Capitolo 10

13 1 0
                                    

Era quello che volevo. Speravo s'avvicinasse e mi spiegasse il perché di quegli sguardi continui e di quel comportamento inquieto.

"Chi è quel ragazzo?" esordì lui con tono serio ed impacciato. Per la prima volta non sembrava proprio il ragazzo spavaldo e misterioso di sempre. Anzi appariva tenero, timido quasi. "Quale ragazzo?" risposi per provocare una sua domanda più precisa. "Il ragazzo con cui hai chiacchierato tutto il pomeriggio" "Un mio compagno di classe" "Questo lo sapevo già". Mi guardò fisso negli occhi. "Allora sai già tutto" "Sembrate ... molto vicini, confidenti" "Si lo siamo molto in effetti". Non volevo sbilanciarmi, doveva parlare chiaro. Irruppe il solito silenzio, rotto solo da qualche sguardo complice scambiato mentre facevamo finta d'osservare attenti un monumento o un altro. "Che hai fatto nella pausa pranzo?" mi chiese curioso per rompere il silenzio. "Shopping e Mc" "Non sembravi divertita quando sei tornata, anzi ... qualcosa ti turba?" e rise compiaciuto come se sapesse che la risposta era in realtà davanti ai miei occhi. "In effetti... ho un pensiero fisso nella mia mente" "Magari posso... aiutarti" e mi guardò cosi intensamente che avrei voluto confessargli tutto ma mi riuscì a trattenere.

"Tu cosa hai fatto durante la pausa invece?" "Un altro giro di ricognizione". Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò ridacchiando: "Cercavo di incontrare il mio di pensiero fisso". Raggelai. Alludeva a me? Voleva prendermi in giro o parlava sul serio? "E... l'hai visto?" chiesi fingendo indifferenza.

Egli rispose sempre sussurrando al mio orecchio. "Purtroppo no, sai ho evitato sia il Mc che i negozi, che stupido!". E il mio cuore ebbe un sussulto che si trasferì a tutto il mio corpo facendomi tremare; diventai rossa e timida, senza parole proseguii in silenzio accanto a lui finché non arrivammo al parcheggio dei pullman. A quel punto si girò veloce verso di me, come se avesse un appuntamento urgente e dovesse scappare via subito.

"Senti Carlotta, mi piace chiacchierare con te e stasera di certo i prof. non ci porteranno da nessuna parte, sono tutti troppo stanchi. Che ne dici se dopo cena ci vediamo un po'?". Non credevo alle mie orecchie. Parlava velocissimo e il significato del suo discorso mi aveva confuso ancor di più. Era una specie di appuntamento? Qualsiasi cosa fosse dovevo accettare, volevo accettare.

"Si". risposi ancora scossa ma forse sembrai dubbiosa e cosi lui aggiunse:

"Non ti preoccupare ti troverò io, ci troveremo. Alle 22:00 esci nel corridoio dell'albergo e aspetta, io passerò davanti a tutte le camere assegnate alla nostra scuola e cosi potremo scambiare due chiacchiere ok?"

"Si, va bene"

"Perfetto, a stasera" mi diede un veloce bacio sulla guancia e scappò verso il suo pullman.

Io rimasi interdetta e non mi mossi, fu Ily a venirmi a recuperare con un' espressione sorpresa e felice. "Sempre lui?" domandò euforica. "Questo era ovvio. Sbaglio o ti ha dato un bacetto sulla guancia?" "Si." risposi gioiosa "E stasera dopo cena ci vediamo in corridoio per chiacchierare, a proposito mi copri con le altre?" "Si certo ora ci inventiamo qualcosa tranquilla. Prima raccontami tutto però". E salimmo sul pullman.

Tra Cuore e LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora