Brothers In Arms - Conclusione

888 30 13
                                    

But it's written in the starlight
And every line on your palm
We're fools to make war
On our brothers in arms

Washington DC - tre giorni prima

- Shalom Ziva
- Shalom Noah
- Quindi domani ti sposi.
- Spero che il Mossad non abbia nulla in contrario anche su questo.
- Non ti dovrai più preoccupare di quello che pensa il Mossad su di te. Tra due giorni sarà tutto finito.
- Finito cosa?
- Tutto Ziva. Ti ho chiamato per questo. Per salutarti.
- Cosa vuoi dire Noah?
- Che ci sono cose che devono essere rimesse nel loro giusto ordine, delle cose rimaste nascoste che devono rimanere tali. Non si può cambiare quello che è stato e quello che si è stati, lo sai bene anche tu, ma si può fare in modo di rimediare agli errori. Ti ho visto crescere Ziva. Eri una bambina appena entrata nell'esercito oggi sei una donna, una mamma e da domani una moglie. Devi essere finalmente libera di vivere la tua vita, quella che vuoi tu, non quella che tuo padre aveva scritto per te o che qualcuno voleva scegliere al posto tuo. C'è una lavagna che devi cancellare Ziva, come ti ha detto più volte Tony.
- Tu che ne sai Noah?
- Io so molte più cose di quante tu credi. Ti sono stato più vicino di quanto tu possa immaginare negli anni. Nathan sta bene?
- Ti preoccupi adesso?
- Mi sono sempre preoccupato per lui. E ti giuro che mi sono sempre preso cura di lui quando è stato qui.
- Cosa ti aspetti che ti ringrazi per questo?
- No, non mi aspetto nulla. Ho sentito il tuo capo prima. Saranno giorni esplosivi i prossimi, anche a DC, ma non preoccuparti, nessuno farà male ai tuoi amici.
- Cosa vuoi da me oggi Noah? Perchè mi hai chiamato?
- Per farti i miei auguri per domani e per dirti addio. Ci saranno notizie interessanti in tv nei prossimi giorni. Non te le perdere.
- Allora addio Noah
- Addio Ziva.

One & Only Ocean Club - Bahamas

"Drammatico incidente d'auto in Virginia sulla Blue Ridge Mountains ieri sera. Un'auto con 3 uomini d'affari è precipitata da una scarpata dopo essere stata spinta fuori strada da un tir che ha probabilmente invaso la corsia opposta e poi continuato la sua corsa. Sono in corso le ricerche del mezzo e del conducente. Nulla da fare per i 3 occupanti della vettura che da quanto hanno dichiarato le autorità, si stavano dirigendo a Norfolk per una riunione d'affari"

"Passiamo agli esteri: giornata di Sangue in Medio Oriente.
Due diplomatici israeliani sono stati accoltellati a morte per le strade di Gerusalemme da uno sconosciuto che poi si è dileguato tra la folla facendo perdere le sue tracce. Dalle prime testimonianze pare si tratti di un arabo di mezza età sicuramente molto ben addestrato. Da quanto si apprende dalle fonti sul posto i due stavano da mesi facendo delle segrete trattative con diplomatici iracheni per cercare una strada diplomatica tra i due paesi per fermare l'avanzata del Daesh nella regione.
Una villetta alla periferia di Tel Aviv è esplosa a seguito di un attacco kamikaze di un ragazzo palestinese affiliato al gruppo terroristico di Hamas. Quattro le vittime accertate, una coppia di sposi e altri due uomini. Il ragazzo, Rahman Mudar Halabi di 16 anni, era andato per effettuare una consegna a domicilio ma appena aperta la porta si è fatto esplodere. A seguito della prima esplosione una seconda causata dal danneggiamento dell'impianto a gas della casa ha completamente distrutto l'abitazione. Hamas ha rivendicato l'attentato festeggiando con raffiche di mitra nella striscia di Gaza"

"Notizia dell'ultim'ora di Washington. E' stata uccisa con un colpo al petto dalla grande distanza il direttore del Mossad Orli Elbaz. E' la seconda volta nel giro di pochi anni che il capo di una delle più importanti agenzie di sicurezza mondiali viene ucciso da fuoco amico in questa città. Circa 4 anni fa, infatti, anche Eli David, suo predecessore, era stato ucciso durante un conflitto a fuoco a Washington. Fonti vicine alle indagini dicono che sul tetto di un palazzo ad un isolato da dove è stato uccisa Orli Elbaz, sono stati ritrovati due sniper israeliani dei quali si ignora la provenienza. Il direttore Elbaz si trovava negli Stati Uniti per discutere con il segretario di Stato su importanti questioni riguardanti la lotta al terrorismo internazionale."

Spensi la tv e mi sedetti sulle poltrone della camera dell'hotel.
- Perchè hai spento?
- Non c'era più niente da sentire
- E' stato Noah?
- A fare cosa?
- Ad uccidere Orli.
- No, Tony. Noah era nella casa a Tel Aviv. Con Yonah, Aron e Tamar.
- Ed il ragazzo palestinese?
- Un danno collaterale.
- Ma aveva 16 anni.
- Lo so. Ora sarà portato avanti come un martire e ci sarà altro sangue da lavare con il sangue.
- I tre dell'incidente per Norfolk quelli che mi avevano rapito, i due diplomatici erano Itai Herzod e Rabi Issman, vero? Quelli delle foto con Bodnar e Orli trovate nella cassetta di sicurezza.
- Sì e sono quasi certa che di Herzod e Issman si sia occupato Noah, prima di tornare a Tel Aviv. Gli altri 3 non so, forse una soffiata ed hanno fatto regolare i conti a qualcun altro che li aveva aperti. Un favore.
- E Orli?
- Conosco solo uno a Washington che potrebbe uccidere una persona in una città, colpendola in pieno petto da più di 500 metri che ha armi israeliane di cui nessuno sa niente.
- Lui sapeva quello che stava facendo Noah, vero?
- Sì, era stato Noah ad avvisarlo dove l'avrebbe trovata. E sapeva anche cosa aveva preso.
- Perchè lo ha fatto?
- Per noi Tony, perché così quello che spero sia l'ultimo segreto e l'ultimo desiderio di Eli David è morto con tutti loro.
- L'ultimo desiderio di tuo padre...
- No Tony. Un padre è chi ti aiuta, chi ti toglie dalle difficoltà, chi fa il tuo bene, non chi ti usa per i suoi scopi. L'ho solo capito troppo tardi. Lui per me non ha mai fatto nulla di tutto questo, non mi ha mai salvato la vita, preferiva mandarmi a morire in missioni suicide per testare quanto ero brava o ad uccidere quelli che lui non voleva più tra i piedi. Non si è mai preoccupato della mia sorte. Sarei potuta morire chissà quante volte se fosse dipeso da lui.
- Non puoi farti una colpa se gli volevi comunque bene.
- Sono stata solo un'ingenua Tony.

Uscii fuori sul patio e mi appoggiai al parapetto. Volevo svuotare la mente da tutti i ricordi negativi della mia vita, non volevo che quanto accaduto condizionasse quei pochi giorni tutti nostri.
La vista dell'oceano era mozzafiato. Guardavo le onde infrangersi sulla spiaggia di sabbia bianchissima. Le palme ondeggiavano al vento leggero che mi scompigliava i capelli sciolti, liberi, come mi sentivo io in quel momento.
Avevo appena ascoltato un vero e proprio bollettino di guerra. Erano morte persone innocenti, altre meno, erano morte persone che conoscevo, altre che fino a meno un anno prima consideravo amiche. Quello che era successo avrebbe sicuramente portato ad altri morti ed altre guerre. Ci sarebbe stato chi voleva vendetta e per questo avrebbe fatto scorrere altro sangue, da tutte le parti. Non era colpa mia, sarebbe stato inevitabile in ogni caso e lo sapevo bene.
Nonostante tutto questi pensieri non riuscivo ad essere triste. Non potevo salvare il mondo. Sapere che quel giorno la mia famiglia sarebbe stata almeno un po' più tranquilla mi sembrava già un'enorme conquista. Forse ero cinica ed egoista, ma pensavo che ce lo meritavamo.
Mi sentivo libera e felice di cominciare, per l'ennesima volta, la mia vita. Ma questa volta sarebbe stato tutto diverso.
Guardavo nella mano sinistra la fede bianca, lucida come solo quelle appena messe possono essere, che brillava ancora di più con i raggi del sole e capii che si può essere totalmente liberi anche quando si è appena giurato di rimanere tutta la vita con una persona, se la persona è quella giusta, quella che completa la propria anima.

Sentii Tony dietro di me abbracciarmi. Appoggiava il suo mento sulla mia spalla, sentivo il suo respiro. Rimase così un po' senza dirmi nulla, a guardare anche lui le onde del mare.
- Va tutto bene? - Mi chiese interrompendo il suo silenzio e la serie di baci che mi stava dando sul collo
- Sì, va tutto bene. Non ci rovineranno questi giorni - gli strinsi le mani sotto le mie.
- Ne sei sicura?
- Certo Tony, è tutto finito.
- No Ziva - mi fece girare e mi persi nei suoi occhi. Ancora una volta, come sempre, non mi sarei abituata mai all'emozione che mi dava vederli. - tutto comincia adesso.

Tony mi stava per baciare, ma io presi la sua mano e lo trascinai via, oltre il patio. Correvamo, tenendoci per mano, sulla spiaggia fino ad arrivare al mare. Ci buttammo tra le onde, lasciandoci cullare abbracciati dal mare, scambiandoci baci che sapevano di sale, di sole, di crema abbronzante e di noi. Era tutto quello che volevo e lo avevo.


NOTE: Spero che il finale dolce/amaro non vi abbia deluso. Se vi va di farmi sapere cosa ne pensate di questa storia ne sono felice.

Alla prossima, con il continuo di questa storia

Elena

The Memory RemainsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora