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-Forza Pinna! Più veloce- mi grida contro l'allenatore mentre faccio le ultime vasche.
Ultimamente ho saltato molti allenamenti, tra la scuola che ogni giorno diventa sempre più difficile, i casini con i miei genitori, Alex, Fede...
È tutto un gran casino!
Un fottuto casino.
Arrivo infondo alla vasca e mi tolgo subito gli occhilini che si sono appiccicati un po troppo alla faccia e mi facevano male.
-Mia! Porca miseria! Ci hai messo 10 secondi in più. Non ce la farai mai se continui così! Salti troppi allenamenti- mi urla contro, chinandosi sul muretto per arrivare più o meno al mio stesso livello.
-Si Cledi- gli rispondo abbassando la faccia per l'umiliazione.
-l'allenamento è finito!- urla fischiando nel fischietto per avvertire tutti i miei compagni di squadra.
Esco dalla vasca tirandomi su con le braccia, alla scaletta c'è troppa fila, e mentre mi tolgo la cuffia raggiungo il mio accappatoio e mi infilò le ciabatte.
Alzo la testa sugli spalti e noto al posto di Fede, come è sempre successo, ad aspettarmi c'è Alex che mi fissa con sguardo intensi fregandosene delle stupide ragazzine, nonché compagne di squadra, che lo indicano ridendo e facendo commenti non appropriati proprio davanti a me.
"Che cosa ci fai qui?" Mimo con la bocca e lui in risposta alza le spalle.
Dalla faccia sembrerebbe incazzato.
Forse è per il fatto che ho saltato scuola oggi.
-Hai visto Mia? Ma che gran pezzo di figo è?- chiede una facendomi distogliere lo sguardo da lui
-Già...- rispondo io abbassando lo sguardo.
-ma chi è?- continua un'altra mentre si allontanano e si avviano verso gli spogliatoi.
Mi volto per infilarmi l'accappatoio.
-Senti Mia...- incomincia l'allenatore avvicinandosi a me con un fascicolo di fogli e una penna.
-Ultimamente sei troppo distratta, per non dire poco allenata- l'ha detto... Indirettamente, però l'ha detto.
-che ti sta succedendo?- chiede con un sospiro, quasi un sussurro.
Il nostro allenatore avrà pochi anni in più di noi e a parte il momento che va da quando entriamo in acqua a quando usciamo, devo dire che abbiamo un buon rapporto.
-Io... Io non lo so- dico abbassando la testa.
-Mia... Te lo dico perché ti voglio bene... Ormai sono anni che ti conosco e non ti ho mai, e sottolineo la parola MAI, visto così poco interessata al nuoto. Ora dimmi... Perché io dovrei portarti agli italiani al posto di Carmen, sapendo che farei un torto alla squadra? Sei il capitano Mia, deve essere sempre presente per le ragazze, devi essere un punto di riferimento.-
-Lo so Cledi. E se posso fare qualcosa per rimediare... Lo farò!-
Dico con convinzione e lui mi abbraccia.
Dietro di lui vedo Alex guardarci in cagnesco e andarsene via dando un calcio alla ringhiera della tribuna.
Perfetto.
Ora sì che si è incazzato.
-Cledi, posso prolungare un po l'allenamento?- chiedo quando ci siamo sciolti dall'abbraccio e facendo nascere un bel sorriso sulla sua faccia. Tanto è ancora presto... Sono solo le 4 di pomeriggio.
Mi alleno ancora un po' con Cledi, poi decidiamo di distrarci facendo dei tuffi dal trampolino di tre metri, e mi insegna qualche capriola.
Quando mi volto e vedo l'orologio segnare le 5 saluto tutti gli allenatori delle categorie più grandi, che erano rimasti a farsi due tuffi con noi, e corro in spogliatoio vestendomi in fretta e uscendo con i capelli bagnati.
Accendo il cellulare e vedo 12 chiamate di mia madre, e ora sì che ho paura.
Salgo in macchina di mia madre che come solito era parcheggiata sul retro della piscina, con il cappuccio sollevato per nascondere i capelli bagnati.
-chi ti ha portato oggi che non ti ho vista uscire da scuola?-
-Fede- rispondo semplicemente, anche perché è la verità... Okey non proprio la verità.
Non dice più nulla e arriviamo a casa in silenzio.
Appena entro appoggio la roba bagnata in camera mia, prendo le chiavi ed esco.
Nell'usciere sento mia madre urlarmi contro che sarebbe meglio se prima mi asciugassi la testa, ma non le do retta... Come sempre poi.
Ho appuntamento con gli altri alla baracchina.
Quando arrivo sono tutti già li, infatti l'appuntamento era alle cinque e io immancabilmente sono in ritardo.
Forse era per questo che Alex si è presentato in piscina, per venirmi a prendere al posto di Fede.
-Sempre in ritardo- esclama Ilaria appena mi vede.
Gli altri che mi davano le spalle si voltano e mi fanno un cenno per salutarmi.
-ciao anche a te.- dico stravaccandomi su una sedia del bar.
-come stai?-chiede Genn.
-esausta ma bene- rispondo alla domanda di Genn salutandolo con un bacio, mentre Ilaria fa passare una mano tra i miei capelli bagnati studiandoli e probabilmente facendo una smorfia di dissenso.. Alex non ha ancora sollevato la testa e non mi ha ancora degnata di uno sguardo.
Ma che ha? Per un abbraccio?
-se stai bene... Perché non sei venuta a scuola oggi?- ecco che parte Ilaria con il suo terzo grado.
-ero stanca- rispondo indifferente e alzando le spalle per trasmettere quella sicurezza che proprio non ho.
-Si anche Fede era tanto stanco oggi- dice alzando un sopracciglio e incrociando le braccia.
-si eri così stanca che sei andata ad allenamento, e devo dire che ti è piaciuto molto. Specialmente la fine...- dice Alex finalmente guardandomi in faccia e provocandomi.
-Si infatti- dico con straffottenza.
Scuote la testa e intanto sorride. Odio quando fa così, so benissimo che in realtà è incazzato nero.
-Si anch'io mi sono divertito tantissimo... La tue compagne sono molto in forma.- Okey... Questa era una frecciatina gratuita.
Il resto del gruppo ormai non fa più caso ai nostri bisticci... Ne è già abituato.
-MIAAAAA!- sento urlare alle mie spalle.
Mi volto e vedo una Carmen corrermi in contro con le braccia aperte.
Mi alzo  e le vado in contro correndo a mia volta.
Anche se c'è il rischio che mi freghi il posto agli italiani, le voglio un bene dell'anima. Siamo cresciute insime, tra una vasca e un'altra.
Quando mi è abbastanza vicina mi salta a dosso e io stranamente riesco a sorreggerla senza cadere.
Dopo esserci "salutate" ci incamminiamo verso gli altri.
-Cosa ci fai qui?- le chiedo quando ormai abbiamo raggiunto il mio gruppo.
Non fa in tempo a rispondermi che Alex si alza e spostandomi, con un modo non troppo da gentil uomo/ ragazzo che vuole dimostrarti di essere degno di essere il tuo ragazzo, l'abbraccia.
Lei arrossisce ma ricambia.
Ma che cazz!
-È con me- risponde Alex sorridendomi.
Sono ancora a bocca aperta.
La prendo da parte e la guardo con  un punto interrogativo al posto della faccia.
-Okey... Presente il figo di oggi? Mi ha chiesto di uscire!- esclama contentissima abbracciandomi e saltellando con stringendomi a saltellare con lei, ma non dalla felicità.
-Mi ha detto che è un'amico della tua famiglia, spero che per te non sia un problema...- incomincia.
Un amico di famiglia? Scherza vero?
-Nono, tranquilla- la fermo subito alzando una mano per zittirla.

Il resto del pomeriggio trascorre tra una chiacchiera e l'altra, e un'occhiata a Carmen e Alex e l'altra.
Ovviamente Alex le ha chiesto di andare alla festa di Halloween con lui e lei super felice ha accettato.
Grandioso.

-Mia, sei sicura di non voler venire?- chiede Ila.
Ora? Sicurissima
Fede e Chiara alla fine ci vanno perché io all'ultimo ho ricevuto una mail dall'allenatore che mi diceva che quel weekend la squadra che andrà agli italiani dovrà andare in ritiro, certo rimarremmo in città, però non dovremmo distrarci con nulla per concentrarci solo sul nuoto, percio ci prelevano da casa e ci portano in un albergo dotato di piscina. E rimarremmo rinchiuse lì per due giorni.
In breve ho detto a Chiara e Fede di uscire perché io non sarei stata dei loro.

-Sisi-
-dai Mia, non fare la preziosa- scherza Bampi.
-No ragazzi sul serio non posso. Devo andare in una specie di ritiro- spiego facendo sbarrare gli occhi a tutti.
A già. Mi ero dimenticata di dirlo.

-Non ve l'ho detto?- chiedo sulla difensiva guadagnandomi un'occhiata di fuoco da tutti.
-Con l'allenatore giusto?- chiede Carmen con l'aria un po triste.
Alex che era seduto rilassato sulla sua sedia, con in braccio Carmen, subito si irrigidisce alla sua domanda.
-e con la squadra- la correggo.
Ma perché l'ho fatto, non devo spiegazioni a nessuno di loro.
-Uffa che palla che sei- esclama Ila.
Le lancio un'occhiataccia.
-Volevo dire...- incomincia cercando di scusarsi con quello che ha appena detto -ultimamente per te esiste solo il nuoto! Salti scuola per andare in piscina, di sera non esci perché preferisci nuotare...- continua.

Devono capire che per me il nuoto è davvero importante, e che non posso rinunciarci, fa parte di me. Si, preferisco nuotare che uscire con gli amici e devono accettarlo.
-Okey Okey, basta- entra in soccorso Fede.
Lui si che mi capisce. Mi sento offesa per quello che ha appena detto Ilaria.  Non devono sentirsi minacciati da uno sport, devono solo accettarlo... se lo ha accettato Fede che mi conosce orai da nove/dieci anni... devono accettarlo anche loro.
Si mette composto e mi fa segno di sedersi sulle sue gambe, probabilmente notando la mia espressione vuota che mi viene quando sto per cacciarmi a piangere.

Ci vado immediatamente e subito mi abbraccia da dietro per rassicurarmi.
Appoggio la testa sul suo petto e mentre gli altri cambiamo argomento io rimango abbracciata a Fede e con la consapevolezza che Alex ci stia fissa e non distoglie lo sguardo nemmeno per un secondo.

Passa davanti alla baracchina, una macchina che ci suona.
Quando si abbassa il finestrino vedo Lexy.
-MIA! DAI MUOVITI!- dice facendomi segno di salire sotto lo sguardo confuso di tutti. Non degno di un saluto nessuno.
Mentre salgo la sento urlare "ANCHE TU FEDE" è una volta salite entrambi ci spiega che mia madre le aveva chiesto di venirci a prendere.

Riaccompagna Fede a casa poi ci avviamo verso la mia.
Quando arriviamo la saluto e senza dire nulla corro in camera per mettermi sui libri, oggi non ne ho aperto uno e sarà meglio rimediare.
Sento il cellulare vibrare.
Lo afferro e guardo.
*dobbiamo parlare
-Alex

Perfetto.

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora