chapter thirty-five.

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28 giorni prima;

«Io... davvero, sono confusa.»
Malia si grattò la nuca, guardandosi attorno con fare scettico.
«Oh, tesoro, è bene che tu cominci a dare un'occhiata, siamo giá tardi» Lydia Martin prese per il polso l'amica e la portò spedita nei vari settori del negozio, facendole vedere più abiti colorati, ma nessuno che facesse per lei.
«Lydia, Lydia» La mora si fermò e si mise di fronte all'amica, fermandola dall'andare euforica in giro per i vari settori.
«Mi spieghi cosa succede?» Era sul serio stordita.
«Mi hai chiamato e hai detto che volevi vedermi, passare del tempo assieme. Io non credevo che intendessi accompagnarti a comprare vestiti che costano quanto un'automobile.»
La rossa scoppiò a ridere e diede un paio di abiti a Malia, spingendola verso un camerino.
«E infatti non sono per me, sciocchina. Siamo qui solo per te, Hale.»
La mora non ebbe il coraggio di obbiettare altro. Si nascose dietro la tendina e iniziò a provare i vari abiti e a sfilare davanti a una Lydia concentrata come un critico davanti a un quadro; era davvero inquietante.
«Lydia, non penso vadano bene... per qualsiasi cosa tu abbia in mente» Erano decisamente troppo lunghi; o troppo corti. E avevano una brutta scollatura.
«Okay» Schioccò le dita e prese gli abiti, indicando alla mora un settore in fondo al negozio.
«Lì dovrebbe esserci qualcosa di carino, ti raggiungo subito.»
Abbandonò la ragazza per andare a rimettere apposto i vestiti, e Malia colse quell'attimo di pace per mettersi a pensare a tutt'altro.

«Oh, Malia, questo vestito è stupendo. Domani sarai una vera meraviglia!» Lydia applaudì - forse più a se stessa - e la abbracciò, spinta dall'impulso del momento.
«Cosa accade domani...» Ma Lydia la spinse subito dentro il camerino a cambiarsi, dicendole ancora che erano tardi e dovevano pagare in fretta tutto. A quanto pare la Martin aveva comprato altre cianfrusaglie per lei, e Malia nemmeno sapeva cosa stava accadendo. Avrebbe voluto passare una tranquilla giornata con la sua amica, ma doveva dirlo, Lydia non era normale. E nemmeno lei stessa lo era.

27 giorni prima;

«Oh, hey Stiles» La mora entrò imbarazzata dentro l'enorme villa, residenza di Lydia Martin. Il suo ragazzo le aveva aperto alla porta, quel pomeriggio, quando aveva suonato al campanello dopo un'ora di viaggio a piedi dal suo hotel alla casa. Lydia l'aveva ospitata a dormire da lei ma Malia aveva prontamente rifiutato.
«Sono davvero felice che tu sia uscita dal centro» Parlò Stiles, accompagnandola in cucina e offrendole da bere qualcosa. Malia si sedette sullo sgabello e aspettò che Stiles facesse lo stesso.
«Oh, anche io. Ora ho vari mesi davanti a me in cui poter mettere ordine e pensare al mio futuro; devo andare all'universitá. Ma sto cercando prima di godermi sti giorni di relax, come sta facendo Lydia, direi» Il ragazzo trattenne una risata, finendo poi di bere il suo succo.
«Lei non ti ha detto nulla, vero?»
«È riuscita a non spifferare nulla, giá. Mi ha fatto comprare un vestito e basta e ho il presentimento che sia il compleanno di qualcuno» Stavolta Stiles non potè trattenersi e si beccò un'occhiataccia dalla più giovane.
«Quando te lo dirá lei, cerca di sembrare sorpresa, okay?» Stiles si grattò la nuca e la guardò sorridente.
«Oggi sarai la regina della festa; è in tuo onore, perchè sei finalmemte libera.»
Malia rimase senza parole, non se l'era proprio aspettato. Non ne aveva sentito il bisogno, ed era stata così indaffarata a pensare a tutte le ipotesi assurde da non prendere in considerazione quella più semplice... più ovvia.

«Ohoh, ecco la nostra Malia!» Lydia comparve in cucina e corse ad abbracciare l'amica e subito la tolse dallo sgabello e la portò al piano di sopra, lasciando solo in cucina il suo ragazzo.
«E lui davvero ti sopporta da più di un anno? Incredibile.»
La rossa finse di non ascoltare l'offesa e filò dritta nella sua camera.
«Sono sicura che Stiles non ha tenuto la bocca chiusa» Cominciò. Si diresse nella cabina armadio e prese l'abito confezionato che aveva comprato ieri, assieme alla scarpe. Sembrava che fosse di fretta, era così agitata e iperattiva che dava ansia a tutti.
«E saprai che stasera c'è la tua festa, Malia. E penso che tu te lo meriti, ragazza.»
Malia era ancora troppo imbarazzata per poter dire qualcosa, e decise solamente di starsene buona e fare ciò che le ordinava la padrona di casa.
«Okay, intanto ti sistemo sti capelli orrendi che ti ritrovi. In quanto al trucco, ne avremmo bisogno... un bel po'.» Malia diede uno schiaffo leggero al braccio della ragazza, facendola ridere, poi si sedette sulla sedia girevole di fronte ad uno specchio contornato di legno scuro e lasciò fare all'esperta, chiudendo gli occhi.

257 Days Before.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora