*6:45*
-Mia, la sveglia è suonata- Mi dice Lexy, scuotendomi per farmi svegliare, con voce assonnata.
Ieri è stata una serata pesante, la cena con Alex, la litigata con Lexy e con mia madre...
Non ho alcuna voglia di alzarmi.
Ieri sera... anzi stamattina devo essermi dimenticata la sveglia in camera mia. Povera Lexy, è odioso il suono di quella sveglia.
-Sì, va bene. Adesso arrivo.- Dico tirandomi su dal divano e trascinandomi in camera a mo' di zombi.
Ci laviamo e poi andiamo in camera per vestirci.
-Hai bisogno di vestiti?- Chiedo a Lexy, sempre con voce assonnata, ricordandomi che ieri era venuta solo per parlarmi e alla fine è rimasta anche qua a dormire.
-No, mi sono cambiata prima di venire da te, quindi questi sono puliti- Dice guardandosi gli indumenti che indossa.
Annuisco e tiro fuori dall'armadio un paio di jeans attillati, una maglietta corta e una canotta.
Mio padre passa davanti alla stanza e affacciandosi alza le mani in segno di resa. Avete presente quando guardate un film di zombi che parlano tutti "mmmmmh" "oooooh" e si capiscono? Ecco io e Lexy ora stiamo comunicando allo stesso modo, noi ci capiamo perfettamente, mentre mio padre se ne è andato impaurito, e questo spiega tutto.
Ci incamminiamo verso la cucina per fare colazione... o almeno lei la fa. Io non la faccio mai, di solito ci metto più tempo a prepararmi, perciò sono sempre di fretta, e poi l'idea di mangiare appena sveglia non mi attira molto... sono un essere pigro io.
-Ragazze, oggi vi porto io a scuola!- Dice mia madre entrando in cucina con un sorrisone, e diffondendo la sua allegria in tutta la stanza.
Guardo immediatamente Lexy, che come me rimane a bocca aperta e con il cucchiaio pieno di cereali a mezza via, tra la sua bocca e la tazza.
-No mamma, davvero non importa, Lexy ha la macchina parcheggiata qui di fronte, possiamo andare da sole. Grazie comunque- Concludo per sembrare il meno brusca possibile.
-Non dire sciocchezze. Per me non è un problema, tanto ci dovevo venire anch'io a scuola a parlare con il tuo professore di matematica.- Dice, terminando con un'occhiataccia nei miei confronti.
A questo punto a Lexy casca proprio il cucchiaio, sporcando tutto il parquet della cucina.
-Oh mio Dio, mi dispiace tanto Signora Williams. Non so proprio dove ho lasciato la testa stamattina.-
-Lexy, non ti preoccupare. In qualche modo mi sento responsabile, dato che è colpa mia e di Carl se siete andate a letto così tardi- Dice mia madre con un tono apprensivo e incominciando a pulire.
Questa non è mia madre... Dove l'avete nascosta la vera Carly?
Io e Lexy la lasciamo lì alle pulizie e ci spostiamo in camera mia per prendere la mia borsa con i libri. Lexy oggi sarebbe dovuta girare tra le classi delle prime e dargli il ben venuto, quindi non ha lezione.
-E ora?- Chiedo sedendomi sul letto e guardandola negli occhi.
-Non lo so... Forse possiamo aspettare che se ne vada per poi uscire.-
-Tu non conosci mia madre, se dice che ci accompagna a scuola, intende "vi accompagno fino alla vostra classe e rimango lì fino a che non entra il professore.- Dico alzando gli occhi al cielo e lasciandomi cadere sul letto.
-Allora ci andremo domani, così magari siamo meno stanche- Annuisco alzandomi dal letto e prendendo lo zaino.
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I've Always been yours
JugendliteraturMia è una ragazza normale. Una come tutte le altre. Capelli biondi e lunghi e occhi tendenti al verde. non è mai stata una ragazza popolare a scuola, anzi odiava quel tipo di persone come per esempio Alex e i suoi amici. Odiava il loro atteggiamento...