chapter thirty-six.

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{REGALINO} CAPITOLO IN ANTICIPO SICCOME ABBIAMO RAGGIUNTO I 4K.
vi adoro tanto.

20 giorni prima;

«Giù le mani dal volante, Reaken» Ringhiò Malia, spingendolo con un braccio per farlo sedere compostamente nel suo sedile. Poi prese il controllo dell'auto e continuò a sfrecciare per l'autostrada.
«Stai andando troppo veloce.»
«E quindi?»
«Potresti avere un incidente» Spiegò, corrugando la fronte e tornando a guardare fuori dal suo finestrino. La ragazza non si fece addolcire e lo guardò sorridendo sorniona.
«Patetico.»

«Va bene che ti hanno requisito la patente e ti sto accompagnando io, e sei un inguaribile insolente, ma guido come voglio io, va bene?» Malia lanciò un'occhiatta guardinga al ragazzo, che stava picchiettando nervosamente contro il finestrino. Malia era tranquilla, perchè la sua mente lenta dovevano ancora realizzare.
Era passata quasi una settimana dalla festa di benvenuto per Malia, a casa Martin. Era passata quasi una settimana dal loro bacio. Dal bacio che lei gli aveva dato così spudoratamente, impulsivamente, con desiderio. E ancora non ne avevano parlato. Ma le loro conversazioni si erano spostate su tutt'altro, soprattutto quando, una sera, al telefono, Theo le aveva detto quella frase.

"Io non intendo più mentirti, Malia. E ho intenzione di raccontarti perchè sono alla clinica da mesi e mesi. Voglio che tu sappia tutta la storia."

Al sentir quelle parole, lei aveva semplicemente risposto tranquillamente, non conciliando la pazzia del gesto di Theo. Di quello a cui lei stava andando incontro.

E così si erano trovati lì, quella sera, in strada verso un luogo ben preciso, che Malia avrebbe ben presto scoperto. L'autostrada pullulava di auto e camion anche a quell'ora, ma la ragazza era così agitava che spingeva man mano sull'accelleratore, rischiando di farli schiantare. E quella probabilitá sembrava far male a Theo, per un motivo più oscuro dell'incidente di per sè. Ben presto avrebbe scoperto anche quello.

«Okay, Malia» Theo fece sentire la sua voce, dopo minuti interi di silenzio nervoso. Le indicò una stradina non asfaltata a pochi metri da loro, che portava fuori dall'autostrada. Malia frenò, malamente, girò a destra e si intrufolò nella stradina, dopo aver chiuso le finestre per non far entrare tutta la terra sabbiosa dentro l'automobile.
Parcheggiò, vicino ad un edificio, probabilmente una fattoria a giudicare dal brutto odore che emanavano i dintorni.
«Ora torniamo indietro a piedi» Spiegò il ragazzo, passandosi la mano tremante tra i capelli alla rinfusa, disordinati dal vento. Malia lo seguì muta, guardandosi attorno; stavano tornando in autostrada, da dove erano venuti. Che cosa aveva in mente Theo?

Arrivarono al confine di quel pezzo di radura, proprio al limite dell'autostrada. Theo si sedette sulla ringhiera, vicino a un palo con l'insegna delle indicazioni stradali. C'era anche New York tra di esse, infatti la cittá era lontana nemmeno mezz'ora da lì.

«Malia, solo... Per favore, prima di sbraitarmi contro, buttarmi in strada, guardarmi schifata, ascolta tutta la storia. Poi potrai farmi ciò che merito» Ridacchiò alla fine, per mutare l'ansia che provava. Perchè Theo era a pezzi giá da quando lei era andata a prenderlo; Theo non era il tipo di persona che nascondeva i suoi sentimenti - generalmente la rabbia e il disgusto verso gli esseri umani - ma nascondeva spesso e volentieri sentimenti più puri, come il dolore, l'amore, la felicitá, l'orgoglio.
Malia annuì, improvvisamente colpita dall'impatto della realtá: Theo Reaken stava per svelarle la realtá, stava per confidarsi con lei, una volta per tutte. Di sua scelta. Senza doppi giochi, senza pretese, senza illusioni e grandi promesse.
Rimase senza fiato, senza nemmeno che lui avesse cominciato. Quella serata avrebbe segnato qualcosa di importante nel loro rapporto.
Poi portò lo sguardo su Theo, che era appoggiato alla ringhiera, il viso rivolto verso la strada, ma la mente che vagava ancora più lontano. Malia lasciò stare tutti i suoi dettagli che lo rendevano veramente bello - bellissimo - e tornò seria a quel momento, incupendosi improvvisamente.
«Ho tutto il tempo per te, Theo» Esordì, lasciandogli la parola.
Il ragazzo doveva aver preso quella abituadine ormai, perchè si sbilanciò in avanti e prese la sua testa fra le mani grandi, calde e morbide, e le diede un lieve bacio sulla nuca. Anche quello lasciò Malia senza fiato, perchè quei gesti non erano proprio da lui. Ma l'eventualitá che diventassero un abitudine non le dispiaceva affatto. Sorrise - di colpo intimidita da lui - e sentì il sangue affluire su tutto il suo viso.
Ma quel momento romantico svanì poco dopo, quando Theo si prese finalmente coraggio e - con parole che probabilmente si era preparato rimuginando e riflettendo la sera prima - iniziò.

257 Days Before.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora