Capitolo 37

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18 agosto: mi trasferii da mia cugina Arianna! Le due settimane che più attendevo ogni anno. Mia cugina stava in periferia, nello stesso paese dove abitava d'estate il mio caro Gianni, i loro papà erano fratelli.

L'estate era volata via in un soffio, non era successo nulla d'interessante o forse ero io a non interessarmi a nulla. Ero stata in pausa col mondo tutto il tempo, adesso avevo proprio bisogno di vedere delle persone a me così care; ridere con Arianna e parlare con Gianni mi

avrebbe fatto bene. Arrivammo dagli zii a pranzo ed i miei si fermarono lì fino a cena. Erano invitati anche i genitori di Gianni, e noi due passammo tutto il tempo in giardino a parlare.

"Vi siete lasciati allora?"

"Si. In realtà a volte ho l'impressione che non siamo mai stati insieme. È stato tutto una menzogna"

"Carly i sentimenti non si possono recitare, ricordalo. Tu avevi l'impressione che ti amasse?"

"Si"

"Allora questa è la verità".

Sorrisi. "Sbaglio o lo stai difendendo?"

"Io penso al tuo bene Carly, so quanto tieni a lui. Questa storia di non voler ferire la sua ex è plausibile"

"Scusa e perché continua a stare sempre con lei? I loro baci?"

"Forse ha solo gestito male la situazione. Ha sbagliato!"

"Sbagliato" ripetei poco convinta.

"La domanda cruciale adesso è: tu sei disposta a perdonare?".

Non risposi e lui restò lì con me a guardare le stelle in silenzio. Non c'erano risposte a quella domanda, non ne trovavo.

La mattina dopo andammo a mare, c'erano anche gli amici di Arianna. Fu una giornata davvero piacevole e ci demmo appuntamento per la sera: si andava in un lido a ballare. Io e Arianna andammo in macchina con alcuni suoi amici mentre Gianni ci raggiunse lì col motorino.

"Ciao Carly!" sorrise e m'abbracciò.

"Sembri particolarmente allegro stasera"

"Sono contento che tu sia qui, semplicemente"

"Grazie allora" sorrisi anch'io e ci accodammo agli altri che stavano entrando nel locale.

"È bello vederti sorridere Carly" sussurrò al mio orecchio mentre eravamo già in fila.

"Mi sa che è merito tuo" risposi. Eravamo già dentro.

"No figurati. Il merito non..." s'interruppe e fissò qualcuno "... è mio" finì poi con un tono grave.

Alzai gli occhi seguendo il suo sguardo preoccupato e scorsi Marco, con una camicia rossa e un pantalone nero, chiacchierava con dei ragazzi, tra le sue braccia... Adele.

Gli ero praticamente davanti, non poté non notarmi. Mi guardò incredulo. Io ero impietrita. Gianni mi spinse via.

"Arianna, io e Carly torniamo subito, poi ti spiego" disse velocemente.

Mi portò in riva al mare e mi lasciai cadere sulla spiaggia, le lacrime cominciarono a scorrere.

"Ti prego Carly, non fare così"

"Vorrei potermene fregare di lui ma non ci riesco"

"Devi invece, capito? Da ora in poi promettimi che sarà un capitolo chiuso!"

Non risposi ma lo vidi che ci osservava da lontano. Era da solo, appoggiato al palo inferiore del gazebo che delimitava la zona occupata dalla pista da ballo dalla sabbia. Era preoccupato e teso. Sicuramente mi stava aspettando per dirmi chissà cosa. Gianni aveva ragione: la dovevo smettere. Avevo perso la mia grinta. Dovevo cambiare atteggiamento ma non sapevo da dove iniziare.

"Senti Carly qualche volta mi hai detto che non mi sopporta vero?" Annuii. "Bè vuoi ballare con me?"

Mi aprii in un sorriso e lui continuò: "Divertiamoci dai!" e mi offrì la sua mano. Decisi di accettare mi tirò su e cominciammo a salire verso la pista. Gianni mi teneva sempre abbracciata a lui e mi faceva ridere raccontandomi aneddoti divertenti. Glielo faceva apposta.

Continuò ad osservarci tutta la sera, sempre lì, solo. Mi chiesi cosa ne pensasse Adele e perché non si decideva a chiamarlo. Non riuscivo a leggergli nel volto i pensieri, anche perché provai a scordarmi della sua presenza. Una strana euforia mi coinvolse, la testa era vuota. Gianni mi stava incollato addosso, esagerava un po' il nostro comportamento normale, ma mi

fidavo di lui. Fu la serata più divertente della mia vita, paradossalmente. Io, Gianni, Arianna e i suoi amici saltellavano a centro pista. Marco ci fissava. Scomparve dieci minuti e quando tornò non c'era più Adele. L'aveva riaccompagnata a casa! Io intanto avevo guadagnato il bancone del DJ, era un amico di Arianna e ci aveva chiesto di ballare lassù. Uno follia si! Ma la mia razionalità mi aveva lasciato da un po'. Gianni mi fece cenno di dovermi parlare e io lo raggiunsi.

"Carly ho scoperto che abita qui d'estate. Io non l'avevo mai visto, forse è il primo anno che viene coi suoi genitori. Adele non ho idea di dove abiti, sono convinto che l'ha riportata a casa. Ti vorrà parlare" "Ma io no voglio" risposi subito.

"Prendo il motorino?" "Ok!".

Dissi ad Arianna che stavo andando via con Gianni e che le avrei spiegato tutto. Fummo velocissimi e così Marco non s'accorse che avevamo deciso di andare via. Non mi fermò ma mi seguì e quando mi raggiunse stavo già sfrecciando via abbracciata al mio dolce amico.

Quella notte cominciai a cancellare Marco dalla mia testa, dal mio cuore. Io, Gianni ed Arianna dormimmo in veranda. Volevamo stare insieme. Le raccontammo tutto e per il resto della mia vacanza lì, riuscimmo a non incontrarlo più.

L'estate cavalcava veloce verso il suo termine e un nuovo anno scolastico sarebbe cominciato, il quarto al liceo. Il primo settembre Ily tornò a casa e passammo le nostre due ultime settimane di vacanza insieme, sempre in giro. Finalmente tornai ad essere me stessa. I miei genitori rincuorati del fatto che fossi uscita dal precedente stato d'inerzia totale, crederono che il merito fosse di Adriana o di Ily. Forse si sbagliavano.

Tra Cuore e LuceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora