14

29 4 2
                                    

-Ora tocca a me.- Dico sfidandolo con il mento alto, come per indicare superiorità ed è quello che sono. Io sono superiore a lui.

Pfft... credici.

Ma la vuoi smettere? Da che parte stai tu?

Dal vincente

Grazie per la fiducia...

-Obbligo- Sostenne il mio sguardo di sfida.

-ti obbligo....-

Che cavolo gli chiedo ora? Perché mi vado sempre a mettere in queste situazioni!

Guardo fuori per cercare un'ispirazione, nella direzione del giardino sul retro.

Colpo di genio.

Mi ricordo che l'altra sera, quando le sua famiglia è venuta a mangiare a casa mia e io invece me ne sono andata ad allenamento, lui è rimasto tutto il tempo sugli spalti a osservarmi e quando sono uscita di vasca, esattamente due ore dopo, mi si è avvicinato e mi ha chiesto come facessi a stare tanto tempo in acqua per poi dire che lui odiava l'acqua.

Quella sera, non so... mi sono sentita bene. Forse perché eravamo riusciti a non litigare per un periodo apparentemente lungo, anche se devo ammettere che siamo stati a contatto solo in macchina, quando si è offerto di accompagnarmi in piscina e successivamente a casa.

Beccato Smith. Ora io rido e per una volta tu piangi.

Intercetta il mio sguardo e percorre la stessa rettilinea. Mi spunta un sorrisetto furbo, un ghigno.

-Non osare, Williams- Dice con un tono di avvertimento appena capisce cosa mi è venuto in mente.

Metto su un ghigno di vittoria fissandolo nei suoi bellissimi occhi.

-Ti obbligo...- Lascio in sospeso.

-Williams!-

-A tuffarti nella piscina così come sei ora.- Dico tutti di un fiato per evitare di essere interrotta nuovamente dalla sua voce.

Tutti nel cerchio ridono, e io mi sento più che soddisfatta.

Continuo a fissarlo e sono più che sicura di aver visto una luce balenare nei suoi occhi seguito da un suo ghigno, forse il più spudorato dei suoi ghigni.

-Però... Chi ha fatto l'obbligo deve venire a controllare; come mi hanno mandato loro da te, tu ora vieni con me!- Disse.

-Oh ma andiamo! Si vede se ti sei tuffato in una piscina...- Corre Genn in mio aiuto. Dio solo sa quanto gli sono debitore.

-Le regole sono regole!- Lo zittisce lui. -Andiamo Williams, e vedi di darti una mossa.- Dice per poi venirmi davanti e sollevarmi di peso per un braccio.

Passiamo davanti a un tavolino colmo di bicchieri rossi come quello che avevo bevuto prima e ne prendo uno al volo. Ero sicura che mi avrebbe fatto comodo un po' di coraggio in più.

Usciamo nel giardino, lui tiene ancora stretto il mio braccio.

Si volta verso di me e io non aspettandomi questa mossa gli vado contro, rovesciandogli il poco liquido che rimaneva nel mio bicchiere, sulla sua maglietta bianca.

-Porca puttana, Williams!- esclama spingendomi indietro per allontanarmi e guardarsi la maglia. -Guarda che cazzo hai fatto!- Riprende.

Sento le sue mani darmi una spinta forte per allontanarmi e perdo l'equilibrio. Sapete... dopo esserti scolata più di tre quarti di Vodka liscia, non sei più tanto lucida (già non lo ero prima...), e di certo i trampoli che ho ai piedi non aiutano.

I've Always been yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora