I suoi occhi erano come il mare. Se non sapevi affrontarli ci annegavi dentro.
-cit.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
«Passa, Cam!» il castano fa come dico e mi passa la palla.Vado velocemente verso il canestro e tiro. Punto!
I miei compagni di squadra, Cameron e Nash, vengono verso di me e mi abbracciano.Alla fine, a noi, si sono aggiunti il fratello di Nash, Hayes, e la ragazza con cui è uscito che mi sembra si chiami Freya. Stavano facendo gli arbitri e ora è finita la partita con noi come vincitori.
Sono così carini insieme. Fanno entrambi il secondo anno e, da ciò che mi sembra di aver capito sentendoli prendersi in giro di aneddoti passati, si conoscono fin da quando erano innocenti infanti. Se ne vanno perché Freya deve comprare un regalo a suo fratello e Hayes deve aiutarla per un consiglio.«È adorabile tuo fratello, Nash. Vi somigliate un casino.» si porta il ciuffo dei capelli indietro. Sono davvero lunghi.
«Ce lo dicono in molti, in effetti.» sorride e guarda alle mie spalle. Non capendo mi giro ma mi viene versata dell'acqua addosso.
Rubo la bottiglietta a Jack Johnson, e corro a riempirla alla fontana.
E fu così che iniziò una battaglia d'acqua.
Peccato che fossi l'unica ragazza e i cinque amiconi fossero alleati contro di me.Ad esempio, Jack il moro mi ha rubato la bottiglietta a sua volta e l'ha ripassata al suo omonimo che la riempie. Cameron che mi tiene ferma e Nash e Crawford che si divertono a bagnarmi tutta.
«Vi odio!» sembra che mi abbiano buttata in piscina e io sia appena uscita.
«Nah, non è vero.» afferma Crawford sicuro di sé facendomi l'occhiolino. Alle mie spalle sento Cameron ridacchiare.
È tempo che tutto ciò finisca e per farlo c'è solo un modo.
Approfittando della distrazione di Cam mi giro e gli assesto un calcio dove non batte il sole.
Dolorante, mi lascia andare e si tiene i suoi gioielli di famiglia. Scoppio a ridere.«Porca puttana, Aspen!» grida.
«Cameron! Siamo in luogo pubblico, ci sono dei bambini suvvia!» non ce n'era neanche mezzo di bambino ma poco importa.
«Questo era un colpo basso, nel vero senso della parola.» shignazza Nash.
«Mi avete costretta a farlo o questa battaglia non avrebbe avuto fine.» spiego con nonchalance alzando le spalle.
«Hai ragione.» affermano insieme i due Jack.
Guardando il Sole lo vedo basso, segno che ormai è sera.
«Avete un orologio?» sono in cinque, qualcuno avrà il telefono.
Si alza un venticello che mi fa venire dei leggeri brividi così mi sfrego le braccia cercando di creare del calore. Non voglio ammalarmi.
«Sono le sette passate.» mi avvisa Nash.
Merda.
«Mio cugino mi ammazza, dovevo tornare per le sette. Craw, mi puoi riaccompagnare a casa? Ragazzi, noi ci vediamo domani.» inizio a parlare molto velocemente ma mi ricordo di una cosa.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanfictionOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...