Capitolo 40

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...CHRISTIAN...
Finalmente stiamo cenando, non ce modo migliore per far pace con Anastasia dopo una discussione.

Era lì appoggiata al muro sotto il potere del mio corpo..così eccitante..

La osservo mentre sta mangiando,gira e rigira quella forchetta senza toccare nulla: "Perché non mangi Anastasia?", le chiedo un Po preoccupato.
"Nulla Christian, non sto benissimo, credo di avere un Po d influenza tutto qui", la osservo attentamente, non credo per nulla che derivi tutto dal fatto dell influenza,deve esserci sotto qualcos altro che mi fa oltretutto preoccupare..

"Andiamo a dormire piccola?", le chiedo avvolgendola tra le mie braccia..continuo a ripetere a me stesso che ce qualcosa che non va in lei, non mi convince la storia dell'influenza..

Siamo abbracciati, la sto circolando..
"Piccola mi raccomando, stai attenta a New York", mi guarda con gli occhi luccicanti come quelli di una bambina a natale..
"Christian questo vuol dire..che allora sei d accordo sul fatto di andare a New York", mi abbraccia e bacia ogni centimetro della mia pelle,si capisce che è felice.
"Certo piccola, però qualsiasi cosa,devi chiamarmi", è felice e lo sono anche io..

Si addormenta così,dolcemente,tra le mie braccia...
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Oggi è il giorno della partenza..anche se sono solo un paio di giorni, vorrei che non andasse la mia piccola, ma è giusto che anche lei faccia esperienze nuove per quanto riguarda l ambito lavorativo..

"Amore mio, ci sentiamo appena l aereo atterra", mi dice prima di imbarcarsi insieme al suo capo..nonostante sia una persona a modo, a me quel Dylan cross non piace,solamente perché lavora insieme alla mia Anastasia..

Rimango fermo, vicino ad una grande vetrata per vedere l aereo di Anastasia decollare..ti amo piccola, non vedo l ora di rivederti..

...ANASTASIA...
il viaggio è stato tranquillo, ho anche sentito Christian e già mi manca..

"Anastasia ti aspetto nella hall, tra poco ce la cena con gli autori", mi dice Dylan passando alla porta della mia stanza d hotel..

Arrivo nella hall, e come un galantuomo, Dylan mi fa accomodare al tavolo..un posto da ricchi, cominciamo a conversare con gli autori..non toccò cibo, è come se avessi lo stomaco chiuso...sto male,di nuovo quella sensazione che ho avuto qualche sera fa..

"Perdonatemi ma devo aspettarmi dalla.cena", dico alzandomi dal tavolo..la testa gira,il dolore è forte..Dylan mi prende al volo senza farmi cascare sul pavimento..oddio ma cosa mai potrò avere..

"Ti prego Dylan chiama Christian, digli di raggiungerci qui a New York", Dylan prende il mio telefono è compone il nome di Christian...

...CHRISTIAN...
Sorseggiare del vino in mancanza di mia moglie,non è per niente bello..il mio telefono squilla,controllo chi sia, ecco è lei, gli mancavo..

"Anastasia piccola mia", dall altro capo del telefono un uomo..
"Ehm no purtroppo non sono Anastasia, sono il signor Cross, il suo capo, sua moglie mi ha pregata di dirle.di raggiungerla qui a new York, all ospedale, di più non so dirle", con il cuore in gola decido di chiamare mamma senza farla però troppo preoccupare,le dico semplicemente che Anastasia ha una piccola influenza e voglio stare con lei..

Quando arriva questo maledetto aereo a New York?

Piccola Mia,sto arrivando...

La Vita Di Anastasia SteeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora