Corro.
Corro il più veloce possibile.
Non mi posso fermare. Non devo fermarmi... O lui mi prenderà.
Sono in un bagno di sudore.
Mi butto in mezzo ad un campo con la speranza che lui non mi veda.
Troppo tardi.
Ricomincio a correre ma qualcosa mi impedisce di farlo agilmente... Come se fossi immersa in una...
MELMA.
Da dove è spuntata fuori?
Mi volto.
Lo vedo, è vicino, sempre più vicino.
Perché lui sembra non avere problemi a correre in mezzo ad una densa melma.
Ricomincio a correre, cercando di andare il più veloce possibile.
Cado. Mi bagno tutta.
Le mie all star sono completamente fradice.
Mi rialzo.
Ho il fiatone. Cerco di riprendermi e ricomincio a correre.
C'è solo un pensiero che mi asfissia: scappare. Devo riuscire a scappare.
Non ce la faccio più! Le gambe mi tremano dalla tanta fatica.
Avete presente quando siete al mare... E l'acqua vi arriva fino al ginocchio e voi cercate di correre ma il risultato che ottenete è solo una corsa a rallentatore?
Ecco. Ecco quello che succede a me.
Corro.
Qualcosa mi prende per la vita.
Oh no!
Mi fa voltare verso di lui e intravedo un sorriso a 32 denti. Il sorriso di cui una volta mi ero innamorata.
Incomincio ad urlare.
Mi alzo di scatto urlando mettendomi a sedere.
Sono in un bagno di sudore.
Sento dei passi farsi più pesanti e la porta spalancarsi di colpo.
Alex e Genn.
Hanno il fiatone anche loro.
-Mia! Cosa succede?- chiede preoccupato Genn.
-ti abbiamo sentita urlare e siamo corsi.-
Io li guardo stranita. Confusa.
Alex non ha ancora detto una parola. Il suo sguardo è il solito sguardo da strafottente ma... Con una strana velatura di preoccupazione.
I loro sguardi si fanno ancora più preoccupati quando io continuo a non dire nulla e a guardare nel vuoto.
Mi incanto nel guardare il muro bianco.
L'immagine del suo volto sorridente e soddisfatto una volta che mi ha presa mi invade la mente e sento una lacrima, una sola, farsi strada sulla mia guancia.
Genn mi raggiunge e mi abbraccia. Da buon amico.
Ma io non mi sposto di un millimetro.
Mantengo sempre la stessa posizione, ginocchia al petto e le braccia che le circondano.
Era solo un sogno. Continuo a ripetermi.
Si ma che sogno! Era così vivido.
-dai andiamo giù, che ci sono gli altri che ci aspettano... Tuo fratello sembrava molto preoccupato dopo aver sentito il tuo urlo ma Natasha lo sta calmando.-
Harry!
Mi alzo immediatamente dal letto e mi avvio verso la porta della stanza dove Alex mi blocca mettendosi in mezzo per poi sussurrarmi all'orecchio -Dopo dobbiamo parlare.-
Annuisco e lui si sposta permettendomi di uscire dalla camera.
Mi avvio verso le scale.
Sembro una ragazza con dietro i bodyguard.
Appena arrivo ai piedi delle scale sento mio fratello gridare un "DADA" e mi corre incontro.
Lo prendo e lo sollevo da terra. Lo abbraccio più forte che posso. Come se fosse la mia unica ancòra.
L'unica persona che mi trasmette sicurezza, pur essendo solamente un bambino.
-ho cercato di rassicurarlo... Ma continuava a gridare come un pazzo "DADA DADA"- dice Natasha avvicinandosi e facendo un sorriso oserei dire... Dolce nella nostra direzione.
Ricambio il suo sorriso.
Come è strano vero?
Le persone che più odiavo ora si sono rivelate quasi... Degli amici.
-ma che ore sono?- Sbotto nel silenzio totale, all'improvviso.
-10:45- risponde Alex guardandosi l'orologio.
Annuisco rimettendo a terra Harry che subito si lamenta e andandomi a sedere al grande tavolo dove tutti, o quasi, quello che erano rimasti a dormire la sera, si sono riuniti.
Non mi ricordo la maggior parte dei loro nomi.
-cosa vuoi per colazione?- Chiede Genn.
-Oh, nulla. Non faccio mai colazione.-
Vedo Alex pronto a dire una battuta su quello che ho appena dichiarato, ma poi ci ripensa e se na sta zitto.
Mentre gli altri fanno colazione vedo Harry correre per casa Smith trascinandosi dietro un enorme peluche.
Dopo mezz'oretta buona mi alzo e avverto gli altri che torno in camera per prendere le mie cose.
Una volta tornata in camera accendo il cellulare che avevo lasciato sul comodino e leggo tutti i messaggi.
Da fede
Mia non so dove tu sia andata ieri sera ma potevi anche chiamarci con te...
Cazzo. E a lui che lo ha detto?
Da Chiara
Penavo che il termine amicizia significasse fare tutto insieme, fidarsi ma specialmente essere leali.
Sei una stronza e da quanto mi hanno fatto vedere... Anche una Troia.
Non parlarci mai più.
Ma...
Cosa ho fatto?
Io non li avevo invitati alla festa perché sapevo che quello non era il loro genere di festa e poi ci voleva l'invito di Alex.
Senza pensare che a me avevano praticamente imposto di andarci.
Provo a chiamarli per tipo...25 volte ciascuno, ma nessuno dei due risponde.
Anzi... Parte subito la segreteria.
Mi metto a sedere sul letto con aria sconsolata.
Perché succede sempre tutto a me.
Il cellulare vibra sul comodino e lo prendo subito nella speranza che siano i miei due migliori amici.
Da mamma.
Per tornare a casa fai due passi a piedi così porti Harry al parco che si svaga un po.
Ciao tesoro.
Che delusione.
Qualcuno bussa alla porta e spunta una tasta bionda.
-Ehm... Volevo sapere come stavi...-
Scherza?
-Sto bene grazie- rispondo guardando negli occhi colei che fino a qualche ora prima aveva fatto di tutto per umiliarmi.
-senti... Volevo chiederti scusa per... Ecco per averti fatto bere così tanto.- perché vuole far venire a nevicare proprio oggi che è una bella giornata.
-tranquilla... Già dimenticato. Letteralmente.- scoppiamo a ridere entrambe in una sonora risata.
-va bene, senti... Lo so che non siamo mais state amiche...ma possiamo ricominciare... Ho visto come ti guarda Alex e sono certa che fra un po' passeremo più tempo insieme...- sbianco.
-ma come.... Lui non è il tuo fidanzato?-
Scoppia a ridere.
-Più che fidanzato è... Un amico di letto. Non c'è mai stato nulla oltre all'amicizia... Quindi non ti preoccupare.-
Mi abbraccia.
Che situazione!
I miei migliori amici non mi parlano più e la mia peggior nemica ora vuole essere... Mia amica.
Scendiamo fianco a fianco, prendo il mio fratellino per mano, saluto tutti tranne Alex che è andato un attimo in bagno e me ne vado, consapevole del fatto che ho evitato la chiacchierata con lui. Apposta.S.A//
Eccomi.
Sono tornata
Scusate la lunga assenza ma con tutti gli impegni che ho non sono riuscita a trovare un buco libero per andare avanti con la storia.
Anche oggi l'ho aggiornata di fretta quindi non so quanti errori possiate trovare AHAHAH.
Commentante in tanti e fatemi sapere se vi continua a piacere.
Grazie ancora di tutto,
Ale❤️
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I've Always been yours
Teen FictionMia è una ragazza normale. Una come tutte le altre. Capelli biondi e lunghi e occhi tendenti al verde. non è mai stata una ragazza popolare a scuola, anzi odiava quel tipo di persone come per esempio Alex e i suoi amici. Odiava il loro atteggiamento...