44. Scorpius Malfoy

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fissai Harry con gli occhi spalancati dopo il suo discorso, il moro abbassò lo sguardo verso il bambino e lo imitai, notando che il piccolo era stato trasportato da un sonno tranquillo.
il più delicatamente possibile presi la cesta e la portai in cucina, nella quale lasciai il neonato nelle braccia di mia madre.

«vieni.» feci un cenno della testa indicando ad Harry il piano superiore, dove c'era la mia camera.
lo feci accomodare sul letto, io mi posizionai comodo con la schiena poggiata sullo stipite di legno ed incrociai le gambe.

«terrò il bambino.»

«non avevo dubbi... sembri un insensibile ma sapevo che non l'avresti abbandonato. a proposito, come si chiama?»

«oh, non ci avevo pensato...» mi massaggiai la fronte passando in rassegna tutti i possibili nomi che avrei potuto assegnargli.

«Scorpius! si chiamerà Scorpius!» esclamai con enfasi.

«Scorpius...mi piace.» il moro sorrise lievemente grattandosi la nuca.

«tu come stai?»

«io? bene, sto lavorando come Auror al Ministero e adesso vivo con Ginny a Grimmauld Place.»

quelle parole bruciarono più del maggior potente veleno sulla pelle. Harry divideva la casa con una ragazza, in cinque mesi era riuscito a dimenticare il mio viso, a tralasciare i sentimenti che provava nei miei confronti e ad amare qualcun altro.

mi sforzai di sorridere e percepii le pupille inumidirsi. sbattei le palpebre.

«sono contento per te.» affermai con tono deciso.
«la prossima settimana inizierò anch'io a lavorare al Ministero, dovrò farmi aiutare da mia madre con Scorpius. oh Merlino, non mi sembra ancora vero...» scossi il capo riflettendo ai mutamenti a cui sarà sottoposta la mia routine con la presenza di Scorpius. avrò molta meno libertà e sarò tanto impegnato; ma non importa, io voglio quel bambino e non permetterò che venga trascurato, è mio figlio.

«Draco...come fai a sopportare tutto questo? Astoria ti ha lasciato solo a crescere un figlio...»

«io devo sopportare tutto questo. devo essere forte, non posso permettere che la tristezza o il panico abbiano la meglio su di me. ho un bambino da accudire.» gli rivolsi il mio sguardo più sincero, mi avvicinai a lui e gli scorsi una ciocca ribelle dalla tempia. le guance di Harry si intimidirono.

«tu e Ginny state insieme?»

«n-no! cioè si...nel senso, lei vorrebbe m-ma io...»

a quel punto gli afferrai il viso e feci scontare le nostre labbra, congiungendole in un'unione di movimenti sinuosi e sciolti. avrei tanto voluto che qualcuno ci avesse scattato una fotografia per imprimere quel momento su un foglio bianco, per bloccare l'attimo in cui le nostre lingue si sono incontrate dopo giorni, mesi.
avrei preferito che la mia vita fosse costituita singolarmente da situazioni simili, in cui regna l'affetto ed il silenzio che gioca con il rumore delle labbra che si tastano a vicenda.

ma sfortunatamente non sarebbe potuto durare per sempre. Harry si allontanò da me e mi guardò mentre i nostri nasi si sfioravano.

«non posso farlo, sto con Ginny e non voglio farla soffrire...»

«sshh» gli passai un dito sulla bocca fissandola «non inseguire chi fugge, non vivere in pena, soffri con animo fermo, sopporta, resisti.»

«Catullo?» domandò.

«Catullo. ma non sono d'accordo sulla prima parte: "non inseguire chi fugge". tu stai fuggendo eppure io ti inseguo.» risposi prendendo Harry dal bacino e avvicinandolo a me con un movimento deciso.

«non sto fuggendo...»

«zitto e baciami che ho freddo.» dissi gettandolo sul letto e posizionandomi sopra di lui.

so che vorreste uccidermi, ma vi prego, fatelo. mi scuso per l'assenza ma ieri ho studiato dalle 2 alle 7 ed ero morta, oggi dalle 2 alle 9.30 e sono anche andata a ripetizioni di matematica, che io odio. davvero scusate se questo capitolo è brevissimo ma vi prometto che in questi giorni aggiornerò.
tanti bacini❤️🦄🌸💗⚡️

Malfoy, il ragazzo che non aveva scelta. (Drarry ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora