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Rientriamo mano nella mano e appena ci avviciniamo al gruppo io ritiro la mia. Mi volto verso di lui e gli sorrido imbarazzata.

Lui non ricambia, anzi mi supero stizzito e raggiunge gli altri che appena lo vedono scoppiano in una grande risata.

Siamo tornati dentro, in casa, siamo tornati dai nostri amici... siamo tornati alla realtà.

Mia Williams studentessa modello e Alex Smith ragazzo popolare della scuola.

Mi sto avvicinando al gruppo dei miei "nuovi amici" tutta fradicia e infreddolita.

Genn si volta un attimo e quando mi vede gli si forma un sorriso sulla faccia, un bellissimo sorriso se devo essere sincera.

Sento il cellulare vibrarmi nel reggiseno.

Prima, mentre ero in camera con Natascha e gallina 1-2, non sapendo dove imbucarmi il cellulare, ed essendo già in parte andata, me lo sono messa dentro il reggiseno, sapendo che lì non mi avrebbe dato così tanto fastidio come invece doversi sempre preoccupare dove appoggiarlo.

Mi chiedo ancora come abbia fatto a sopravvivere all'impatto con l'acqua.

Lo prendo e leggo che sullo screen compare il nome di mia madre.

Mi rabbuio un attimo per poi voltarmi e raggiungere una stanza più tranquilla per poter rispondere.

Genn vedendo il mio viso corrucciato mi raggiunge e mi seguo nella saletta tranquilla e segue tutto il discorso tra me e mia madre considerando il fatto che ho messo il "viva-voce", pensare di tenere quell'oggetto vicino all'orecchio per ascoltare quella ve stridula di mia madre... mi viene male.

-Mia? Mia ci sei?- Chiede come accetto la chiamata con voce angustiata.

-Sì mamma ci sono... SE ho risposto...- Rispondo seccata.

-Tesoro ti ha già avvisato Alex?-

-sì- Rispondo decisa per cercare di terminare questa conversazione il più in fretta possibile.

Genn è appoggiato al muro di front a me e mi sorride con compassione.

-Non voglio rovinare i tuoi piani per stasera, ma tuo padre sta arrivando per portarti Harry.-

-CHE COSA?- Dico urlando.

Genn mi guarda con aria interrogativa e io incomincio ad andare avanti e indietro per la lunghezza della stanza in modo molto nervoso.

-Mamma... qui la gente non se ne andrà prima delle tre o quattro! Lo vuoi capire che è una festa? Pieni di ubriachi- Compresa tua figlia dieci minuti fa, volevo dirle - e lui è troppo piccolo?!- Dico nella speranza di farla riflettere sulla sua stupida decisione.

-Lo so tesoro... ma qui le cose non stanno andando per il verso giusto... tuo padre urla e Harry continua a piangere perché ci vede litigare...- Dice in tono comprensivo.

Mi piange il cuore l'immaginare degli adulti che si urlano contro come solito e mio fratello lì...che piange da solo e nessuno se lo fila. Ho abbandonato mio fratello. Il mio fratellino.

-D'accordo- mi arrendo... in fondo delle stanze tranquille ci sono, gli avrei fatto il bagno per tranquillizzarlo e poi lo avrei portato a dormire e si sarebbe addormentato con sua sorella- Portalo qui.-

Sento la voce spezzata di mai madre dall'altra parte del telefono. Piange. Piange per i suoi figli, penso che neanche lei sappia come fare a proteggerci e l'unico modo sembrerebbe allontanarci.

-Mamma... poi un giorno mi spiegherai cosa sta succedendo?- Chiedo con un tono di voce più basso, dolce... come tranquillizzarla, come per dirle "quando vorrai io ci sarò, non sono più una bambina... con me puoi sfogarti"

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora