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Una volta raggiunto il corridoio principale della scuola, io e i miei amici ci salutiamo, siamo in classi diverse e mentre loro sono al terzo piano, io sono al piano terra.

-Ci vediamo più tardi?- Chiedo, con un po' di malinconia, pensando alle prossime due ore senza di loro. Siamo sempre stati in classe insieme, fin dalle elementari. Anche gli anni precedenti lo eravamo, poi però quando si è trattato di scegliere gli indirizzi di studio a seconda delle materie che volevi frequentare, ci siamo dovuti dividere; a me piacciono le lingue e la matematica, quindi ho preso l'indirizzo internazionale, a Chiara piace economia, quindi ha scelto l'indirizzo economico mentre a Fede piace l'informatica... e ora siamo tutti separati. Che bella che è la vita a volte, vero?

-Sì, ok. Ci vediamo alla prossima ricreazione- Dice Fede.

Io e Chiara annuiamo e poi ognuno di noi, va nella propria direzione.

Appena entro, vedo che un posto nell'ultimo banco è vuoto, quindi mi precipito a occuparlo.

Tiro fuori dallo zaino l'occorrente per affrontare l'ora; diario e una penna. Non h preso altro perché tanto essendo il primo giorno, conto sul fatto che non si faccia nulla. Ho riempito lo zaino di ogni specie di merendine; piccole, medie e grandi. Quelle grandi per la ricreazione, quelle medie nei cambi d'ora e quelle piccole da mangiare di nascosto durante la lezione.

Insomma... ti sei portata un kit di sopravvivenza?

Già, meglio di Bear Grylls.

Appena finisco di prende fuori le mie cose, entra il professore e senza rivolgerci nemmeno un'occhiata si va a sedere alla cattedra.

-Io sono il vostro nuovo professore di matematica. Durante le mie ore non voglio vedere persone che dormono, che mangiano, che scarabocchiano il banco o che masticano chewing gum, e sapete perché? perché sicuramente il 99% di quelle, dopo che le avrete masticate ripetutamente finiranno appiccicate sotto il vostro banco.-

Dopo questa, noto che tutti gli alunni dentro questa classe, me compresa, lo guardano storto, a lui sembra non farci caso.

-Ah un'ultima cosa, quasi la più importante. Coma facevo a dimenticarmela, sto diventando davvero vecchio. Guarda, per caso mi sono spuntate delle rughe?- Chiede ad una delle tre ragazze sedute in primo banco. Le tre dell'ave o Maria.

-No?- Richiede, quasi si aspettasse una risposta. -No, okey. Stavo dicendo, che non voglio vedere alunni che si scaccolano e che controllano ciò che rimane dello schifo prelevato dal naso, sotto lunghia- Rimaniamo tutti a bocca aperta.

Ma che problemi ha?

Dopo questa affermazione illuminante, si alza per andare alla lavagna e comincia a scrivere il programma che affronteremo quest'anno.

Il mio cellulare incomincia a vibrare dentro le tasche dei miei jeans.

Lo prendo e controllo.

*Oggi non riesco a riportarti a casa. Vieni al bar che ti spiego*

da Lexy.

-Merda!-

Appena tutti si voltano e incominciano a guardare nella mia direzione, realizzo che l'ho detta ad alta voce. Che figura del cazz*.

Divento tutta rossa e appoggio la testa sul banco, come per cercare di nascondermi.

-Signorina...- Dice il prof. in modo che io finisca la frase.

-Williams- Dico io, consapevole di stare andando incontro alla mia fine.

-Oh è americana?- Chiede stupendomi.

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora