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-Mia... Mia, dai alzati. Sono già le 6:45. Oggi è il gran giorno!-

Urla mia madre entrando nella mia camera da letto e cominciando a scossarmi non appena realizza che non ho alcuna intenzione di farlo.

-Mia!- Urla più forte acanto al mio povero orecchio.

Me lo sento... diventerò sorda molto prima di quanto me lo aspetti.

Come fa uno ad alzarsi di buon umore con un risveglio del genere? Poi tutti dicono che la nuova generazione è una generazione di depravati e di nulla faceti... Ovvio! Se ognuno di noi avesse una Carly che ti urla nell'orecchio alle 6:45 di mattina, e ribadisco MATTINA, altro che depravati... faremo la fine di attacco zombie 2

-Ci sono. Ci sono!- Urlo a mia volta per farla smettere, anche se so bene che l'unico modo per porre fine alla sofferenza dei miei timpani sia di alzarmi.

Controllo l'ora che viene proiettata sul soffitto della mia camera, dall'orologio elettronico che si trova sul mio comodino.

*6:05*

La strozzo. Anzi no... Pensavo ad una morta più lenta e sofferente. Ma vi pare normale? No perché nella mia realtà lo è, quindi o siamo noi la famiglia fuori dagli schemi (cosa altamente probabile) o è tutto normale.

Vado in bagno, per lavarmi i denti e la faccia.

Ritorno in camera con l'intenzione di vestirmi, ma mi blocco sulla soglia, non appena vedo mia madre in piedi accanto al mio letto, che tiene in braccio una maglia elegante e una gonna nera a pieghe, con una faccia supplicante.

-No, no, e no!- Le dico, spostando lo sguardo su ogni indumento che tiene fra le braccia come se fosse un bambino e andandomi a buttare sul letto mentre sento le sue lamentele.

-Ma Mia! è il primo giorno...Non puoi andare vestita come una barbona-

come se non fosse mai successo...

Non ti ci intromettere pure tu ora! Sei la mia coscienza... dovresti stare dalla mia parte.

Sono la tua coscienza e proprio per questo devo farti notare che hai torto!

-Penso che un paio di jeans, una T-shirt e le all star, vadano più che bene, invece.- Ribatto bruscamente per concludere il prima possibile questa conversazione. -In fondo... sto andando in prigione no?-

Prendo le cose dall'armadio e vado in bagno per darmi una sistematina, lasciando a bocca aperta mia madre, con la consapevolezza che non sarà finita qui.

Non ci metto tanto, mi metto solo un po' di mascara e mi pettino i capelli. Non mi piace truccarmi troppo, specialmente ora che ho ancora l'abbronzatura estiva fresca. Per quanto riguarda i capelli... non ci faccio niente, li lascio ricadere morbidi sulla schiena.

Esco dal bagno e corro verso la porta di casa.

-Io esco!- Avviso la mia famiglia prima di chiudere la porta di casa.

Una volta fuori, sento i passi di mia madre farsi sempre più pesanti, e capisco che sta correndo per dirmi qualcosa, quindi decido di sgattaiolare il più veloce possibile fuori dal cancello del giardino, pe poi salire in macchina della mia amica, che come tutte le mattine degli anni precedenti, mi sta aspettando lì fuori.

Questa cosa... succede tutte le mattine. Che sia il primo giorno di scuola o l'ultimo o addirittura che sia sabato! Non. Ne. Posso. Più. Poi chissà cosa penseranno i vicini! è strano che non abbiano ancora chiamato la protezione civile? Ma che razza di vicino ho?

Appena salgo in macchina vedo mia madre affacciarsi con foga alla finestra e guardarmi in cagnesco.

-Cosa hai combinato stavolta?- mi chiede Lexy. Una delle mie migliore amica. è una ragazza fantastica, a dir poco. Sempre allegra, riesce sempre a vedere il meglio in tutto e in tutti, peccato che sia avanti di due anni.

Perché deve sempre pensare che sia colpa mia? Io sono una ragazza tranquillissima.

-Non approvava il mio abbigliamento.- Dico tranquillamente.

-Per me... stai benissimo.-

Le sorrido e lei ricambia.

Penso... anzi ne sono certa che se ci avessi messo anche solo un secondo in più, mi avrebbe raggiunta e mi avrebbe costretta a tornare in casa per cambiarmi.

-Si parte!- Urla Lexy, con un po' troppo entusiasmo,alzando il volume della radio che sta riproducendo la nostra playlist, che abbiamo preparato proprio per la prima settimana di scuola.

Abbiamo deciso di metterci un po' di carica, perché penso che ce ne sarà bisogno... e non poco.

Ieri sera abbiamo persino litigato per quale canzone mettere, in quanto abbiamo gusti totalmente diversi in fatto di musica, ma ehi... lei ascolta solo cose deprimenti, poi abbiamo deciso di metterci dentro troppe canzoni considerando che casa mia dista da scuola solo cinque minuti in macchina e da casa sua sette.

Lo so che potremmo tranquillamente andarci a piedi, ma perché fare fatica quando una di noi ha la macchina? Poi la prospettiva di fare ginnastica già di prima mattina non mi alletta molto.

Facciamo retromarcia e ci avviamo verso quello che si rivelerà, nell'arco di un solo anno il mio inferno.


I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora