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-Dada, andiamo al parco?- mi chiede Harry dopo aver fatto un tratto di strada completamente in silenzio.
-Si, dopo però. Adesso andiamo a casa, appoggio la roba poi andiamo, così prendiamo anche Lady.-
-va bene ma poi voglio il gelato-
Sorrido. È così innocente.

Farei di tutto per lui, darei la mia vita. Sì, siamo molto differenti, sia d'età che di carattere, ma fin da subito mi sono dovuta occupare di lui quando i miei facevano tardi a lavoro e si ostinavano a non voler chiamare una baby-sitter, ma a me andava bene.

Continuiamo a camminare per il breve tragitto che ci distanzia da casa mia a casa di Alex.
Harry stranamente è così silenzioso. Forse è stanco, e questo mi permette di fare tutte le mie riflessioni senza interruzioni.
Quindi Alex e Natasha non sono fidanzati? Quindi per tutti questi anni hanno praticamente... Finto.
Questo non cambia le cose... A me Alex non piace.

Sicura?

Cioè si, mi piace ma... Non dovrebbe.
"Amo ciò che non dovrei amare" ma in questo caso si può parlare di amore?
No, non penso.
Due persone non possono amarsi, mi correggo... Una persona non si può innamorare di un'altra solo dopo essersi scambiati due parole in croce... 

E un bacio.

Il bacio... Me ne ero completamente dimenticata!

Sì insomma... baciare qualcuno è una cosa da tutti i giorni, specialmente se non sei fidanzata.

Come abbiamo fatto ad arrivare fino a quel punto. A spingerci così tanto oltre...
Non avrei mai dovuto.
Lui è solo un arrogante bisbetico stra lunatico.
Non posso averlo...
-Dada, abbiamo superato casa da un po!- mi risveglia dai miei pensieri quella voce così dolce.
Torno indietro e come promesso appoggio la roba, avviso i miei ed esco seguita a ruota da Harry che viene portato a spasso da Lady.
A quell'immagine scoppio in una rumorosa risata.
Prima che succeda il disastro gli prendo il guinzaglio dalle manine.
-A quale parco vuoi andare?-
-quello con il dondolo!-
Ho capito di quale parco parla. Ci andavo sempre anch'io con Chiara e Fede.
Dio quanto mi mancano.
Quando siamo arrivati mio fratello corre subito verso l'altalena. È un bambino molto sveglio e ha imparato a dondolarsi da solo già da un po, ciò mi permette di stendere la felpa che avevo indosso sull'erba e sedermici sopra. Scelgo un angolo del parco al sole dalla quale però possa tenere sott'occhio mio fratello.
Lady si sdraia dietro la mia schiena e io mi appoggio a lei.
Dopo soli 5 minuti vedo che mio fratello viene raggiunto da un suo compagno di classe e incominciano a giocare.
Che bei tempi quelli dei bambini, si faceva amicizia così... In un batter di ciglia. Non era importante se quello era bello o quello brutto, se quello aveva la pelle scura e l'altro chiara... L'importante era giocare.
Perché ora non è più così?
Adesso c'è una sorta di scala gerarchica... Se sei bello non puoi stare vicino ad uno brutto, se sei popolare non puoi stare con uno "sfigato" o rischi di rovinarti la reputazione.
-Sei scappata oggi- dice una voce che sbuca da dietro al mio orecchio e che mi fa sussultare di paura.
-Ciao anche a te.- ribatto.
-Mia...- mi guarda negli occhi con quell'espressione che dice "sono serio!".
-Che c'è?-
-perché scappi?-
Oh. Questo proprio non doveva dirlo. Io non scappo mai, io i problemi li affronto.

Certo come no... Un bell'esempio è proprio quello di oggi.

Zitta.

Tesoro... Sei tu a farmi parlare.

-Non sto scappando... E poi da chi dovrei scappare?- fa il giro e si siede accanto a me.
-Da me.-
-certo come no!-
Mi tiro su anch'io e lo guardo meglio occhi.
-Allora perché non mi hai salutato?-
Già... Bella domanda. Perché?
- perché eri in bagno (?)- mi suona più come una domanda che un'affermazione.
Scuote la testa e gli si forma un ghigno ai lati della bocca.
Mi volto a guardare mio fratello che dondola ridendo con il suo amichetto.
È proprio un bel bambino. Con quei riccioli biondi e quegli occhi così limpidi. Un angioletto.
-Hai ragione. Scusa, non sono stata matura ma...-
-Ma...?- dice mettendo un dito sotto il mio mento in modo da farmi girare verso di lui e guardarlo negli occhi.
-Ma avevo paura- dico abbassando subito lo sguardo.
Io, Mia Williams, ho appena ammesso che ho avuta paura. Roba da non crederci. Ma sono io che sto parlando?
Non mi riconosco più!
Tutta colpa di questo ragazzo!
-E di cosa?- chiede con una voce tra il curioso e il sorpreso.
-IO... Io non lo so, Okey?-
Fa spallucce.
Spallucce?
Prima mi parli in tono affettuoso... Oserei dire premuroso, di qualcuno che si preoccupa seriamente di me poi...
-Vedi di cosa parlo? Mi illudo! Dio se sono stupida! Quando finalmente incomincio a pensare che in Alex Smith oltre a nascondersi un ragazzo arrogante e superficiale, ci sia anche un ragazzo buono, premuroso a cui sta a cuore un'altra persona oltre a se stesso, tu... Ribalti tutto! Sei tutto una cotradizione, maledizione!-
Adesso è lui a voltarsi nella mia direzione mentre io ho ripreso a guardare mio fratello.
-si può sapere di che parli?- mi volto a guardarlo.
- davvero non capisci?-
-no se non ti spieghi!- incomincia ad alzare la voce.
-del fatto che ti sei preso cura di me mentre ero ubriaca, del fatto che ci siamo baciati e che... Dio! Sembrava tutto perfetto. Ci siamo addormentati abbracciati. Per un attimo ho pensato che si... Forse Alex Smith non è poi così male...-
Lady incomincia ad abbaiare interrompendomi.
-Zitta Lady!- Sbraito pensando che stesse abbaiando solo per calmarmi.
- ma invece tu... Tu dopo hai di nuovo fatto lo stronzo! Tutt'ora stai facendo lo stronzo.
Lady per l'amore del cielo stai zitta!-
Sembra proprio non volersi calmare, anzi adesso è più agitata, si alza, costringendo anche me ad alzarmi e incomincia ad ululare.
Vedendo che non la considero, mi prende con la bocca la mano facendomi male.
-Ahi!- mi lascio sfuggire.
-Lasciala cagnaccia!- urla Alx in mio soccorso.
Ma che le prende! È impazzita per caso?
-Lady così mi fai male!- urlo incominciando ad intravedere il sangue uscire da dove ha appoggiato i denti sul mio polso.
Incomincia a camminare non lasciandomi andare, perciò sono costretta a seguirla.
Alex continua a dire qualcosa contro Lady che però io non capisco.
Appena Lady si ferma mi accorgo che mi ha portato davanti all'altalena vuota dove prima giocava mio fratello.
Aspetta un attimo... Vuota?
Appena realizzo il motivo di tutto quel trambusto, il cuore mi parte a mille e non riesco più a ragionare lucidamente.
-Harry!- urlo non badando più minimamente al fatto che il sangue continua a uscire e a scivolarmi sulla mano.
-Harry!- riurlo dopo che non mi è stata data nessuna risposta.
Ero troppo impegnata a sbraitare contro quell'idiota che non sono stata attenta a mio fratello!
Sono un'egoista! Una stupida egoista!
Incomincio a vederci sfuocato, gli occhi mi si stanno riempiendo di lacrime.
Alex si avvicina a me e mi prende la mano.
La osserva e io rimango immobile sussurrando il nome del mio fratellino.
Lui fa una smorfia preoccupata e strappa un pezzo della sua camicia per poi avvolgermi il polso con la stoffa.
Non riesce a fermare il pezzo di camicia, che aveva arrotolato intorno al mio polso per cercare di fermare un minimo il sangue ( dal momento che mi ha preso proprio le vene del polso la vedo dura), che mi torna in mente mio fratello.
Harry...
Non posso rimanere qui, ferma. A non fare nulla!
-Lasciami!- urlo staccandomi precipitosamente da lui e facendo cadere a terra il pezzo di stoffa impregnato di sangue.
-Mia devi farti vedere la mano!- non gli do retta e incomincio a correre per il grande parco, nella speranza di veder spuntare quella testolina bionda.
Lady mi precede con la sua corsa agile, aiutandomi nella ricerca ed emettendo dei versi simili ad un pianto, mentre le lacrime che mi bagnano le guance si fanno sempre più numerose.
Sento dietro di me Alex che mi chiama... Ma non gli do ascolto.
È colpa mia se mio fratello è sparito e se non dovessi più ritrovarlo... Non riuscirei mai a perdonarmelo.

è l'unica cosa che conta per me. Lui c'era nei momenti difficili. Quando di notte piangevo per un incubo e lui mi sentiva, veniva in camera mia e dormiva con me, abbracciato. Sempre. Mi sentiva sempre. E io giuro che farò di tutto per ritrovarlo.


Corro.
Corro.
Mia forza! Più veloce!
Mi sprono.
Devo trovare mio fratello. Il mio fratellino.
Dovevo proteggerlo, era il mio compito proteggerlo.
Harry.
Sento qualcuno chiamarmi alle mie spalle.
Non mi fermo. So quale è la sua intenzione; portarmi a farmi vedere la mano che continua a sanguinare. Ma io non posso. Non ora. Non con mio fratello che è sparito.
Il mio piccolo angioletto.
Gli occhi mi si sono appannati per le lacrime, che ora scendono ininterrotte, e non vedo una radice che spunta dal terreno, inciampando sui palmi delle mani e sulle ginocchia.
Mi ritiro su a sedere, stavolta piango a dirotto.
Alex mi raggiunge e mi stringe a se, sussurrandomi parole confortanti.
Vorrei tanto rimane lì.
Tra quelle braccia forti e rassicuranti. Ma non posso.
Harry.
-lasciami andare!- dico alzandomi di scatto e passandomi una mano sugli occhi per asciugarli.
Mi guardo intorno.
Devo sembrare seriamente una pazza in questo momento.
Fino a che non vedo in lontananza una testina bionda piena di ricci.
Subito mi si scalda il cuore.
-Harry!- urlo attirando l'attenzione anche di quelle poche persone che prima non mi guardavano.
-Harry!- riurlo vedendo che lui non si volta.
Lady gli corre subito in contro.
Tiene la mano di una donna. Sembrano così tranquilli.
Alex cerca di affermarmi il polso "sano" ma è troppo lento.
Incomincio una corsa velocissima.
Sento Alex correre dietro di me. Vuole fermarmi.
Ma perché?
Continua a gridare il mio nome.
Ma cosa vuole? Io voglio solo riprendermi mio fratello, che forse impaurito avrà chiesto aiuto a quella signora.
Appena gli sono abbastanza vicino riurlo il suo nome.
Nemmeno stavolta si gira.
Decido di fare un ultimo scatto e raggiungerlo una volte per tutte.
Supero Lady che nel frattempo si è fermata.
Appena gli sono accanto, allungo una mano verso il biondo e lo faccio voltare verso di me sporcandolo un pò di sangue.
-Harry!- dico con il fiatone tirando un sospiro di sollievo.
- scusate. Ha perso suo fratello e lui gli assomigliava.- sento dire dietro di me.
Ma che sta dicendo? Lui è mio fratello... Lui è...
Appena metto bene a fuoco mi accorgo che non era lui.
-andiamo Mia- dice prendendomi il polso, notando che non sto dando segni di reazioni.
Sono semplicemente rimasta immobile. Impassibile.
Lui mi stringe a se, ma io continuo a fissare il bambino.
Quella donna, che deve essere stata sua madre, lo prende per mano e lo trascina via. Il più lontano possibile da una pazza come me.
Lui continua a guardarmi. Io continuo a guardarlo.
Ho già visto quel bimbo.  Quel visino la mia memoria lo collega ad un'altalena.

Aspettate un attimo...

-no fermi! Fermi!- inizio a gridare dimenandomi tra le braccia di Alex che mi tiene sempre più stretta.

La mamma incomincia a camminare sempre più velocemente trascinandosi dietro il bambino.
-vi prego! FERMI!- continuo -LASCIAMI ANDARE! TI PREGO!- Urlo cadendo in un pianto isterico.
Non da cenni di voler lasciare la presa... Anzi la stringe sempre di più.
Non demordo. Continuo a dimenarmi fino a che non riesco a sfuggirgli.
Corro verso i due che nel frattempo avevano attraversato la strada.
Non ci penso due volte. L'attraverso anch'io, senza guardare. Il mio obiettivo è raggiungerli.
Quando sono a metà, sento una macchina suonare il clacson e venirmi in contro. Mi giro verso la direzione del suono. Due fari. Sempre più vicini, sempre più veloci.
Oh no!

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora