Nessuno sceglierebbe di vivere con molti beni ma senza amici.
-cit. Aristotele••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Tra una cosa e l'altra si sono fatte le cinque e mezza.
Sono completamente fradicia e i miei vestiti non sono di certo da meno. Tutta colpa di quei due stupidi. Senza fare nomi: Carter e Crawford.
«Adesso mi spiegate come faccio?» mi indico dopo essere uscita dalla piscina.
«Ti presto dei miei vestiti mentre mettiamo i tuoi in asciugatrice.» propone Taylor e Chris si morde il labbro. Fanculo all'acqua e ai vestiti bagnati.
Seguo Tay prendere un altro corridoio per arrivare in una grande stanza, credo la sua. Non si ferma e lo seguo ancora.
Un altro corridoio e apre una porta: è una cabina armadio.Su un mobile ci sono solo scarpe di diversi colori, tipi e marche.
Molti vestiti non sono al loro posto ma sono sparpagliati in giro per la cabina armadio, è proprio ordinato.Prende un pantaloncino da basket e una sua canotta. Me li passa e li prendo.
«Il bagno?» chiedo tenendo fra le mani i suoi vestiti.
«Uscita da qui, torna nella mia stanza. C'è un'altra porta. È quello il bagno. Ho anche il phon se ne hai bisogno.» mentre me lo dice accartoccia qualche vestito e li lancia da un'altra parte. Che disastro.
Questa casa sembra un labirinto anche se bellissima.
Per mia fortuna trovo la sua stanza e Hoosier si è accoccolato in fondo al letto, è adorabile.Cerco la fantomatica porta e per fortuna la trovo senza troppa fatica. Nella sua stanza ci sono due porte. Una dà all'esterno, l'altra è del bagno.
Mi chiudo la porta alle spalle e mi tolgo i vestiti bagnati. Li appoggio sul bordo della vasca.
Prendo un asciugamano per asciugarmi il corpo e indosso i vestiti che mi ha prestato Taylor.Per una mingherlina come me sono enormi, ci sto due volte.
I pantaloncini mi arrivano sotto le ginocchia mentre la canotta mi arriva sotto il sedere. Davanti non è molto scollata mentre ai lati mi arriva ai fianchi. Ma lui portare delle canotte normali, no eh?Il phon è su un ripiano non molto alto, lo afferro e in dieci minuti ho finito, o quasi ma non importa se le punte sono ancora umide.
Ricompongo il bagno e porto i vestiti con me, fuori.
«Stai bene con i miei vestiti, passerottino.» glielo devo dire in ostrogoto di non chiamarmi così?
«Taylor, smettila. Mi dà fastidio essere chiamata con quel soprannome.» faccio una mezza smorfia. «Dove tieni l'asciugatrice?» svio l'argomento 'passerottino' sperando che non ci ritorni.
«Dalli a me, li porto io. Se vuoi Crawford è sotto. Carter ha accompagnato Christian a ritirare la sua auto.» mi informa scomparendo dalla stanza.
Hoosier è ancora sdraiato sul letto.
«Che ne dici? Andiamo da Craw?» il cucciolo alza la testa vedendo che mi sono rivolta verso di lui. Scatta sulle zampe e corre di sotto. «Hoosier! Aspettamiii!» inizio a correre per le scale e per poco non volo, di nuovo.
«Sta' attenta.» sono finita addosso a Taylor che mi ha retta dai polsi. Forse anche un po' troppo forte. Il suo sguardo congela e mi stacco un po' impaurita da lui e i suoi modi bruschi.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanfictionOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...