'Cause I'm a dreamer and you are the dream.
-cit.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Venerdì, 30 ottobre 2015
Oggi è il grande giorno. Rivedrò il mio migliore amico. Il suo aereo dovrebbe atterrare per l'una di questo pomeriggio, quindi, appena usciti da scuola, io e Carter, andremo direttamente in aeroporto a prendere Rey. I suoi amici, ormai anche miei, hanno organizzato di andare tutti insieme, Rey compreso, al Mc. Sì, ho parlato a tutti di lui. Dire che sono entusiasta del suo arrivo si potrebbe considerare un eufemismo.
Purtroppo, però, questo entusiasmo, lo ha percepito pure Taylor che vuole assolutamente scoprire cosa mi è capitato. Il punto è, che non sono stupida e ho agito prima di lui. Ieri sera ho scritto un messaggio a Rey di stare attento a Taylor e ai suoi comportamenti ma, soprattutto, di non dirgli neanche mezza parola sul mio conto. Lui mi ha assicurato che avrebbe tenuto la bocca chiusa.
Mi chiuderò la bocca con una serratura e butterò via la chiave.
Queste, sono le sue esplicite parole. Il fatto della serratura, ad essere sinceri, non l'ho capito ma questi sono futili dettagli.
Inoltre, dopo pranzo, le ragazze, mi costringeranno ad andare con loro al centro commerciale in cerca di un abito un po' stravagante per la sera successiva, le ho sentite parlare. La tradizione di questa scuola è che, ogni anno, al ballo di Halloween, ad alternarsi ragazze e ragazzi, dovranno vestirsi eleganti e paurosi. Quest'anno tocca a noi ragazze vestirci da Halloween e verrà eletta la "Regina della paura" insieme al "Re dell'eleganza". Usanze strane ma carine.
La giornata scolastica si conclude e ci diamo appuntamento per le due e mezza al McDonald's più vicino all'aeroporto.
Saliamo in macchina e Carter imposta il navigatore. Nonostante lui non sia mio cugino di sangue, la nostra parentela non cambierà mai. Lui è pur sempre mio cugino, qualsiasi cosa accada.
Ci mette circa tre quarti d'ora. Paga il parcheggio e andiamo ad aspettarlo all'uscita degli arrivi. Dal tabellone esposto l'aereo non ha fatto ritardo e dovrebbe essere già atterrato. A quest'ora starà ritirando il bagaglio.
Circa cinque minuti dopo, scorgo la sua figura, fra quella delle altre persone, con una valigia con sè.
Inizio a correre e lui si ferma e sorride. Lascia la valigia e mi afferra da sotto le cosce per reggermi dato che mi sono letteralmente lanciata su di lui stile koala.
Sento gli occhi pizzicare e non è un buon segno. Prima che le lacrime possano scendere mi asciugo l'occhio.
«Mi sei mancata, piccola.» mi sussurra stringendomi forte.
«Anche tu, gigante.» al sentire il soprannome scoppia a ridere e mi fa scendere.
Prende la sua valigia e ci avviciniamo a Carter così da farli presentare.
«Allora, cugino, lui è Rey. Rey, lui è Carter, mio cugino. Bene, ora basta. Sbrighiamoci perché: uno, se continuiamo a stare qui, perdiamo tempo e Carter dovrà pagare ancora. Due: ci stanno aspettando. Tre: ho una fame che vi mangerei entrambi.» ridono all'unisono per poi aggiungermi anch'io e iniziamo a incamminarci fino alla sua auto.
Rey mette la valigia nel bagagliaio e si siede nel posto dietro.
Durante il viaggio i due si conoscono meglio e capiscono di avere parecchie cose in comune. Dalla musica, al vestiario, alle squadre di basket e alle auto. Andranno molto d'accordo. Ah, soprattutto perché hanno iniziato a fare discorsi sulla mia protezione e bla bla bla.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanfictionOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...