•April Fools Day• ✅

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Art is the last form of magic that exist.
-cit.

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Venerdì, 1 aprile 2016

È passato quasi un mese dall'ultima volta che ho avuto un discorso sensato con Crawford. Non voglio più aver a che fare con lui.

Eppure, il senso di colpa mi opprime al ricordo di quella sera alla festa. Ci eravamo appena fidanzati e io già l'avevo tradito. Non ho giustificazioni. Ci siamo fatti il torto entrambi. Per di più, non vedo l'ora che finisca la scuola e io possa tornarmene a Sydney. Sono stata umiliata da lui davanti a tutti.

Martedì, 16 febbraio 2016

Camminavo per i corridoi, con lo sguardo basso e i miei piedi che si muovevano da soli. Avevo evitato Crawford ogni volta che lo vedevo in lontananza. Il punto è che non sapevo ancora come dirglielo che io sapevo tutto e come affrontare questa situazione.

Il fato, però, ha voluto darmi una spintarella proprio addosso a lui e non potevo tirarmi indietro proprio in quel momento, quando metà della fatica era stata fatta inconsciamente.

<<Scusami.>> sussurrai sotto voce, senza incrociare i suoi occhi scuri e le sue adorabili fossette sul viso.

<<Ehy, va tutto bene. Come mai quando ti chiamavo non mi rispondevi o te ne andavi?>> dovetti ammettere che era un bravissimo attore a fingere che tutto stesse andando per il meglio.

<<Senti, Crawford. Lo so, okay? Lo so che al posto di venire a festeggiare il mio compleanno hai preferito andare ad una stupida festa in cui ti sei fatto Eva. E' stata lei stessa a mandarmi la foto in cui la tenevi in braccio e vi baciavate, basta fingere.>> avevo alzato la voce e diversi studenti si erano girati a fissarci, altri si erano fermati appositamente per ascoltare la risposta del castano.

E, dopo essersi guardato intorno per bene, ha cominciato a sghignazzare e a scuotere la testa come se dovesse ridere sonoramente da un momento all'altro.

<<Ah, davvero? Be' mentirei se ti dicessi che non ne sapevo nulla. Sono stato io a dire a Eva di mandarti la foto.>> in quel momento pensai che avesse dei seri problemi a dirmelo con tutta questa non curanza delle conseguenze.

<<Ma sai, non tutto va bene come si crede davvero a volte. Esatto, so benissimo che cosa è successo quella notte. Allora, adesso non parli più? Perché non ci dici cosa hai fatto? Quel giorno stesso avevi accettato di essere la mia ragazza e poi? E poi ricevo un messaggio anonimo. Già, e in quel messaggio c'era scritto che mi avevi appena tradito, facendoti fare un ditalino da Taylor. Io pensavo fossi diversa dalle altre. Invece no, ci sei cascata. Sei caduta nella trappola di quel bastardo del cazzo. Mi fai schifo. Ti sei lasciata usare da lui per i suoi luridi scopi mentre tu eri ubriaca. Il fatto che tu lo fossi non giustifica l'atto a cui non ti sei sottratta.>> quelle parole così fredde e dirette mi gelarono il cuore e mi fecero sentire ancora peggio di quanto già non mi sentissi in precedenza.

Fu un colpo diretto e ben assestato. Ero stata colpita e poi affondata come nel gioco di battaglia navale. Per di più, adesso le voci avrebbero cominciato a girare e mi avrebbero dato della troia traditrice e chi più ne ha, più ne metta.

Gli occhi cominciarono ad annebbiarsi e le ciglia iniziarono a bagnarsi delle lacrime che rischiavano di scendere rapide sulla mia pelle.

Mi sentii come se fossi tornata indietro a qualche mese fa, quando ancora ricevevo gli abusi di mio padre. Mi sentii stupida e inutile. Mi sentii davvero usata. Mi sentii vuota. Un guscio senz'anima che non prova sentimenti.

Try Again. ||Taylor Caniff||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora