-Come James è tornato?! No lui non può... Non può... Lui... Carmen cosa faccio??!- esclamo in preda al panico andando avanti e indietro per il corridoio, vuoto, mettendomi le mani tra i capelli.
Lei di quello che mi ha fatto James sa solo lo stretto indispensabile, solo Fede sa tutta la verità.
Lui è colui che ha popolato e che ancora oggi popola la maggior parte dei miei incubi.Mi ha fatto del male... Sia fisicamente che internamente.
L'ho odiato... Ma l'ho amato e tutt'ora, nonostante tutta la Merda che ho passato per colpa SUA, penso di provare ancora qualcosa di forte per lui.Lui è stato il mio primo amore ma anche l'ultimo, perché per colpa sua ora ho paura di rinnamorarmi davvero.
-Mia stai calma- cerca di tranquillizzarmi, inutilmente dal momento che già fatico a respirare.
Soffro di attacchi di panico da quando lui mi ha fatto del male, avevo imparato a controllarli ma... Il suono del suo nome rende tutto più complicato.La vista incomincia ad appannarsi e le gambe mi tremano.
Carmen mi raggiunge e mi fa sedere per terra e appoggiare la testa alla colonna.
I respiri si fanno sempre più pesanti e lei continua a parlare se non a gridare, ma tutto quello che riesco a percepire è un suono confuso... Come l'eco in una conca di montagna.Ad un certo punto si allontana e qualcuno dalla stretta decisa e forte mi abbraccia facendo pressione sul mio corpo, e permettendo al mio organismo di ricominciare a respirare regolarmente.
Lui sa come agire perché quando sono andata all'ospedale lui ovviamente era con me, al mio fianco.
Il dottore ha spiegato cosa innesca questi attacchi e come fare per placarli sia alla mia famiglia sia a lui, dal momento che siamo sempre insieme.Rimaniamo abbracci finché il mio battito cardiaco e la respirazione non tornano sulla norma.
Inciampo in un pianto silenzioso. Piango sempre dopo, per la semplice paura che debba sopportarne un'altro, è una cosa orribile, priva di significato e fa male. Molto male. Male fisico. Senti il tuo corpo bruciare, ogni tua vena andare a fuoco, la testa ti esplode e tu... non puoi fare niente, devi sperare, pregare che lì intorno ci sia qualcuno e che sappia agire nel modo corretto per queste situazioni.-Tutto Okey?- mi chiede quando ci stacchiamo e mentre mi asciuga le lacrime con i pollici.
Scuoto la testa e ricomincio a piangere, sempre più forte attirando l'attenzione della gente, che probabilmente sentendo gli urli di Carmen si era affacciata alla porta della classe.-Andiamo in bagno- dice prendendomi la mano e trascinandomi in bagno.
Caccia fuori tutte le ragazze che erano presenti e mi abbraccia facendomi sfogare il più possibile.
-Ssh ci sono io ora- continua a ripetere facendo scorrere il braccio su e giù per la mia schiena.
-tranquilla- dice quando sente che sono scossa da singhiozzi.
Che ci crediate o no, a me basta questo: io e lui.
Non mi importa del nuoto, di Alex, delle feste, dei casini... Se sono con lui io mi sento tranquilla. Mi sento serena.Mi stacco e lui mi guarda negli occhi.
-Cosa è successo?- chiede preoccupato e facendo picchiettare l'indice sul mio naso, estraendomi un sorriso.
-niente- rispondo dopo un attimo di esitazione.
-Mia... C'ero anch'io dal medico la prima volta... So che questi attacchi non ti vengono per nulla-
-è qui che ti sbagli Fede.- lo interrompo subito- questi attacchi mi vengono esclusivamente per nulla... Un gatto mi passa improvvisamente davanti e mi viene un attacco, pure perché ho visto Lady corrermi in contro me ne è venuto uno!- cerco di spiegare nascondendo la verità.
Non ho voglia di raccontare tutto a Fede, si preoccuperebbe troppo... Però è anche il mio migliore amico...
-Si ma avevi cominciato a controllarli... Mia perché mi nascondi le cose...?- chiede triste.
Ci sarà un motivo per cui è mio amico no? Mi conosce meglio di chiunque altro.
-James- dico solo sospirando e abbassando la testa.
Un nome, un ragazzo mille problemi.
-che ha fatto quel bastardo?- chiede dando un pugno al lavandino facendomi sussultare.
-è tornato- rispondo subito io.
È già abbastanza incazzato, non mi ci devo mettere anch'io.Mi abbraccia istintivamente sussurrandomi che andrà tutto bene e che non riuscirà mai a farmi del male.
-Fede?- gli chiedo dopo attimi di silenzio.
-Si?-
-Non diciamo nulla agli altri, ok? Questo è un nostro casino... Solo nostro.-
-come vuoi, peste- dice dandomi un bacio sulla fronte.
Da quant'e che non mi chiamava più peste? Sarà passato un'eternità.
Ha smesso alle superiori... Era troppo strano girare per i corridoi sentendo qualcuno urlarmi dietro "Peste!".Mi aveva dato questo nomignolo alle elementari, quando dopo un insulto al mio pokemon preferito,gli ho rovesciato la caraffa, durante il pranzo a suola, dell'acqua in testa.
Non ci eravamo mai rivolti la parola prima d'ora, lui stava chiacchierando tranquillamente con i suoi amichetti e io stavo passando di lì per andare al mio posto.
Quell'azione, nonostante tutte le sgridate ricevuta dalla maestra successivamente, è stata la miglior scelta che possa aver preso, perché è grazie a quella de oggi lui è il mio migliore amico.
E oggi risentirlo chiamarmi così, mi ha riempito il cuore, perché se devo essere sincera... Ne ho combinate a Fede... Ancora oggi mi chiedo come mi abbia fatto a sopportare per tutto questo tempo.-Mia! Tesoro stai bene?- chiede una rumorosa Carmen entrata nel bagno seguita dai rinforzi: la bidella.
Ha seriamente chiamato la bidella? Io non ci posso credere... Come si fa a non amarla? È riuscita a far smuovere la bidella grassona... Per me! Quella non la smuovi nemmeno se le muori davanti, magari tira su lo sguardo per non perdersi la scena ma poi lo riabbassa e ricomincia a limarsi le unghie.
-Sisi sto bene, grazie- le rispondo e la bidella sbuffa sonoramente lamentandosi che oggi i ragazzi non sono più quelli silenziosi di una volta.
Appena esce scoppiano tutti a ridere e ci prepariamo per uscire.
-Carmen?- la fermo per un braccio quando sta per varcare la porta.
-Non dire niente- le dico quando si volta nella mia direzione per tentare di capire cosa ci sia che non va.Usciamo dal bagno e vediamo i nostri amici seduti per terra con le spalle appoggiate al muro, fuori dalla porta del bagno.
Appena Ila mi vede si alza e mi abbraccia urlandomi contro per il colpo che le ho fatto venire.
A quanto pare la notizia della mia improvvisa mancanza di salute si e divulgata in fretta per i corridoi scolastici.
Subito tutti incominciano con le mille domande ma Fede non mi dà nemmeno il tempo, grazie a Dio, di risponderne ad una sola che mi circonda la vita con il suo braccio e mi trascina fuori dalla scuola.Anche se siamo in orario scolastico lui può farlo perché è maggiorenne e si è fatto Fare la delega dai miei, in modo che se un giorno non mi sentissi bene o per un motivo o per l'altro dovessi uscire prima potrei contare su di lui.
Arriviamo a casa mia e subito Lady mi accoglie con la sua grazia.
Fede mi accompagna in salone e mi fa stendere sul divano mentre lui mi prepara una tazza di tè.-tua madre mi ha inviato un messaggio...- inizia dopo un'ora che guardiamo la TV sotto ad una coperta gigante.
Lo guardò come per dargli il permesso di continuare.
-ha detto che le dispiace e che faranno di tutto per tenerlo lontano, e...- si blocca nuovamente.
Lo guardo per invitarlo ad andare avanti.
-stanno via per una notte per lavoro, Harry è con loro-
Ecco... Quando ho bisogno di loro... Loro non ci sono mai.
Fede notando, probabilmente il mio sguardo ferito da questa sua affermazione, aggiunge -Se vuoi rimango io con te stasera...-
Subito mi spunta il sorriso in faccia.
-Lo prendo come un "certo che puoi mio eroe"- esclama facendomi ridere e io gli tirò un pugno, amichevole, sulla spalla per poi ridere dopo he lui ha fatto finta di cadere per terra e rotolarsi dal dolore.
-peste, vado a prendere la roba per un cambio- dice alzandosi e lasciandomi da sola con Lady in casa.Decido di andare a fare una nuotati a veloce, giusto per scaricare un po di tensione.
Dopo mezz'ora esco dalla vasca e mi vado a fare la doccia.
Suonano il campanello e con i capelli ancora bagnati vado ad aprire tranquillamente, supponendo che si tratti del mio Fede.
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I've Always been yours
Teen FictionMia è una ragazza normale. Una come tutte le altre. Capelli biondi e lunghi e occhi tendenti al verde. non è mai stata una ragazza popolare a scuola, anzi odiava quel tipo di persone come per esempio Alex e i suoi amici. Odiava il loro atteggiamento...