See You Again

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...So let the light guide your way
hold every memory as you go
and every road you take
will always lead you home ...

- Scusi, lei signora, dove sta andando?
Una guardia all'entrata dell'NCIS mi bloccò
- In ufficio
- Tesserino?
- Arthur vieni qua... - Intervenne Tony parlando al giovane ragazzo - ... Lei è con me. Ziva David. Agente qui per anni, quando tu forse ancora guardavi i cartoni in tv.
- Mi spiace signore, ma io non la conosco...
- Lo so che TU non la conosci, per questo ti spiegavo chi fosse. Il direttore Vance ci sta aspettando.
- Agente Di Nozzo, è la regola, se non ha il tesserino dell'NCIS non può entrare, deve andare a farsi autorizzare come visitatore, se glielo dice lei agente non avranno problemi a farlo. E' la regola... - tentava di giustificarsi davanti a Tony spazientito.
- Ok Arthur... è la regola... Me ne ricorderò
- Agente non è colpa mia, è la regola! - E la sua voce sembrava quasi quella di un bambino
Tornò indietro e andammo insieme a farmi dare il pass come visitatore.
- Dai poverino non è colpa sua, ha ragione.
- Sai da quanto sta qua? Da meno di un anno.
- Ma che c'entra Tony, è la regola, sempre stato così. Perchè ti sei innervosito?
- Niente, niente, dai andiamo...
- Ecco Arthur il mio tesserino, il mio distintivo, il pass di Ziva David. Vuoi altro adesso? - Il tono della voce di Tony era minaccioso.
La giovane guardia non controllò nulla, ci fece solo un cenno veloce con la testa.
- E' tutto apposto Agente Di Nozzo, andate prego!
- Grazie Arthur - lo salutai poi dopo esserci allontanati di qualche passo prima di prendere l'ascensore - Tony hai esagerato con quel ragazzo, è stato un comportamento fuori luogo.
- Ok, altro Ziva?
- Tony ma che ti prende oggi?
- Niente... niente.

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Il fatto che avessero bloccato Ziva mi aveva dato enormemente fastidio. Troppo. Lei era una di noi, non una visitatrice.
Aspettammo e poi entrammo in ascensore senza dirci più una parola.
Era la prima volta che tornavamo lì, non eravamo rientrati a Washington da nemmeno 24 ore e già sembravamo quelli di anni fa, che passano le giornate a bisticciare come bambini.
Le porte si chiusero e l'ascensore si mosse. Lei muta nemmeno mi guardava. Buttai un occhio sulla pulsantiera e fermai l'ascensore.

Si girò e mi guardò. Era ancora arrabbiata.
Senza dirle niente la spinsi verso la parete e la tenni ferma con la braccia bloccate dalle mie mani vicino alla testa ed il mio corpo a fermare il suo. Sapevo che se avesse voluto mi avrebbe steso comunque, ma rischiai. Se c'era qualcosa che avevo capito di lei era che dovevo sempre rischiare.
La guardai solo un attimo e poi la baciai. Un bacio duro, forte, passionale al quale dopo un istante di reticenza partecipò anche lei. Non l'avevo mai baciata così. Un bacio di solo istinto, carnale. Le lasciai le braccia e non si mosse. Le presi la testa tra le mani per avvicinarla se era possibile ancora più a me. Lo avevo sognato per anni un bacio così e appena la lasciai glielo dissi.

- Tony cosa ti è preso? - mi chiese rossa in viso mentre si sistemava i capelli magnificamente raccolti nella sua treccia scura che le scendeva lungo la spalla.

- Ho sognato un bacio così, qui, per anni. Ogni volta che entravamo soli in ascensore avrei voluto farlo. Bloccare le porte, sbatterti al muro e baciarti come ho fatto oggi.

Non mi rispose, arrossì ancora di più. Feci ripartire l'ascensore, anche se a guardarla così lo avrei tenuto bloccato per ore.

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Prima di uscire dall'ascensore mi prese per mano. Quel bacio così diverso da tutti gli altri mi aveva fatto dimenticare tutta l'ansia di quel ritorno e mi preoccupavo solo che qualcuno si potesse accorgere di qualcosa. Mentre si aprirono le porte feci un respiro profondo, strinsi forte la sua mano e poi la lasciai.

- Buongiorno gente! - Disse Tony come se nulla fosse
- Ciao Tony! Ciao Ziva! - Ci salutò McGee
Gibbs non c'era, ma alla "mia" scrivania c'era lei, la biondina dei collegamenti che molto carinamente si alzò e venne a presentarsi.
- Ciao io sono Eleanor Bishop, Ellie...
- Ciao Ziva David
- Sì, so bene chi sei, non si può non sapere
- In senso positivo o negativo? - Cercavo di stemperare l'imbarazzo
- Negativo David, ovvio! - Intervenne Tony
- Beh ecco io... dovrei sistemare delle cose, non ti dispiace, vero che io... - e indicò la scrivania dove era seduta fino a qualche minuto prima
- Tranquilla Ellie, è la tua scrivania quella.
Annuì e tornò dietro allo schermo.
- Ziva, abbiamo fatto una richiesta per sequestrare l'intero stabile del negozio di import export. Stiamo aspettando l'autorizzazione e appena che l'avremo andremo a fare un sopralluogo. Ho chiesto la massima urgenza.
- Grazie Tim
In quel momento arrivò anche Gibbs
- McGee, novità?
- Capo come dicevo a Ziva ho fatto...

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