Allison Argent era la ragazza con i capelli più corvini al mondo. Forse Lydia non era abituata a tanti amici con i capelli scuri - difatti all'epoca passava il tempo solo con un ragazzo, Jackson, biondo - e quando conobbe Allison, in prima superiore, ne rimase sbalordita.
Era stata la Martin ad accorgersi di lei, sin dal primo giorno in cui la mora aveva fatto capolino nella loro scuola: aveva spinto le ante del portone e con i suoi capelli lunghi e disordinati e un maglione orribile e una gonna lunga, si era presentata.
Era spaesata e confusa. Lydia, di buon animo, le andò subito incontro. Si presentò e le chiese quali lezioni avesse in programma per quel giorno. La mora le passò un fogliettino - dopo averlo cercato abbastanza a lungo dentro lo zainetto verde acqua - e glielo passò. Lydia ci scrisse le aule di ogni materia e glielo ridiede.«Alla prossima, Allison.»
« Grazie, Lydia.»**
Fu Allison, incredibilmente, ad unire ancora di più Stiles, Scott e Lydia. Infatti grazie a lei, i tre iniziarono a vedersi spesso fuori scuola e fu anche grazie ad Allison che Lydia maturò atteggiamento e pensiero.
Lydia Martin era - tempo assai remoto - una ragazza frivola, schizzinosa, fredda e al contempo la più solare della città e la più felice.
I quattro iniziarono a vedersi spesso. Solitamente era il venerdì la 'loro giornata'; andavano al cinema, al loro pub preferito, al bowling, in biblioteca, al parco. Ne passarono di pomeriggi assieme anche quando tra Scott e Lydia c'era una linea sottile di disprezzo.
E si era creato, tra la mora e McCall, una sorta di feeling, una cupola tra di loro che li divideva dal resto del mondo ogni qualvolta fossero assieme, anche in presenze degli altri loro amici. E per la prima volta non fu Lydia Martin a scoprire quel feeling, ma Stiles, che gliene parlò una mattina durante uno dei cambi di lezione.
«Lydia, mi confermi che sei la regina dei flirt, non è vero?» Il ragazzo la aveva raggiunta vicino all'armadietto, noncurante del fatto che Jackson - il ragazzo di Lydia all'epoca - potesse vederlo. Si odiavano a morte.
Lei annuì convinta e lo guardò con il suo solito sguardo di superiorità.
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257 Days Before.
Fanfiction«Non esiste cosa peggiore della morte, se non quella di vivere con i sensi di colpa.» Quella frase gliela aveva detta Theo, in un periodo in cui si trattavano ancora civilmente e forse si volevano bene nel limite del possibile. E quella frase l'avr...