Stavo facendo un sogno meraviglioso, quando il suono della sveglia mi ha riportato alla realtà... Alla cruda realtà.
Oggi è lunedì.
La vita fa schifo.
6:21
Mi alzo svogliata, corro in bagno e mi lavo, mi preparo e alle 6:45 sono pronta.
Sono seduta sul grande sofà della sala quando sento il cellulare suonare.
Sarà meglio metterlo silenzioso prima che me lo scordi e faccia un'ennesima figuraccia a scuola... tanto per cambiare.
Da Lexy
Passo ioPerfetto...
Poteva dirmelo prima, almeno evitavo di alzarmi così presto, ora mi toccherà aspettare un'ora.
Decido sia meglio ripassare un po le materie di oggi, dato che ho una verifica di economia e un'interrogazione di tedesco.
Sono una che allo studio ci tiene e nonostante gli allenamenti, sempre più frequenti, le uscite e il divertimento... Me la riesco sempre a cavare con voti molto alti, e questo penso sia merito della mia costanza. Sembra sottovalutato ma se svolgi correttamente i compiti e se ogni giorno ti ritagli quella mezz'ora per ripassare una materia anche se non ce l'hai il giorno dopo... Da i suoi frutti.
E così sono decisa a tenere la mia media alta, anche perché da quest'anno fa credito.
Decido di ripassare prima economia, immergendomi nella partita doppia, per poi passare a tedesco con la sua declinazione dell'aggettivo. Oggi me lo sento... mi interroga.
Guardo il cellulare:
7:40
5 minuti e Lexy è davanti a casa mia; come sempre.
Rimetto tutto nello zaino, prendo le chiavi ed esco di casa.
Lei è già li.
Salgo in macchina e la saluto con un bacio sulla guancia.
-che hai?- chiede lei dopo avermi scrutato per ben due minuti interi, che mi hanno procurato non poco imbarazzo.
-nulla- dico girandomi per guardare dritto davanti a me.
-non mentirmi- insiste
-Lexy davvero... Non ho nulla-
-sì e io sono il presidente del consiglio- dice sarcastica.
-Wow, non pensavo di avere un'amica così importante. Perché non me l'hai detto prima?!- mi fingo stupita.
Ridiamo entrambe poi lei si fa seria.
-dai Mia. Dimmi che hai- suona più come un ordine che come una richiesta.Mi concentro sulle sue mani che stringono il volevate girandolo a destra o a sinistra per permettere alla machina di curvare seguendo la strada, in pelle nera, per poi passare sulla leva delle frecce.
-oggi cercherò di parlare con Fede.-
-Ahia!-
-non sei divertente- la rimprovero
-no probabilmente no- odio quando fa così. È una cosa che proprio non sopporto.
Io mi apro con lei e il risultato? Mi piglia per il culo. Eh no!Se rimango qui dentro a guardare la sua faccia che mantiene ancora quelle smorfia di finto dolore, mi potrebbe partire uno spunto in un occhio.
Mi accorgo che manca poco prima di arrivare a scuola e ora siamo ferme davanti ad un semaforo, perciò decido, impulsivamente, di aprire lo sportello, prendo il mio zaino e scendo dalla macchina.Se uno mi irrita non va a finire bene, ma se per lo più mi irrita di prima mattina su un argomento delicato... meglio che stia alla larga da me fino a che non ho sbollito gli istinti omicidi.
-Hey Mia, ma che fai? Dai scherzavo torna su!- ma non le do retta.
Oggi sono troppo irritabile e va a finire che probabilmente mi riappacifico con una delle persone più importanti della mia vita e litigo con un'altra di queste.
Continuo a camminare per il marciapiede e sento una macchina rallentare ed andare a passo d'uomo.
Il semaforo deve essere tornato verde.
-dai Mia, lo sai come sono fatta!- Si sporge dal finestrino del passeggero cerando di mantenere, comunque, la concentrazione sulla strada. La cintura che le tirava il collo, decide dislacciarla per potersi sporgere meglio.-proprio per questo ho deciso di scendere dalla macchina, perché sapevo che avresti continuato-
Okey questa situazione è ridicola... I passanti ci guardano male, le macchine suonano perché sta facendo la fila , e appena possono la sorpassano.
-Mia ascoltami...- si interrompe perché un signore anziano si affianca a me comprendomi dalla sua visuale -Mia...- riprende appena questo rallenta un po e riavendomi a portata d'occhio, per poi ribloccarsi quando mi raggiunge.
-Stavo dicendo...- riprende quando stavolta è il signore a superarmi, così cerco di raggiungerlo un'altra volta.
-mi scusi signore, potrebbe camminare dall'altro lato? Stiamo cercando di avere una conversazione!- si rivolge spazientita, ma sempre in modo educato, al signore che mi affiancava e lui da gentil uomo che è fa come dice.
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I've Always been yours
Teen FictionMia è una ragazza normale. Una come tutte le altre. Capelli biondi e lunghi e occhi tendenti al verde. non è mai stata una ragazza popolare a scuola, anzi odiava quel tipo di persone come per esempio Alex e i suoi amici. Odiava il loro atteggiamento...