Capitolo 42

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<<Ciao Carly, mi stavo proprio chiedendo cosa pensi della giornata di ieri>>.

L'sms di Danilo interruppe la mia lezione d'inglese. Fortunatamente avevo messo la vibrazione.

<<E' stato davvero piacevole. Mi sono divertita così tanto. Grazie!>>

<<A te. Pensavo che alla fine non ti saresti convinta>>

<<Mal pensante>>

<<AHAHAH. Con Luca abbiamo pensato di tornare da me tutti e quattro un giorni di questi>>

<<Credo che azzardarci a fare il bagno ad ottobre inoltrato una volta sia già tanto>>

<<Non dobbiamo per forza fare il bagno. Possiamo guardare un film o non so>>

<<Va bene, ne parlerò ad Ilenia>>

<<L'ha già fatto Luca :) ha accettato>>

<<In trappola :(>>

<<Dai ci tengo... davvero>>

<<Ok ok>>

<<Senti... dimmi una cosa... ti sei seccata per il modo in cui ti ho convinto ad entrare in acqua?>>

<<No ma subirai la mia vendetta>>

<<:P sto già aspettando>>

Non dovette aspettare a lungo la mia vendetta: il giovedì seguente mentre eravamo al corso, rubai le sue chiavi da sotto il banco e spostai il suo motorino durante la pausa. Gli ci volle mezz'ora per ritrovarlo; ma ciò aprì una serie di ripercussioni a catena: per prime scomparirono le nostre cartelle, in risposta il loro banco fu cosparso di vernice rossa, quaderni compresi, allora una secchiata d'acqua si rovesciò accidentalmente su me ed Ily, ed infine un ammiratore segreto turbò le giornate di Danilo e Luca. E così i giorni trascorsero ed arrivò la fine di ottobre.

Il primo mese e mezzo di scuola era trascorso nel modo più prevedibile possibile, escluso per un episodio. Qualche giorno dopo la gita in spiaggia, all'uscita si presentò Mauro, naturalmente cercava Eleonora. Lei rimase indifferente quando lo vide e non s'avvicinò a parlargli. Così venne lui, non curante della presenza di tutti noi.

"Ciao Ely" sguardo basso ed imbarazzato.

"Oh ciao" ricambiò lei con tono brusco.

Si fissarono per un attimo, Mauro sembrò formulare bene il suo discorso, ma poi scosse la testa come a cancellare tutto e la freddò con una domanda: "Perchè non rispondi alle mie chiamate?"

Nessuno di noi immaginava che Mauro la chiamasse ancora. Lei non rispose, continuando a

fissarlo con aria di sfida.

"Non può finire così" continuò lui.

Eravamo sempre più stupiti.

"Devi arrenderti" sentenziò lei.

"Perchè?"

"Perchè è finita Mauro, quando sei scomparso in Spagna è finita"

"Ho sbagliato!" ammise.

"Hai fatto finire tutto"

"Non è finito niente" rise nervoso.

"Hey per favore lasciala stare, l'hai fatta già stare male abbastanza non credi?" S'intromise Lorenzo.

Era logico che lo facesse. Pensai.

Mauro lo guardò un attimo e poi tornò all'attacco

"Torna con me"

"No"

"Parliamo almeno"

"No! No a qualunque cosa dirai. No a me e te".

Lorenzo stava per perdere la pazienza.

"E' per quello lì che stai frequentando?" chiese con disprezzo Mauro.

Ele restò un attimo in bilico. La reazione sorprendente fu quella di Lorenzo. Si girò di scatto verso Ele, era attonito e sussurrò: "Cosa?"

"Si hai sentito bene, nè me nè te, sta con un altro" dichiarò Mauro.

Mi ero decisamente sbagliata. Il fidanzato segreto di Ele non era certamente Lorenzo. Egli restò a fissarla senza parole.

"Mauro non credi che ora tu possa anche andare?" lo sfidò Ele.

"Non mi arrendo Ely, non lo faccio" e se ne andò via.

Tutti capimmo che era il caso di scomparire velocemente e lasciare soli Ele e Lorenzo.

Il giorno dopo a scuola trovammo una scena nota: Lorenzo in piedi nella speranza che qualcuno volesse lasciargli il suo posto, permettendogli di non stare più in banco con Ele. Naturalmente s'offrì Farfy e così un'altra intesa storica della nostra classe era volata via. Cominciai a chiedermi chi sarebbero stati i prossimi a litigare.

Il penultimo giovedì d'ottobre fummo invitati a cena da Danilo. La scusa era sempre quella di vedere un film tutti insieme, la temperatura era un pò scesa ed il mare era ormai un ricordo.

Luca passò a prendere Ily e Danilo fece lo stesso con me. Non fu molto difficile convincere i miei a lasciarmi andare con lui, anche perchè irruppe a casa mia, presentandosi e rassicurando i miei su ogni cosa. Allo sguardo innocente e gentile di Danilo nessuno poteva dire di no; anche Enrico capitolò sussurrando al mio orecchio: "Ed alla fine ti sei decisa a portarci a casa un bravo ragazzo? Così mi fai finire il divertimento". Ironico.

"Non ho portato a casa proprio nessuno... è venuto lui" le parole non avevano senso neanche per me stessa. Era proprio così però, non avevo mai cercato le attenzioni che Danilo mi concedeva, sempre che lo stesse facendo davvero, forse era solo gentile. Ormai andare in motorino con lui era diventata un'abitudine: riconoscevo il suo profumo, la carezza dei suoi capelli che non mi facevano vedere nulla, la forma del suo corpo e, una volta scesi, cominciavamo a canticchiare le stesse canzoni.

La cena scivolò via senza problemi. Io ed Ily avevamo preparato una bella torta con crema al limone e sua madre, sempre più gentile, ci aveva preparato un buonissimo risotto ai frutti di mare. Per la prima volta vidi suo padre, che durante il nostro pranzo era a lavoro, ma niente fratelli o sorelle, supposi che fosse figlio unico. Di nuovo ebbi il posto accanto a Danilo, ma ormai non ci facevo più caso e l'imbarazzo era svanito. Chiacchieravamo spensierati.

Dopo cena Danilo ci portò nella sua stanza. La cosa che più mi colpì era che appese ai muri si trovavano tante bandiere, in quantità minore invece poster ed adesivi. Accanto al letto uno skate board ed a terra un tappeto e tanti cuscini. La tv era sistemata sulla libreria e la scrivania

era piena di libri. Non c'erano foto. Sarei stata curiosa di vederle.

"Allora ragazze che film guardiamo?" chiese Danilo mentre avviava il computer, sistemando i libri tutti in una stessa pila.

"Un film d'avventura?" propose fiducioso Luca ed Ily accettò subito. Danilo allora mi guardò per conoscere il mio parere ed io, poco interessata all'argomento risposi: "Va bene!".

Il computer s'accese e sullo sfondo apparve un paesaggio costiero.

"Luca tu sai dove tengo i film, scegliete tra quelli d'avventura ok, io devo andare a prendere i popcorn che mia madre sta preparando" poi s'avvicinò a me e disse piano "Vuoi farmi compagnia?". Io annuii e lo seguii fino in cucina; dopo aver preso gli stuzzichini e le bibite tornammo sù. Appena aprimmo la porta ci sembrò d'aver interrotto qualcosa.

Tra Cuore e LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora