Uffa, è un'ora buona che sono rinchiusa dentro a questa sotto specie di coso, ci saranno almeno -20 gradi, con un cretino, che per la cronaca è ancora lì che cerca di rimediare ai miei danni.
-Smettila- dice scostando la pila dal led su cui stava decifrando dei numeri, all'angolino dove io sono rannicchiata.
-Ma se non sto facendo niente...-
-Non stai un attimo ferma!- dice guardando il mio piede che dondola sbattendo contro una parete dell'ascensore.
Faccio spallucce ma mi fermo, in fondo se siamo in questo cubicolo è colpa mia e si da il caso che sarà lui, tecnicamente, e tirarci fuori di qui.
Senza nemmeno accorgermene incomincio a picchiettare l'anello contro le grate. Non è colpa mia, non riesco a stare ferma.
-Mi metti Ansia- esclama esasperato, ritornando a puntarmi la luce della torcia contro. Per cercare di non diventare cieca mi metto un braccio davanti agli occhi.
-Beh io ho l'ansia!- rispondo con tono superiore.
-E per cosa, di grazia?- chiede smettendo di maneggiare e sedendosi anche lui esausto accanto a me.
-Beh... ho visto un sacco di film incominciare così e finire male...- inizio io facendogli nascere un grosso sorriso.
-Wow, la tanto dura Mia nonsoilcognome che ha paura?- chiede beffandosi di me, e ricevendo in cambio uno schiaffetto, amichevole, sul braccio.
-Ho detto che ho l'ansia, non paura- preciso facendolo ridere.
-Beh tra un po' ci tireranno fuori, e sarei soddisfatta del bel guaio che hai combinato dato che hai tolto la luce a tutto l'hotel- dice ridendo.
-Io cosa?- esclamo divertita. Wow... ho combinato tutto questo senza nemmeno impegnarmi... altroché combina guai, io sono una vera forza della natura. Non dovrei sentirmi bene dopo una notizia così.
-Eh già...Stavolta devo proprio farti i complimenti- dice facendomi ridere.
Un brivido mi pervade tutto il corpo facendomi venire la pelle d'oca, spero solo che non se ne sia accorto.
-Hai freddo?- chiedo notandolo.
Scuota la testa in senso di dissenso e guardo dall'altra parte, siamo troppo vicini... cos'è tutta questa confidenza?
Sento che si muove quindi mi giro per vedere cosa stia facendo.
-Tieni- dice porgendomi la sua giacca da lavoro dopo essersela levata. -Dai non fare la dura che ti stai ghiacciando. Io ho altre due giacchette sotto questa.- dice vedendo che sto esitando.
L'accetto e appena me la infilo subito il suo tepore mi invade. Lo ringrazio con lo sguardo perché di dirlo a voce non ne ho voglia.
Passano i minuti e l'abitacolo si fa sempre più ghiacciato, fino a che nemmeno la sua giacca riesce a scaldarmi.
-Vieni qui- dice prendendomi con un braccio la vita e trascinandomi accanto a lui in mezzo alle sua gambe in modo che potessi appoggiare la testa e il busto al suo petto. Lui mi abbraccia e mi stringe forte. Rimango rigida a quel contatto, mi da fastidio... Se Alex fosse qui, darebbe di matto.
Ma lui non c'è...
Non vuol dire nulla, mi da fastidio essere toccata da qualcuno che non sia lui o comunque che non sia un mio amico.
-Rilassati Mia. Non ti voglio stuprare, abbracciandoci emaniamo più calore per i nostri corpi, che si riscalderanno più in fretta- dice con il mento appoggiato sul mio capo.
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I've Always been yours
Teen FictionMia è una ragazza normale. Una come tutte le altre. Capelli biondi e lunghi e occhi tendenti al verde. non è mai stata una ragazza popolare a scuola, anzi odiava quel tipo di persone come per esempio Alex e i suoi amici. Odiava il loro atteggiamento...