia persona.

piove

dopo la nostra discussione nel mio ufficio, Draco mi prese il viso tra le mani, con un polpastrello carezzò la mia guancia, facendomi spostare lo sguardo verso il pavimento.

«facciamo finta che ciò non sia successo.» dissi fissando quelle iridi argentee.

«non ha senso stare insieme se non hai fiducia di me.» lentamente si allontanò ed uscì dalla stanza con passo pesante.

non ebbi sue notizie da giorni, mesi.

gli esami si avvicinarono ed anche l'ansia e la preoccupazione ad essi dovuti; le valutazioni ricevute avrebbero influenzato il mio futuro perché così avrei potuto assicurarmi un buon lavoro, possibilmente da Auror.

la vigilia dei MAGO mi trovavo affacciato alla finestra del mio dormitorio, con gli occhi posati sull'immagine della luna piena risplendere nel lago nero come la pece.

mi sarebbe piaciuto immergermi in quelle acque, far sì che il liquido penetrasse nelle orecchie e nel cervello sino ad ammutolire il dolore.
ma non potevo, sarei dovuto essere forte, rimboccarmi le maniche e procedere per il mio percorso, senza che le mie questioni private influenzassero negativamente il mio rendimento scolastico o il mio umore.

il giorno dopo mi svegliai di soprassalto e dopo aver ripetuto ogni nozione e incantesimi di tutte le materie, sostenni i miei esami.

talvolta mi soffermavo ad osservare la capigliatura biondo platino di Draco nella Sala Grande durante la colazione o durante gli esami stessi; non riuscivo a sopravvivere senza ottenere un contatto visivo con quel ragazzo.
era una dipendenza.

il pomeriggio c'erano gli esami pratici e fortunatamente superai con facilità anche quelli.

«ehy Harry, come sono andati gli esami?» mi chiese Ginny una volta seduti sul divano della nostra Sala Comune.

«molto bene, quest'estate sapremo i risultati.»

«cosa farai dopo la scuola?»

«farò domanda come Auror, è il mio sogno da anni.»

«senti... ma alla fine con Draco com'è finita?» si avvicinò per evitarli di  farsi sentire da qualcuno.

«è finita. se ripenso al motivo per cui abbiamo litigato mi sale una rabbia.» mi passai una mano sul viso stropicciandomi le palpebre.

«rabbia perché è da stupidi troncare una relazione per un motivo del genere.» continuai poggiandomi al bracciolo del divano.

«se ti serve qualcuno con cui distrarti, con cui parlare... io ci sono.» disse toccandomi la spalla.

voltai il viso verso di lei e le sorrisi debolmente ma con sincerità; forse sarebbe davvero riuscita a farmi dimenticare Draco una volta per tutte. forse mi avrebbe fatto bene stare con lei...

quattro mesi dopo

Draco's Pov

uscii dalla mia stanza nel Manor e mi diressi in cucina, dove trovai mia madre a sorseggiare una tazza di tè.

«buongiorno madre.»

«buongiorno Draco. perché non esci un po'? hai una brutta cera.» mi consigliò scrutandomi preoccupata.

«sei sicuro vada tutto bene?» insistè.

«sono mesi che continui a chiedermi la stessa cosa, si, sto bene.» risposi bruscamente prendendo una tazza di caffè. mi avviai in salotto e mi stesi sul divano.

lo sguardo cadde casualmente sul braccialetto d'argento che mesi prima mi aveva donato Harry per Natale, era quasi l'unica cosa materiale che mi rimanesse di lui, a parte il dolore.
dopo gli esami era stato tutto un susseguirsi di pianti nascosti e lacrime represse. tentavo in tutti i modi un appiglio, qualcosa che distruggesse la nostalgia che percepivo nei suoi confronti.

mi ero pentito di averlo lasciato.

la fiducia, a parer mio, era la base portante di una relazione.

odiavo costruire un rapporto su discussioni e continui litigi.

eppure mi mancava; anche solo picchiarlo.
mi mancava tutto.

basta tormentarti.
smettila.
sii forte.

mi sporsi ed afferrai la Gazzetta del Profeta dal tavolino per aggiornarmi sui vari eventi al ministero, anche perché a breve avrei lavorato lì.

la questione con Joe?

non la sentivo da mesi.

neanche i Neo Mangiamorte si erano fatti vivi; la McGranitt una sera mi convocò nel suo ufficio per informarmi di aver avvisato il Ministero dell'accaduto e che quest'ultimo aveva mandato degli Autor a cercarli. ma ancora niente, erano stati divorati dall'oblio.

di colpo il campanello suonò, così ripiegai il giornale e camminai verso la porta.

l'aprii e non vi notai nessuno oltre, ma, volgendo lo sguardo verso il basso, una cesta era poggiata sul tappeto.

una cesta con un neonato all'interno.

questo capitolo fa cagare. lo so.
comunque ciao a tutti! come state? scusate l'assenza, davvero, vorrei seppellirmi ma sono così impegnata! mi rendo conto di non essere costate però cercate di capirmi, non sempre riesco a conciliare studio con la stesura di un capitolo. ebbene sì, gli studi ad Hogwarts sono volti al termine e per Draco ci sarà un futuro al quanto inaspettato.
vi voglio bene.
tanti bacini.🍕🌹⚡️💗

Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora