Capitolo 12

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Se mi soffermavo a riflettere non riuscivo a classificare quello che stavo facendo. Il ragazzo accanto a me non era un mio amico e neanche il mio ragazzo, lo conoscevo così poco da non sapere di cosa potessimo mai chiacchierare ma mi prendeva cosi tanto da imbarazzarmi ed intimidirmi. Forse stavo facendo la mossa sbagliata ma non mi interessava. Ero decisa a capirne di più. Ci sedemmo in cima alle scale ed io sfruttai i primi imbarazzanti minuti di silenzio per osservarlo. Era raggomitolato tra i primi due scalini della scale con le sue gambe piegate sul petto e le braccia appoggiate sulle ginocchia. Indossava una camicia sportiva a maniche corte verde militare e i suoi muscoli erano pronti, scattanti, anzi sembravano già in tensione. Guardava incerto di fronte a sé ed ogni tanto mi lanciava di sfuggita uno sguardo interrogativo. Qualcosa lo turbava!

"Vorrei chiederti una cosa" il suo tono era molto incerto. "Dimmi pure" "Gianni, è il tuo ragazzo?" io arrossii all'istante. Ecco cosa pensava quel pomeriggio! Aveva capito proprio male. "No" "Ma... lo sarà?" e mi guardò. "Neanche" "Davvero?"sorrise.

"Si davvero" "Che hai detto alle tue compagne? Insomma noteranno la tua assenza !" "No, sono uscite tutte" "Anche i miei. Enzo è uscito con Adriana, frequenta la tua classe anche lei no?" "Si, ma non sapevo si conoscessero" "Neanche io!" "Tu come mai non sei uscito?" credevo di conoscere la risposta a questa domanda ma volevo provocarlo. "Non amo particolarmente questo genere d'uscite, sono andati alla ricerca di compagnia femminile, tentano di conoscere qualcuno insomma, non mi piace! E poi io un appuntamento ce l'avevo già" Ci guardammo. Era così serio e perfino imbarazzato. "Sai, per quel poco che ti conosco, oggi mi sembri diverso"

"Si? Cos'ho di strano?" "Non lo so, sarà una sensazione; tu hai la ragazza?" pronunciai questa domanda in modo indifferente ma in realtà dentro di me avvampavo,forse arrossii pure. Lui non rispose subito poi pronunciò un secco no. Era molto serio. Decisi di proseguire.

"Qualcuno potrebbe diventarlo?" "Forse." pronunciò questa parola nel suo caratteristico tono spavaldo ed ironico e mi guardò. Le parole diventarono superflue e per un po' bastò il nostro sguardo a farci comunicare, poi riprendemmo una conversazione che può essere classificato più come una raffica di domande a cui rispondevamo a vicenda, riguardo argomenti vari. Scoprii che aveva un fratello che aveva due anni più di lui e un cane bianco enorme. Abitava dall'altro lato della città rispetto a me, giocava a calcio nella squadra della scuola e amava anche sciare. Andava bene a scuola: media dell'8, ed era formidabile in matematica. Tutte informazioni interessanti ma in egual misura inutili rispetto ai nostri sguardi che proseguirono tutta la serata e parlavano più di mille parole. Mi squillò il cellulare. "Sms" esclamai. "Sarà il fidanzato" rise. "Ma se non ce l'ho" risposi ridacchiando. Era Ily <<Carly rientra in stanza perché noi stiamo per rientrare, è successa una cosa. Mauro ha finalmente scritto, povera Ele>>. Quest'ultima frase mi turbò e lui se ne accorse.

"Qualcosa di spiacevole? Posso aiutarti?" "No nulla, devo solo rientrare" "Ok andiamo". Si alzò velocissimo e strascinò su anche me prima che me ne potessi accorgere. Il suo sguardo era interrogativo. Arrivati alla porta della mia stanza prese le mie spalle tra le mani e guardandomi preoccupato mi chiese che avessi.

"Nulla, forse c'è un problema con una mia compagna, mi dispiace per lei ecco, solo questo" "Sicura? Ho sbagliato qualcosa, fatto qualcosa? Dimmi, ti hanno detto qualcosa?" "Assolutamente no" e forzai un sorriso. Mi lasciò andare e mentre ancora mi osservava mi decisi ad aprire la porta della mia stanza. Mi tirò da un braccio dicendomi: "Facciamo cosi, stasera appena ti sentirai di nuovo tranquilla, batti leggermente sul muro che divide le nostre camere, cosi non dovrò passare una nottataccia a fare mille ipotesi su cosa ti sia preso e che problema tu abbia ok?"

Stavolta il mio sorriso fu spontaneo e annuii con la testa. "Bè ciao allora, a domani" "A domani" risposi.

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