Capitolo 44

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Io e Danilo eravamo una coppia. La prima a saperlo fu naturalmente Ily. Ne restò un pò sorpresa. Anche Gianni non seppe cosa rispondere alla mia notizia. Sapevo bene che ancora avevano in mente le delusioni subite da Marco, ed anch'io. Ma volevo provarci, stavolta era diverso: non c'era nulla di nascosto, non c'erano bugie, falsità, incertezze ed io non vedevo

l'ora di vederlo. Ero sicura che avrebbe fatto capolino durante la ricreazione. La prof. di fisica interruppe le mie riflessioni mandandomi al piano inferiore a prendere delle fotocopie. Era il cambio tra la seconda e la terza ora ma lei aveva due ore con noi. Le fotocopie erano già pronte, così risalii subito le scale. Poco dopo, qualcuno mi afferrò con forza dal braccio, mi girai e c'era Marco. La sua presa mandò una scossa al mio braccio, mi liberai. Era arrabbiato e probabilmente aveva corso nella mia direzione. "Carly ma che cavolo ti passa per la testa?" mi gridò contro. Ero attonita, dopo la nostra discussione il primo giorno di scuola non mi aveva più rivolto la parola anzi sembrava evitarmi e mi guardava sempre con lo stesso sguardo deluso. D'altro canto ero segretametne ed involontariamente contenta che avesse smesso d'ignorarmi. "Ma di cosa stai parlando? Che ti prende?" risposi agitata. Sospirò e sempre carico mi chiese: "Cosa stai combinando con Danilo?" Già lo sapeva. Ed io ero troppo impreparata per rispondere alla sua domanda. "Come fai a saperlo?" "Carly sono il suo compagno di banco, leggo tutti i suoi messaggi". Sul suo sguardo comparì un lampo di dolore. "Cosa vuoi fare?" Non rispondevo. "Stai con lui adesso?". Pronunciò l'ultima domanda a fatica. "Si" risposi dopo una pausa.

"Ma non è possibile. Lo sai bene. Lo stai solo prendendo in giro". Questa sua affermazione mi seccò e così risposi acida:"Come fai tu con Adele?"

"Si se la vuoi pensare così, ma lei sa che non la amo. E' tutta una recita" disse arrabbiato e cominciò a mostrare il suo sconforto.

"Carly ti prego, ripensaci".

S'avvicinò verso di me ed io sentii un'altra scossa, ma feci un passo indietro.

"Marco non ce l'ho con te. Non è nè colpa mia nè tua, ma è andata così. Ora sto con Danilo e dobbiamo provare a scordare tutto"

"Lo sai che non lo faremo" rispose ironico.

"Ci proviamo" sentenziai.

"Aspetto il tuo ritorno" esclamò ed andò via.

Cercai di non pensare più a lui quel giorno. Danilo, come avevo previsto, comparse durante la ricreazione. Lo presentai ad i miei compagni e stemmo insieme abbracciati e mano nella mano davanti a tutti.

La festa fu molto divertente. Io ero vestita da diavoletta con un vestitino rosso e tanto di collarino in tinta e corna. Danilo era un assassino. Mi presentò a tutti i suoi compagni, tranne Adele perchè la perse di vista. Marco non si presentò alla festa e nessuno sapeva dirne il motivo. Cominciai a chiedermi se fosse colpa mia, se non fosse stato pronto ad affrontare me e Danilo insieme.

Mi era sembrato seriamente coinvolto e toccato quella mattina. Lo potevo capire, ma ora c'era Danilo e malgrado tutto, malgrado noi, con lui mi sentivo bene.

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