213 giorni prima;
Malia si arrampicò sul solito albero e si sedette comoda sul ramo più alto. Si fece una cosa alta, strettissima, e la testa incominciò a dolerle: sperava che il dolore potesse non farle pensare ai ricorrenti incubi.
Solo Theo era riuscito a parla star meglio, dormendo con lei qualche notte.
Si appoggiò con la schiena sul tronco e chiuse gli occhi, pensando alle parole dell'amico Nathan. Le aveva detto di iniziare davvero a raccontare cosa sognava, di confessare le sue paure.
Le aveva pure detto di andare alle terapie di gruppo, perché secondo lui le avrebbe fatto davvero bene "condividere i suoi sentimenti".
E così si decise ad andare, con quale forza di volontà non lo seppe nemmeno lei.***
Qualcuno le scosse il braccio; lei alzò gli occhi e vide Lydia sorriderle.
Sì, alla fine era andata alla porta dello studio di Phoebe e si era seduta accanto alla rossa. C'era ancora quella Lindsey, e anche Trent, l'amico di Nathan.
Avevano passato un'ora a parlare della loro famiglia, e a Malia era piaciuto. Quando era toccato a lei aveva iniziato a sorridere mentre descriveva la madre: lo aveva fatto varie volte anche con la dottoressa Mejer.
Pensare a casa sua la faceva star bene.
Voleva tornarci al più presto, ma doveva star bene... doveva farsi aiutare.«E dimmi, Malia» la richiamò Phoebe «Oltre a tua madre, chi altro hai di importante?»
Ci dovette pensare su, stavolta.«I miei amici.» Phoebe annuì.
«E qui, Malia, ne hai di persone importanti? Ormai sono quasi due mesi che sei qui.»
Stranamente, in quel momento, la risposta le venne immediatamente.«Ho degli amici, sì.» Sapeva di dover continuare. Guardò Lydia.
«Sì. Theo, Nathan.. Anche Lydia.»«E loro ti rendono felice?» Fu come una illuminazione. Malia capì che le uniche persone che potevano aiutarla erano proprio quei suoi amici.
'Malia, amore, sveglia.'
La ragazza dai lunghi capelli - non se li era mai tagliati, e non credeva che lo avrebbe mai fatto - si alzò sbuffando dal materasso del letto matrimoniale e guardò il ragazzo.
'Hey amore. Come stai?' Le porse una tazza di the caldo - la ragazza detestava il the - e lei lo bevve a piccoli sorsi, poi rispose con un cenno di testa.
Lui le sorrise, maligno. Ma lei non ci fece caso. Ci era abituata.
'Sono contento. Oggi è il nostro anniversario, ho in mente una cosa speciale.'
'Ah si?' Chiese lei, senza fingere vero interesse. Dentro di lei voleva solo andarsene da lì.
'È buono il the?' Chiese lui ad un centro punto, avvicinandosi a lei. Iniziò ad accarezzarle la pelle nuda della spalla e lei si ritrasse, irrigidita.
'Cos'hai amore?' Lui si mise quasi sopra di lei, racchiudendola tra le sue braccia. Lei si sentì soffocare e lo spinse via.
'Vedo che non hai imparato nulla. Forse è meglio che prima della sorpresa tu impari a comportarti bene.' Le sue parole furono gelo.
Lei aprì gli occhi più del possibile e arretrò, sperando di liberarsi di lui.
'Buona notte, amore.' La guardò negli occhi scuri, dopodichè appoggiò le mani attorno al suo collo e strinse forte.
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257 Days Before.
Fanfiction«Non esiste cosa peggiore della morte, se non quella di vivere con i sensi di colpa.» Quella frase gliela aveva detta Theo, in un periodo in cui si trattavano ancora civilmente e forse si volevano bene nel limite del possibile. E quella frase l'avr...