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Lui è lì.
Lì davanti a me che mi sorride.
Non riesco a muovermi, ho paura ma allo stesso tempo... Non so, vorrei correre tra le sue braccia.
Probabilmente è vero... Forse non si smette mai di amare una persona, o forse sono stupida io.

Penso che sia il ragazzo che piu abbia amato in vita mia, se non l'unico.
Sono sento è stata quella emarginata dalla classe, la secchiona con i capelli ruffi e nodosi e la frangetta disordinata... Almeno madre natura mi ha risparmiato l'apparecchio.
Se non fosse stato per fede... Sarei persa, e se non fosse stato per James... Probabilmente non avrei mai saputo cosa significasse amare qualcuno.

Quando eravamo alle medie, Fede era il bulletto della scuola, mi prendeva sempre in giro.
Una volta, mi ricordo, andava di moda prendermi in giro perché avevo due amici maschi, uno di capelli rossi fuoco e uno con gli occhiali tondi tondi, allora mi chiamavano "Hermione dei poveri". Io non capivo cosa potesse significare... Non ho mai visto Harry Potter, ma vi posso garantire che per una bambina essere costantemente considerata solo per fare commenti dispregiativi... È dura.
Un giorno, dopo l'ennesimo "è arrivato il Golden Trio", mi rinchiusi in bagno a piangere.
Ad un certo punto entrò Fede,  non so per quale strambo motivo, e mi avvisò che ero nel bagno dei maschi, e questo non fece che aumentare le lacrime sulle mie guance. Lui, probabilmente, trovandomi così vulnerabile, mi abbracciò e da quel giorno mi protesse sempre.
Lui il bullo cattivo, io la bimba indifesa.
Non un pomeriggio abbiamo passato separati da quel giorno.
Io gli ho insegnato ad essere più tranquillo e amichevole, lui mi ha insegnato ad essere più sicura di me stessa.
E oggi... Sono quella che sono.

Riprendo il controllo di me stessa.
-Non toccarla!- dico in modo calmo ma sicuro.
Lui si alza senza staccare il contatto dei nostri occhi.
Caspita... È cresciuto.
Sarà un metro e novanta come minimo.
-Mia!- dice protendendosi verso di me.
Io mi scostò velocemente.
-Stammi lontano- minaccio a denti stretti.
Gli tolgo il guinzaglio dalle mani con un gesto coinciso e veloce, per poi tornare ad una distanza di sicurezza da lui.
-Mia ti prego- continua avvicinandosi.
Io piano piano indietreggio e quando noto che si sta avvicinando troppo, perciò mi volto e inizio a correre.
Correre più veloce che posso.
-MIA!- sento urlare dietro di me, e i suoi passi si fanno più pensanti.
Oh no.
Mi sta inseguendo.
È sicuro che mi prende, impossibile il contrario. Insomma aveva le gambe alte sue volte le mie, un suo passo... Sono quattro miei.
No ti prego. Non voglio.
Deve starmi alla larga.
Mi inciampo.
Nonono. Che stupida che sono. Idiota.

Sono appena uscita dal parco e già mi sento meglio. Per strada c'è traffico.
Ma continuo a correre.
Non voglio che mi tocchi mai più.
Manca poco a casa mia.
Ce la posso fare. Ce la posso fare.

Sento due braccia affermarmi per la vita proprio mentre io faccio un balzo in avanti, quindi impedendomi di toccare per terra.
Mi dimeno.
-LASCIAMI!- dico urlando con le lacrime agli occhi.
Continua a tenermi sollevata da terra.
Lady, che prende tutto come un gioco scodinzola felice, in fondo poverina... James per lei è uno di famiglia. Come fede.
Quando esausta mi calmo, lui mi appoggia per terra, ma continuando a tenermi intrappolata per non farmi scappare.
Mi fa voltare verso di lui, e io appoggio le mani sul suo petto per tenermi a debita distanza, per quanto mi sia possibile.

-Lasciami, ti prego- è più un sussurro disperato che una decisione sicura.
Le lacrime continuano a lasciare tracce del loro passaggio sulla pelle delicata e leggerne arrossata delle mie guance.
-No. Non ti lascio andare. Ancora. Io ti amo- dice stringendo la presa sulla mia vita in modo da avvicinarmi di più e facendo coincidere le nostre labbra.

Mi manca. Mi manca sentirmi così, stranamente bene.
Ricambio il bacio, perché ne ho bisogno.
Forse sarà un bacio di addio. Lo spero.
Ma l'unica cosa che so è che in questo momento... Non vorrei mai ce mi lasciasse.
Ma è tutto sbagliato. È tutto così terribilmente sbagliato.
Mi sto facendo solo del male.
Allontano la mia testa in modo da staccare le labbra dato che non lo posso respingere, dato che non ho il controllo di nessuna perte del mio corpo tanto mi tiene stretta a se.
-Se mi ami- dico tra una lacrime e l'altra -non mi avresti fatto quello che hai fatto-
Centro.
Scosso allenta un po la presa, quello che basta per potermi liberare e ricominciare a correre.

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora