Sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania. Manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu.
-cit.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Sassy, smile for me. :)
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"Pronto?"
"Rey, dobbiamo parlare. È urgente." mi sistemo meglio sul letto.
"Ehm...Aspen, non è il momento. Io sto per...sto per uscire. Scusami." non faccio in tempo a dire nulla che mi attacca il telefono in faccia.
Dalla rabbia lancio il telefono dall'altra parte del letto. Stava mentendo. Ciò mi fa salire i sospetti che sia stato lui a dire tutto alla polizia.
«Cugina.» bussano alla porta.
«Sono arrivati.» conclude mio cugino. Prendo il telefono ed esco dalla mia stanza.
«Tutto a posto?» mi fa un sorriso.
«Sì, era impegnato. Lo richiamerò.» cerco di nascondere la delusione causata da parte del mio migliore amico e accenno un sorriso scendendo al piano inferiore.
«Ciao!» vado da Crawford e lo saluto con un bacio sulla guancia che lui ricambia.
«Ehy, esisto anch'io!» scuoto la testa divertita e ripeto la stessa azione con il fratello che ha in mano quattro pizze.
«Scusate se interrompo questo momento romantico, ma io ho fame.» Carter prende le pizze e le appoggia sulla tavola sedendosi al suo posto.
Ridacchio e mi vado a sedere affianco a lui.
«Questa è di Carter, Crawford quella con la salsiccia è tua. Aspen, dato che non sapevo come la volessi sono andato sul sicuro: patatine.» mi sorride e mi passa la mia pizza. Adoro il suo sorriso.
«Hai fatto più che bene. Buon appetito!» stacco una fetta e la porto in alto come a brindare e la addento.
«Ottima, Chris.» mio cugino alza un pollice soddisfatto e lui ricambia con uno sguardo da 'era ovvio'.
Finiamo di pranzare ridendo ogni tanto, cantando a turno e sentendo la splendida voce di Chris, Carter che si stava strozzando con un salamino, Crawford che lanciava pezzi di condimento a suo fratello e io che ridevo come una cretina.
Adoro questi scemi anche se li conosco da neanche una settimana. A parte mio cugino, ovvio.
Un telefono suona e vedo Carter alzarsi e uscire dalla cucina.
«Allora, Aspen. Come ti trovi qui?» Crawford si alza per poi appoggiarsi al tavolo.
Io anche mi alzo ma vado a sedermi sul bancone della cucina accanto al lavello.
«Sinceramente? Pensavo molto peggio. A parte la rovinosa caduta di oggi, siete tutti molto simpatici. Pensavo che ricominciare tutto da capo fosse più faticoso ma devo solo ringraziare Carter.»
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanfictionOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...