Can you save me? Come on and save me, if you could save me from the ranks of the freaks who suspect they could never love anyone.
-cit. Aimee Mann
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••Lunedì, 11 gennaio 2016
Il rientro a scuola è sempre stato qualcosa di traumatico fin da quando avevo sei anni. In questi anni sono riuscita a trovare molti aspetti positivi sull'istituzione studentesca e scolastica ma le vacanze sono pur sempre le vacanze.
E' come se, nei periodi che si avvicinano alle feste, iniziasse il famoso countdown di fine anno anche se in realtà non sta finendo davvero.
Non credo di essere pronta per tornare alla monotonia di tutti i giorni per altri cinque mesi a questa parte.
Non credo di essere pronta di rivedere i professori e le loro verifiche.
Non credo di essere pronta di voler passare di nuovo i miei pomeriggi a studiare invece che uscire o non fare nulla il pomeriggio, godendomi tutto il relax possibile.
E invece no. La vita ormai è un ciclo continuo che si ripeterà in eterno. Ah, a proposito di ciclo, è tornato a rompere alla sottoscritta. Il mio motto? Statemi lontani finché potete e mettetevi in salvo! Solo così potrete scampare alla mia furia incontrollata.
In questi momenti mi viene da ripensare a quando avevo dodici o tredici anni e mi iniziavo a spaventare quando era in ritardo oppure cominciavo a farmi troppi problemi, non avendo mai fatto nulla. Ero così stupida! Ora se non arriva non so se gioire o preoccuparmi, ma, in teoria, non dovrei avere problemi di alcun tipo.
Sta di fatto che oggi si ricomincia alla grande con biologia alla prima ora del lunedì mattina. Ah, quanto mi mancava questo fantastico orario! Ovviamente, l'ironia fa sempre parte di me e del mio modo di essere.
Dire che sarei stata attenta per tutta la lezione sarebbe come dire che odio il cibo spazzatura o i milkshake, quando vivrei solo di quelli per il resto della mia vita.
Quando la campanella suona, raggiungo l'aula, senza preoccuparmi di iniziare a correre per non arrivare in ritardo. Ma perché dovrei fare qualcosa che, detto sinceramente, non ho voglia di fare? Giusto, non devo creare ulteriori problemi in questo mio periodo. Già mi è difficile gestirli nei giorni comuni, inoltre si aggiunge il ciclo e so che se il professore dovesse farmi la ramanzina del non arrivare tardi a lezione potrei cominciare ad urlargli contro tutto ciò che mi passa per la testa e non credo che potrebbe mettermi in una condizione migliore di ora.
Affretto giusto un po' il passo e, fortunatamente, arrivo in classe qualche istante prima del professore.
I posti sono quasi tutti occupati meno che uno vicino alla finestra in secondo banco. Meglio così, almeno ho una distrazione e so cosa fare per il resto dell'ora.
Poggio lo zaino per terra e guardo verso il cortile. Questa mattina mi ero ripromessa di parlare con Leila e sapere tutta la storia completa, solo che non l'ho vista e non ho potuto chiederle proprio nulla, continuando ad avere fin troppi dubbi e domande. Inoltre, mi sento come una bambina che vuole esplorare un posto appena scoperto. Sono troppo curiosa, forse un po' impicciona ma d'altronde è una mia amica e Carter è mio cugino, no? Voglio bene ad entrambi e non voglio che stiano male.
Come immaginavo, mi perdo a fissare il vuoto, senza ascoltare nemmeno una parola di ciò che il professore sta spiegando.
A distrarmi dal cortile è un rumore sordo contro la porta di legno dell'aula che subito dopo si apre, rivelando la figura di un Crawford annaspante.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanficOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...