Sono le 8:20 e già sono stanca di stare in classe.
Perché siamo costretti a frequentare scuola... Tutti sanno che gli studenti non ascoltano in classe, a parte quei rari casi, o perché sono troppo addormentati per prestare attenzione alla prof. o perché sono troppo stanchi e affamati e pensano solo a quando cavolo finirà sta' scuola.
Sono in classe e abbiamo matematica, con quel simpaticone del prof.
Insieme a lui c'è Genn.
Alzo la mano per chiedere il permesso per uscire.
-Williams, mi dica- dice con quel tono da "mia hai interrotto ma dato che sei tu te lo concedo", penso... Anzi tutti dicono che sono la sua cocca, anche se a parer mio non sembra molto... Non aspetta altro che mettermi al centro della situazione, e io sta cosa la odio. ODIO.
-prof posso andare in bagno?- e lì si che scatta il sorriso di chi sta per metterti in imbarazzo.
-certo, salutami la Giorgia-
Beccata.
Ma non me ne frega più di tanto, devo uscire da qua.-Certamente- rispondo sostenendo il suo sguardo, che sembra divertirlo ancora di più.
Quando sto per afferrare la maniglia della porta sento che mi dice qualcosa, -torni presto che al suo amichetto poi manchi- dice scatenando una risata comune della classe. Si riferisce a Genn, mi volto ma lo vedo che ride alla battuta, perciò non mi preoccupo di rispondere per difenderlo ed esco dalla classe.
Per i corridoi non c'è nessuno, e quando intendo nessuno... Intendo NESSUNO.
Nemmeno una bidella, niente.
Sto per prendere le scale che mi portano giù al piano terra, per andare al bar, quando sento qualcuno urlare il mio nome con fiatone. Deve aver corso.
Mi volto riconoscendo quella voce, che non sento da troppo... Troppo tempo.
Lo vedo, mi sorride, la mia lettera deve aver funzionato.
Allarga le braccia, come per dire "allora? Ti manco si o no?"
E non perdo tempo.
Iniziò a correre come se dietro di me mi inseguissero un branco di cani randagi.
Siamo distanti una cinquantina di metri, praticamente é dall'altra parte della scuola.
Quando lo raggiungo gli salto addosso e avvolgo le mie gambe intorno alla sua vita, abbracciandolo con tutta me stessa.
Sento che ride. È felice. È sollevato.
Lui mi stringe a sua volta e stiamo lì, più tempo possibile, come a colmare il vuoto che ci siamo lasciati a vicenda in questo mese.
Poi mi mette giù ma ancora non si stacca da me.
-mi sei mancata anche tu- mi sussurra all'orecchio - e si mi ricordo di quel bacio, e di tutti i problemi che ci ha causato- rido insieme a lui per quello che ha appena detto.
Ci stacchiamo.
-so che stavi per andare al bar, posso aggregarmi?- mi chiede, e io lo guardo sconvolta.
-certo...(?)-
-tranquilla, lo so perché ormai ho imparato ogni tua abitudine- lo guarda rallegrata e ci avviamo abbracciati.Mancano 5 minuti poi anche per oggi è finita.
Mi arriva un messaggio
Da fede*
Ti accompagno in piscina?A Fede*
No viene mia madre, domani però si.Da Fede*
OkeySuona la campanella e corro per arrivare in giardino il prima possibile ed evitare quell'ingorgo di studenti, che si crea al cancello principale della scuola.
Una mano mi afferra il polso.
Mi volto ed è Alex.
-dove vai?-
-a nuoto, ora lasciami- non lo dico con cattiveria ma se rimaniamo qua saremo travolti dalla marea di gente che ha fretta di uscire.
Come non detto.
Mi travolgono e spingono per riuscire a uscire, quasi cado ma Alex mi tira e mi attira a se.
A lui la gente non lo sfiora nemmeno, ecco i vantaggi di essere il ragazzo più carino e popolare della scuola...😒 Intorno a lui le "pecore" si aprono e nemmeno osano sfiorarlo... manco fosse la Divina previdenza oh.
Mi abbraccia per evitare che mi facciano cadere e mi tira fuori dalla baraonda.
Una volta usciti mi stacco e lo guardò in cagnesco.
-che c'è? Almeno non sei caduta- dice con un sorriso... Il più bello che io abbia mai visto.
-devo andare- dico, e mentre sto per voltarmi lui mi ferma, di nuovo.
-Hey verginella-
-non chiamarmi così!- alza gli occhi al cielo. Sa quanto mi dia fastidio ma continua.
-sono già in ritardo, cosa vuoi?- chiedo esasperata.
Lui mi guarda accigliato.
-se mi avessi dato un secondo, ti avrei detto che oggi ti devo accompagnare io in piscina- dice con un tono scocciato.
-coooosa?-
Alza gli occhi al cielo e si volta incominciando a camminare verso il parcheggio.
-si dai... Saltiamo sta parte dove fingi di non essere contenta e andiamo- dice con un tono da superiore.
Ma che cazz... Io non fingo... O forse sì?
No ovvio che no!
-ripeto, coooosa? E perché? Cioè insomma doveva venire mia madre, e poi hai la borsa di nuoto con te? Poi perché mia madre dovrebbe mandare te?- lo tempesto sto di domande mentre ci stiamo avviando verso il parcheggio, guardando per terra cercando di ragionare e venirne a capo da questa situazione, fino a che lui non si ferma di colpo e io gli vado a finire addosso, cadendo all'indietro.
-se non la smetti,ORA, di fare tutte ste domande ci vai a piedi in piscina!-
Lo guardo dall'alto verso il basso, più in basso di così non si può, con uno sgradì accigliato.
Scoppia in una fragorosa risata.
Lo guardo confusa.
-ma ti sei vistA?ahahahahahahhaha sei ca AHAHAHAHHA sei Cadu AHAHHAHAHAH- non riesce a finire di dire una frase che riscoppia a ridere.
Io lo guardo incazzata nera, e questo sembra farlo ridere ancora di più.
Si riprende e mi allunga una mano per aiutarmi ad alzarmi.
Mi strofinò i pantaloni che si sono impolverati e salgo sulla macchina.
Dopo dieci minuti che siamo partiti e nessuno ha spiaccicato parola, lui rompe il religioso silenzio.
-ti sei offesa?- chiede
-no- rispondo secca, continuando a guardare dritta davanti a me.
-si invece!- e sorride.
Mi volto verso di lui, lo fisso, indossa uno di quegli occhiali con le lenti a specchio. Su di lui stanno una meraviglia.
-smettila subito- ordino.
Sta per riscoppiare, lo so... me lo sento... ma una mia occhiata di ghiaccio sembra averlo ammutolito...
-va bene va bene- si ammutolisce, ma poi riscoppia a ridere. O forse no.
Uffaaaa
Perché i ragazzi di oggi sono così infantili!
Siamo fermi ad un semaforo. Lui continua a ridere da 5 minuti, non fraintendetemi, adoro la sua risata, ma oggi mi girano... E anche veloci.
Mi ricordo ciò che ho fatto stamattina.
tanto 50 metri e sono arrivata.
Prendo la mia borsa di nuoto che è nei sedili dietro, e scendo senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Una volta dentro la piscina, saluto tutti in modo affettuoso e mi vado a cambiare, pronta per un'altro allenamento estenuante.S.A//
Holaaaa,
Scusate per eventuali errori/orrori, ma non ho riletto prima di pubblicare.
Continuate a scrivermi come trovate la storia, a me fa piacere.
Ci vediamo,
A dopo❤️
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I've Always been yours
Teen FictionMia è una ragazza normale. Una come tutte le altre. Capelli biondi e lunghi e occhi tendenti al verde. non è mai stata una ragazza popolare a scuola, anzi odiava quel tipo di persone come per esempio Alex e i suoi amici. Odiava il loro atteggiamento...