chapter ninteen.

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206 giorni prima;

Malia si svegliò e si sentì stretta tra le braccia di qualcuno; si girò di lato e si trovò faccia a faccia con un Theo dormiente e tranquillo: il suo viso era rilassato e non cera l'accento del suo solito ghigno che portava ogni giorno.

Malia mosse un braccio, ma lui inconsapevolmente la strinse di più. La ragazza imprecò e lo scansò, ma inutilmente. Anche addormentato, lui era il più forte.

«Dannazione, Theo.» Lei iniziò a spostargli il braccia dalla sua schiena e lui mugolò un poco, poi tornò a respirare normalmente.

«Theo!» Disse ad altissima voce, e lui aprì gli occhi di scatto. Rimase confuso, poi sembrò collegare i fatti e sorrise come suo solito.

«Buongiorno dolcezza. Incantevole svegliarsi accanto a me, vero?» Lei scoppiò a rudere e lo allontanò da sé.
«Sì, incantevolmente schifoso.» Rispose a tono lei, dopodiché si alzò e si avviò verso il bagno.
«Malia.» La chiamò lui, con il tono ancora assonato.
«Oggi vai dalla Mejer?» Lei scosse la testa.
«Però devo andare da Nathan.»
A quella informazione, lui si mise seduto sul materasso e la guardò male.

«Perchè devi andare da lui?»
Stavolta era lei confusa.
«È mio amico. Ti ho avvertito perché così se non mi trovi non morirai di preoccupazione.» Theo fece una risata sarcastica e il suo viso si imbronciò ancora di più.

«Non starci tanto.»
«Perchè no?» Chiese lei. «Questo posto è deprimente e devo divertirmi ogni tanto.»
Lui si offese.
«Quindi con me non ti diverti?»
Lei era girata di schiena e lui non poté vederla negli occhi.
«Non più di tanto. C'è di meglio in giro.»
E chiuse la porta del bagno dietro di sé.

**

«Gli hai davvero detto così? Sei una stronza! » Ripeté per la terza volta Nathan, spingendola e facendola ridere. Malia gli tirò altri foglietti di carta in testa e i due amici continuarono a scherzare per altri cinque minuti buoni.

«No, davvero Malia, forse non dovresti approfittarne della sua gelosia. Con te, Reaken è il ragazzo più buono a questo mondo.» La bionda sembrò pensarci bene, ma continuò ad essere testarda.
«Nathan, si vede bene quanto tu sia infatuato di Trent. Se Theo non capisce non è certo colpa nostra... madre natura non può essere gentile con tutti.» Sorrise, soddisfatta della sua battuta; in un attimo si accorse che quella frase suonava così da Theo. E pure l'amico se ne accorse, glielo fece pure notare, ma la ragazza rispose con un pugno sulla spalla.

L'argomento Theo Reaken terminò lì e continuarono a parlare riguardo a cose futili, riguardo ad argomenti a cui loro non interessava nulla; avrebbero potuto esprimere i loro veri pareri su certe persone ma, come si poteva dedurre facilmente anche sono osservandoli per poco, non erano persone schiette in questioni di cuore. Non erano persone sensibili ai sentimenti. E ciò poteva farli mostrare freddi, distaccati, quando erano tutto il contrario e i problemi, si potevamo chiamare così solo per non sottolineare la gravitá di quello che era accaduto loro e quindi del motivo che li aveva condotti - chi forzatamente, si prenda ad esempio una nota Malia Hale - in quella clinica.

205 giorni prima;

Anche quel giorno i due amici si erano chiusi nel loro angolo in biblioteca a parlare e a tirarsi cose - non troppo pesanti perlomeno - non appena uno dei due tirasse in conversazione l'argomento scottante.

Quando subentrò Lydia nel loro spazio privato.

«Ma cosa fate qui, soli soletti?» Chiese in tono infantile, sedendosi casualmente in mezzo a loro due. Casualmente, poiché aveva una intera panca a disposizione dove potersi accomodare.

257 Days Before.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora