Appena mi lasciai la porta chiusa dietro le spalle feci un sospiro di sollievo. Ero felice certo, anzi al settimo cielo, ma la giornata era stata fin troppo piena e sembrava non voler finire. Il mio pensiero volò al messaggio di prima. Chissà cos'era successo tra Eleonora e Mauro. L'amore ha certamente due facce, ti può dare serenità e felicità ma può anche ferire ed a quel punto si trasforma nel dolore più grande. Il dolore che io non avevo mai provato e che mi spaventava. Avevo sempre cercato storie semplici, banali forse, che potessi controllare in ogni momento, che non mi coinvolgessero troppo e che soprattutto riuscivo sempre a spiegarmi. Stavolta stavo seguendo una strada insolita, l'infatuazione per Marco era un mondo misterioso ed oscuro che non riuscivo mai a comprendere pienamente e che potevo solo conoscere personalmente, mettendo in gioco me in prima persona ed i miei sentimenti senza riserve. Non era qualcosa di razionale o razionabile, era altro, puro sentimento. Ma di questo non riuscivo a dispiacermi, ormai c'ero dentro. La porta si aprì ed entrarono Ily e Farfy, a seguire anche la povera Eleonora. Piangeva. Era stretta tra le braccia di Lorenzo, il suo migliore amico. Vedere quella reazione, quelle lacrime, quel dolore mi riportò in mente Marco e la mia scelta di perseguire nel nostro rapporto. Forse sbagliavo. Io e Ily lasciammo la stanza e lei mi raccontò l'accaduto. Mauro s'era fatto sentire per sms, scusandosi freddamente per la lunga assenza e aveva comunicato ad Ele la fine della loro storia, senza spiegazioni o spazio a possibili ripensamenti. Un anno insieme poteva andare in fumo cosi? Probabilmente si. Tutto questo mi sconvolgeva e mi toccava nel profondo. La mia tenera amica mi disse anche che si sospettava la presenza di un'altra, ma non potevo credere che fosse vero, io li avevo visti insieme, felici ed innamorati. A mezzanotte Ele dormiva già, noi rientrammo in camera e silenziosamente prendemmo i nostri posti nel letto. C'era un alone di tristezza intorno a tutti noi. Prima di chiudere gli occhi battei dolcemente la mia mano sul muro e trattenni a stento una risata di felicità quando sentii subito lo stesso rumore di risposta provenire da qualcuno che si trovava oltre la parete. La notte passò così veloce che mi sembrava fosse passato solo un attimo quando fummo svegliate da qualcuno che bussava, alla porta stavolta. Mi alzai all'istante ma oltre l'uscio non trovai nulla, solo un vassoio con una tazza di cioccolata calda e una busta: la scritta che si trovava su <<Per Carlotta>> mi levò ogni dubbio sul destinatario del romantico gesto. Era proprio per me. In un secondo mi decisi a portare tutto dentro, meglio affrontare le mie compagne che restare in pigiama in corridoio. Così avanzai col mio vassoio fino al tavolino e li mi godetti la cioccolata mentre le mie compagne ancora parzialmente addormentate non aprivano bocca. Era la volta del biglietto. Lo lessi in modo impaziente ma poi lo rilessi fino ad averlo imparato a memoria: <<Cara Carlotta, non metterò la mia firma in fondo a questo biglietto ma credo tu sappia chi sono. La mia classe sta già uscendo per l'escursione di stamattina e visto che non potrò parlarti ho deciso di lasciarti un dolce pensiero, sperando che la tristezza che ho visto ieri nei tuoi occhi sia già andata via, lasciando il posto allo splendido sorriso che ho imparato a conoscere in questi giorni. A scuola ho notato che spesso prendi la cioccolata calda nella ricreazione, sai ti tenevo d'occhio, quindi spero di non aver sbagliato. Beh ti lascio, a presto spero>>.
Sotto il biglietto c'era un tovagliolo bianco su questo il mio misterioso e dolce corteggiatore aveva disegnato un piccolissimo cuore rosso. Non credevo a ciò che stava succedendo e per di più stavo sorridendo da sola, a me stessa forse.
"E questa cos'è?" ops! Farfy si era alzata. "Nulla che io voglia spiegare" e scappai via col mio tesoro: biglietto e cuoricino, che finirono chiuse in valigia. Farfy era sbalordita e mi fissava con la bocca aperta non sapendo probabilmente da dove cominciare ad interrogarmi. "Farfy shhhh, non disturbiamo Ele". La convinsi, ci preparammo in silenzio ma tutta la giornata si rivelò buia e silenziosa, perfino triste a volte. Andammo a visitare la bellissima san Marino, ma la nebbia e la notizia che le quarte e le terze quel giorno avrebbero fatto due giri diversi mi ghiacciava il cuore. Per di più il volto di Ele era un continuo monito a non lasciarmi andare a speranze vane. L'amore non è semplice, l'indifferenza lo è molto di più. Tornammo in albergo solo a cena e corsi al ristorante, aspettandomi di trovare lì lo sguardo intenso di Marco pronto a fissarmi. Il suo tavolo era vuoto. Il mio malumore crebbe. Lo cercai invano anche in cima alla nostra scala, non c'era e la luce della sua stanza era spenta. Mi sentivo triste, delusa e contrariata. Triste e delusa perché non l'avrei visto neanche quella sera, lo sentivo, non sarebbe rientrato. Contrariata invece con me stessa perché davo la possibilità ad una sciocchezza del genere di controllare il mio umore. Non era da me e non era nulla di buono. Lorenzo in stanza da noi faceva il buffone per far ridere Eleonora, io conservavo un'espressione grave e lontana, come se non fossi lì con loro, presente anch'io. Non si poteva dire chi, tra me ed Ele, fosse più assorta nei suoi pensieri. Pensierosa e sognante chiusi gli occhi e mi addormentai.
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Tra Cuore e Luce
Teen FictionCarlotta ha sedici anni, vive in una bella famiglia e condivide tutto con la sua amica del cuore, Ilenia: Il cuore di Carlotta da un po' ha iniziato a battere con un ritmo nuovo, quello del primo amore. Ogni suo pensiero è rivolto a Marco, un coeta...