35

7 2 0
                                    

È più o meno un ora che tutti dormono.
Abbiamo steso i sacchi a pelo nel salone, tutti vicini, e ci siamo messi a guardare un film.
Ora tutti dormono, sono tra Ila e Alex che mi abbraccia da dietro.
Dopo quello che ha sentito sembra che si sia sentito in dovere di proteggermi, ma io non voglio fare pietà a nessuno.
Il suo respiro caldo mi sfiora il lobo dell'orecchio e provoca solletico.
Ma anche così... Abbracciata al ragazzo che mi piace, anche se non lo voglio ammettere a me stessa, non riesco a trovare pace.
Mi giro e mi ritrovo il volto di Alex a poca distanza dal mio.

Vedo un orma di uomo nel buio, ma non riesco a distinguere se è la mia immaginazione o se è realtà.
La fissò ancora un po e vedo che si muove.
Avete presente quando di notte non riuscite a dormire e vedete un ombra in camera vostra e la fissate talmente tanto che poi la vostra immaginazione vi fa brutti scherzi e la fa muovere? Ecco.

Faccio un urlo strozzato e affondo il volto nel petto di Alex.
Lui se ne accorge, probabilmente non stando ferma un secondo se n'è accorto, e mi stringe ancora più a se.
-Non dormi?- chiede a bassa voce iniziando ad accarezzarmi i capelli.
-Non ci riesco.- dico continuando a respirare il suo profumo.
-Ci sono io ora- dice dandomi un bacio sulla testa.
Lo guardo negli occhi per vedere se è serio, e lo è.
Avvicina il suo volto al mio, le nostre labbra si sfiorano.
Sento il tepore del suo alito .
-Alex... Non farmi del male- sussurro sulle sue labbra.
-Mai.- risponde con decisione prima di avventarcisi sopra per baciarmi e passare da un bacio lento e necessario ad un bacio di passione.
Chiede l'accesso alla mia bocca con la lingua e io non glielo nego.

Quando ci stacchiamo ci rimettiamo giù abbracciati e prima di addormentarci uno tra le braccia dell'altra, mi fa un bacio sulla fronte.

Driiiiin. Driiiiin.
Un telefono suona.
Lo sento. Ho un sonno tranquillo e leggero.
È al piano di sopra e suppongo che non sia uno dei nostri dal momento che nessuno oggi tiene la suoneria attivata, specialmente durante la settimana con il rischio che si dimentichi di disattivarla e andare a scuola, e poi al piano di sopra è rinchiusa "la belva", come la chiama Bampi.

Nessuno sembra fare caso al telefono che squilla ininterrottamente.
A me dà fastidio.
Mi allungo e prendo il primo cellulare che mi si presenta davanti. È di Fede, c'è una nostra foto come sfondo.
Sono le 3:03 del mattino, cazzo!
Chi è che chiama alle tre del mattino!

Mi alzo cautamente, cercando di non svegliare i miei amici... La mia seconda famiglia.
Osservando la scena dall'alto, mi rendo conto di quanto possa essere fortuna ad essere circondata da persone come loro.
Dormono sul pavimento duro, pur di stare in mia compagnia ed aiutarmi in un momento difficile.
Sono tutti intorno a me. Io sono al centro. Come se mi volessero proteggere.

Il cellulare riprende a suonare e io maledico chiunque sia dall'altra parte del telefono mentalmente.
Esco dal "cerchio" cercando di non pestare nessuno, aiutandomi con la torcia del telefono di Fede che gli ho sequestrato momentaneamente.
Vado al piando di sopra e subito Lady è lì ad aspettarmi.
Faccio segno di silenzio e lei obbedisce.
Alla fine ho deciso di lasciarle più spazio, dato che è enorme in una stanza singola corse stava scomoda, perciò ho chiuso la porta dell'ingresso che divide il prima dal secondo piano, così che lei avesse più spazio e che potesse accedere al giardino sul retro dalle scale che partono dal terrazzo dei miei.

Il telefono squilla dalla camera dei miei e mi affretto ad andare a rispondere.
Ovviamente mi imbalzo sui miei piedi, tra il buio, Lady che mi corre tra le gambe contenta di vedermi, e la mia sbadataggine, penso che fosse obbligatoria una caduta.
Mi rialzo e arrivo, poco agilmente, in camera dei miei.
Il suono del telefono mi porta nello studio di mio padre, dal quale si può accedere sia da una porta dal corridoio sia da una porta vetro situata nella stanza dei miei.
Di solito è chiusa a chiave,  perché una volta ha beccato me e mio fratello, eravamo molto più piccoli, giocare agli investigatori qui dentro, e gli ha dato alquanto fastidio dal momento che avevamo messo tutto sottosopra, io mi divertivo a pinzare i fogli perciò tutto ciò che si poteva pinzare l'ho ponzato, tutti i documenti che ho trovato... TUTTO.

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora