Ore 9:30 pm.
Sono in agitazione. Totale agitazione.
Oggi è il giorno della festa, e io non sono mai stata ad una festa di... persone popolari! Non che me ne sia mai importato.
Come mi vesto?
Due ore fa mi ha inviato un messaggio Genn dicendomi che passava a prendermi verso le dieci di sera dato che abbiamo scoperto che abitiamo nello stesso quartiere... esattamente tre casa più in là della mia, non ho ancora capito quale, ma dovrebbe abitare in una delle casette a schiera affianco a casa mia.
Sto guardando, anzi fissando il mio armadio aperto da circa due ore scrutando uno ad uno tutti i vestiti che ho e sperando che compaia un vestito decente.
Prima ho chiamato Lexy per chiederle se voleva venire, ma mi ha liquidato usando come scusa di aver avuto un impegno improvviso.
Probabilmente ce l'ha ancora con me perché non l'ho più accompagnata in quel posto che tutt'ora non so dove sia, ma non è colpa mia se mi scortano come fossi u carcerato: tra mia madre, Alex e talvolta Fede non ho ancora preso un mezzo pubblico.
Mi arrendo. Prendo un paio di leggins e un top con un po' di brillantini sulla scollatura non troppo pronunciata e vado in bagno a truccarmi.
Voglio essere il più naturale possibile, quindi mi metto un po' di mascara e traccio una riga con la matita nella parte bassa dell'occhio.
FINITO.
Guardo l'ora dal mio cellulare: sono le dieci meno cinque.
Mi infilo le scarpe (All star nere) e un giubbottino (sempre nero) di pelle e torno in camera mia per riordinare un po'.
Viva la vivacità!
Zitta tu!
Mi da un fastidio immenso il disordine; anche quando sono a casa di miei amici e vedo che la stanza è un po' disordinata e incomincio a riordinare. è più forte di me. Sono sempre vissuta nell'ordine maniacale di mia madre e una cosa, seppur piccola insignificante, fuori posto mi da su i nervi. Ho paura di star diventando come lei.
Lo sei già, te lo posso assicurare.
Il letto incomincia a vibrare.
Tiro su il cellulare dal quale proveniva la vibrazione.
Da numero sconosciuto:
*Sono qui davanti, pronta?*
Sorrido al messaggio capendo chi è l'emittente. Ieri a scuola mi ha preso il cellulare e si è fatto uno squillo per avere il mio numero di telefono.
Prima di far qualsiasi altra cosa lo salvo in rubrica come Genn. Non mi piace mettere tutte quelle emoticon nei nome oppure salvare le persone con nomi ridicoli come "amore mio" o "merdina" ecc... Ma vi pare normale?
-Mamma io vado!- Dico dandomi un'ultima occhiata allo specchio a figura intera che c'è nell'ingresso di casa.
-Ohey tesoro. Per che ora torni?-
-Non lo so. Ho le chiavi con me-
-Va bene. pero non fare troppo tardi che domani mattina hai una gara. E non bere, non accettare bicchieri da nessuno.-
-Sì mamma.- Dico uscendo e chiudendomi la porta alle spalle.
-Sei bellissima.- Mi dice Genn non appena esco dal cancello del giardino e venendomi in contro per poi abbracciarmi e darmi un bacio sulla guancia.
-Grazie- Rispondo e sono sicura che se non fosse per il fatto che c'è buio per strada, si noterebbe il rossore espandersi sulle mie guance. è strano... non ho mai dato così tanta confidenza a delle persone conosciute il giorno prima e dire che mi sento a disagio è come dire che nell'oceano c'è un solo pesce.
Ma che razza di discorsi fai? Un solo pesce nell'oceano? e poi ti lamenti di quelli che mettono le emoticon accanto al nome... Bah!
-Pronta?- Mi chiede appena siamo arrivati davanti a casa di Alex.
Ha una casa enorme quanto la mia, anzi delle due molto più grande. è bellissima, a dir poco.
Mi volto verso di lui. Mi guarda con quegli occhi che al buio sono di un blu ancora più intenso, quel blu che si trova solo nella parte più profonda dell'oceano.
è a dir poco meraviglioso.
La mia attenzione viene attirata, in un secondo momento, alla scena che scena che si sta volgendo dietro alla figura snella del ragazzo in macchina con me; un orda di ragazzi si sta incamminando verso la grande porta della casa con una borsa piena di bottiglie, che senza ombra di dubbio... sono alcolici.
Mi riconcentro sul ragazzo che ho davanti.
-Sì. Sono pronta.-
S.A//
Lo so, potevo fare di meglio, ma credetemi... sono esausta ultimamente, ma non mi andava nemmeno di lasciar in sospeso la storia di Mia, quindi, anche se con un capitolo molto breve, ho provveduto.
scusatemi ancora,
Ale.
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I've Always been yours
Teen FictionMia è una ragazza normale. Una come tutte le altre. Capelli biondi e lunghi e occhi tendenti al verde. non è mai stata una ragazza popolare a scuola, anzi odiava quel tipo di persone come per esempio Alex e i suoi amici. Odiava il loro atteggiamento...