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-ARRIVATE!- esclama Lexy battendo le mani sul volente tutta eccitata

-Ma come fai?

-Ma come fai cosa?- chiede confusa girando la testa nella mia direzione per cercare di studiarmi l'espressione, mentre io non la degno di uno sguardo.

-Si insomma, ci metti così tanto entusiasmo in ogni cosa che fai o che dici.!-

-Dai su! è il primo giorno... chissà cosa ti faranno mai fare i professori! Mia SVEGLIA! Sei al quarto anno. è uno degli anni più belli di tutti. Vivilo. Divertiti. è qui che incominciano le vere sfide, che incomincia la vera salita verso il successo e ricordatelo...NON DEVI MOLLARE!- mi dice facendo scorrere su e giù la mano sul mio braccio, come se cercasse di consolarmi.

Appoggio la testa sul finestrino. Sospiro ragionando su ciò che mi ha appena detto, ma come faccio ad essere felice se sono al quarto anno? Dio che palle.

-Toccante il tuo discorso. Ma a me risulta che l'anno più bello... anzi il mese più bello sia Giugno del quinto anno, anzi no luglio, così hai già finito anche l'esame-

Mi sorride, come se quello che avessi appena detto, fosse una stronzata totale.

-Mia... non è che se un anno non è stato positivo... vuol dire che anche gli altri faranno schifo. Lo so... l'anno scorso hai conosciuto James, e le cosa non sono andate molto bene, ma vedrai che quest'anno sarà magico! Poi adesso ci sono anch'io... ti farò da Bodyguard!- mi vengono i brividi quando sento nominare quel nome, e mi raddrizzo subito.

-Okey cambiamo discorso... Non mi va di pensare all'anno scorso se no corro a casa e i ci chiudo dentro.-

James, era il mio "fidanzatino" dell'anno scorso. Ci amavamo... o almeno io l'amavo. Mi faceva sentire unica, come se fossi la cosa, la meraviglia più perfetta ai suoi occhi. Io sono sempre stata una ragazza che volesse andare con calma in questo tipo di cose, mentre lui era molto esuberante.

Sorrido al suo ricordo e mi rattristisco appena ricordo la parte brutta.

-Mia?- dice risvegliandomi dal mio coma rimembrativo.

-Mia mi hai sentito?-

mi accorgo di avere un'unica lacrima che scivola sulla mia guancia, dovuta sicuramente al ricorda, ancora un po' troppo vivido nella mia mente. Come ho fatto ad essere così stupida? Con un gesto veloce, la tolgo prima che se ne accorga.

-Eh? no. Stavo riflettendo.-

-Ti ho detto che ci penserò io a tenerti lontana dai guai.-

-Ma Lexy... per te è l'ultimo anno... Io ne ho ancora uno dopo questo. Come farò?-

Mi sorride, come si fa ad un cucciolo bastonato.

Odio la pietà.

-Dai su, andiamo.- Dice uscendo dalla macchina, parcheggiata nel parcheggio laterale della scuola, quello attaccato al bar.

La seguo senza dire nulla e tenendo la testa bassa.

Eccoci qua. Primo giorno del quarto anno. Quarto incubo. Quarto cerchione dell'inferno. Meglio di Dante Alighieri.

Entriamo nel bar, e subito mi avvolge quest'odore di pasta e caffè, che ho sempre amato in questi quattro anni.

-Ciao Lexy!- Esclama a barista, non appena si accorge della sua presenza.

Lexy è sempre stata una ragazza abbastanza popolare, ma era una popolarità tutta sua. A differenza degli altri non era popolare perché si riusciva a fare più di tre canne in una giornata, oppure perché era la più bella della scuola, o perché era la fidanzata del più bello della scuola, o perché alle feste riusciva a farsi più di tre tipi.

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora