...When everyone left me you loved me and no one else
You came and saved me you saved me from myself ...Finalmente il rapporto tra Tony e Nathan si stava normalizzando e cercavamo di far essere il più normale possibile anche il nostro, nonostante ogni tanto uscisse fuori qualche scoria del passato, qualche buco nero da chiarire. Erano per lo più cose di piccolo conto, ma che spesso per Tony diventavano ostacoli di vitale importanza a cui dava molta più peso di quello che realmente avevano. Avevamo riparlato di matrimonio, ma ancora non avevamo deciso una data, ci eravamo solo trovati d'accordo sul non affrettare i tempi e prenderci tutto il tempo necessario per decidere quando e come e riparlarne con calma.
Nel frattempo il mio piccolino cercava sempre più spesso il papà e Tony amava passare tutto il tempo che poteva con lui quando la sera tornavamo a casa. Nathan adorava quando giocavano insieme nel box con le palline o quando facevano la lotta a terra. Tony provava anche a convertirlo a sport più tipicamente americani soprattutto il basket ma su questo punto il mio piccolo testone era irremovibile. Lui era Messi e giocava a calcio non c'era modo di fargli cambiare idea. Nathan era felicissimo di aver ritrovato a casa la vecchia maglia che aveva a Tel Aviv e che Tony aveva preso. Quando giocavano a calcio a casa con il pallone di peluche voleva sempre mettersi quella maglia e non voleva mai che la lavassi perché doveva essere sempre vicino a lui.
In tutto ciò Tony continuava a farmi domande su chi fosse questo Messi. Cercai di spiegargli che era tipo Lebron James nel basket ma che vinceva molto di più. Così almeno capì più o meno l'importanza del personaggio. Adoravo vedere che ogni tanto apriva il computer e faceva qualche ricerca su di lui su google e youtube, poi vedeva i video e mi chiedeva se quelle giocate erano belle. Niente, non riusciva proprio a capire il calcio.- Ziva abbiamo tempo per fermarci dieci minuti?
Stavamo tornando da un caso nella zona di Georgetown quando Tony mi fece quella richiesta
- Cosa diciamo a Gibbs che ci aspetta in ufficio?
- Dai dopo guidi tu così recuperiamo un po' di tempo.
- Non sei spiritoso Di Nozzo eh!
Accostò vicino al nuovo NikeStore e ne uscì poco dopo con due pacchetti tutto sorridente.
- Allora? Che hai preso?
- Un regalo per l'ometto
- Due regali - lo corressi mentre mettevo in moto e acceleravo nel traffico
- David come sei fiscale! Però fammi arrivare vivo a stasera per darglielo!
E più mi diceva così più mi divertivo a zigzagare tra le macchine ben conoscendo il suo odio per la mia guida, diciamo sportiva.Quando uscimmo dall'ufficio come al solito Tony andò a prendere Nathan. Ormai non c'era più bisogno del nostro stratagemma però faceva piacere ad entrambi e nostro figlio sempre più spesso invece che farsi portare in braccio veniva verso la nostra auto correndo sotto lo sguardo attento di Tony.
- Sei stato bravo oggi ometto? - gli chiese Tony in macchina guardandolo dallo specchietto
- Sì
- Sicuro?
- Sì! - urlò lui contento
- E cosa hai fatto di bello?
- Colorato tanti fogli!
- E non lo hai portato nemmeno uno a mamma e papà?
- No... - gli rispose Nathan perplesso
- Ometto la prossima volta me lo porti un foglio così lo metto alla mia scrivania?
- Va bene
- Amore mio se lo porti uno a papà lo vuole uno anche mamma! - gli dissi girandomi a guardarlo
- Sì mamma
- Promesso eh!
- Mamma... - mi chiamò dopo un po' che stava in silenzio
- Anche a Gibbs?
- Ma certo amore mio! Li puoi fare a chi vuoi!
Tony prese in braccio Nathan per portarlo a casa e mi ricordò di prendere i due pacchetti che aveva preso la mattina.
- Ometto ora vai con mamma a lavarti e metterti il pigiama - gli disse Tony appena arrivati a casa mettendolo giù
- No giochiamo! - obiettò lui
- Nathan prima fai il bagnetto poi giochiamo.
- No ora papà!
- Nathan papà ti aspetta qui ci sono anche quando hai finito il bagnetto non ti preoccupare.
Tony ci teneva sempre a sottolineare con lui il fatto che non se ne andava. Nathan ancora ogni tanto aveva paura che quando uno di noi due non c'era non sarebbe tornato.
Alla fine fargli il bagno non era un problema, una volta convinto ad entrare si divertiva sempre a giocare nell'acqua con i suoi pupazzetti. Il vero problema era asciugargli i capelli visto che odiava il phon e ora li aveva anche piuttosto lunghi per un bambino della sua età.
- Mamma, papà?
- È di là che prepara per cena
Doveva solo riscaldare delle cose che avevo già preparato, ci sarebbe riuscito anche lui senza fare danni.
- Viene qua?
- Fatti finire di asciugare i capelli poi vai tu da lui
- Mamma... anche io voglio bene anche a papà
- Lo so piccolo. Anche papà ti vuole bene.
- Ma se glielo dico lui non mi lascia più?
- Lui non ti lascia mai. Ma tu diglielo che gli vuoi bene ok?
Fece cenno di sì con la testa e si lasciò asciugare i capelli, poi tornammo di là da Tony: non vedeva l'ora di dare i regali a Nathan che corse verso il papà stringendosi alla sua gamba.
Adoravo vederli così. Dopo quanto successo i primi tempi che era qui vederlo cercare Tony era quanto di meglio potessi sperare.
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The Memory Remains
Fiksi PenggemarZiva è a Tel Aviv, Tony a Washington con il resto della squadra. Sono passati 3 anni da quando lei decise di rimanere in Israele, ma un evento inatteso sconvolge le loro vite e le loro decisioni: Tony viene rapito e portato a Tel Aviv e solo Ziva ch...