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Anche questa settimana è volata velocemente, tra sguardi nascosti con Fede che sa ancora cerando di capire cosa misia successo, i rimproveri di Ila per la mia disattenzione ai suoi discorsi, che potrebbero essere etichettati tranquillamente come monologhi, sui suoi problemi con Luca, e infine le occhiatacce da parte di Alex perché lo sto amaramente evitando.

Sono ancora scossa e sto cercando di capire, ancora, cosa voglia realmente.

Con il ritorno di James, tutto è cambiato. Mi ha fatto capire che probabilmente non sono ancora pronta ad una relazione, o che non lo sarò mai più. Ma poi io sto qui a contorcermi nei miei pensieri e probabilmente Alex non ne vuole minimamente sapere di me.

-Mia!- urla qualcuno.

La campanella di fine scuola è appena suonata e io mi sono catapultata fuori da questa prigione perché non ho voglia di incontrare nessuno, poi oggi pomeriggio parto per quel "ritiro" e voglio preparare la valigia senza fretta, perché tanto va sempre a finire così: dico che ho tempo poi quando manca poco a partire mi ritrovo immancabilmente senza valigia pronta. Ma stavolta sarà diverso... me lo sento.

-Alex (?)- è più una domanda che un'osservazione.

Mi raggiunge correndo e si blocca quando è ad un palmo del mio naso

-Si può sapere che hai?- chiede passandosi una mano suoi suoi ricci.

-Niente perché?- chiedo io confusa, anche se so benissimo di cosa stia parlando.

-Come stai?- devia.

-Bene- rispondo secca. Sto cominciando ad innervosirmi.

-Ripeto... Come stai- dice lui con quell'aria da sbruffone che io non sopporto minimamente, come se la mia risposta gli fosse dovuta.

-Ho detto bene- dico a denti stretti.

-Mia seriamente...-

-Non seccarmi, Smith- rispondo in modo brusco per poi voltarmi e avviarmi verso la macchina di mia madre che sta suonando per dirmi di muovermi.

Mi prende per il polso e mi fa voltare verso di lui.

-Ho fatto qualcosa?- chiede quasi preoccupato... quasi. Alex Smith non può essere preoccupao per una persona diversa da se stesso.

-No e ora sparisci-

Non so perché sono così brusca... ma penso che in questo momento lo sarei con qualsiasi persona... indipendentemente dal fatto che si chiami Alex Smith.

Ho già fatto una scalette delle mie prossime ore che devo assolutamente rispettare se voglio fare tutto e lui me lo sta notevolmente impredendo, poi l'unica cosa che voglio fare è andare a casa. Ora.

Mi riavvio verso la macchina di mia madre e qundo sto per salire volto lo sguardo e noto che lui è ancora fermo lì... immobile che mi fiss andarmene.

-Ha chiamato Cledi...- incomicnia mia madre nominando il nome del mio allenatore, portando immediatamente la mia attenzione su di me. la guardo per invitarla a proseguire.

-Ha detto che passa alle tre e mezza.-

Spalanco gli occhi. Tre e mezza? Tre e mezza? Non sarò mai pronta per le tre emezza.

Intanto sale Fede in macchina che come ogni pomeriggio di questa settimana viene a casa mia perché i suoi sono semre impegnati con il lavore e a suo parere si annoia a stare in casa da solo.

-COSA?!- esclamo io facendo prendere un colpo a Fede, mentre invece mia madre mette in moto.

-Sì, ha detto che così potevate fare un allenamento anche oggi poeriggio-

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora