Io il gruppo su whatsapp l'ho fatto. Se volete essere aggiunti mandatemi il numero nei messaggi privati. Buona lettura!
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Non è mai tutto come sembra. Una mano vi accarezza, l'altra vi smembra.
-cit.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Aspen's POV
Venerdì, 1 gennaio 2016
Mal di testa. Solo un gran dolore che continua a martellarmi incessantemente la testa. Nient'altro. Nessun pensiero o ricordo. Non riesco a concentrarmi su altro. Ho sbagliato a bere troppo ieri sera. Non mi ricordo nulla. Ancora.
Scopro il mio corpo dalle calde coperte del mio letto e rabbrividisco al contatto delle piante dei miei piedi sul pavimento freddo.
Infilo le calze e poi, senza curarmi dell'avere ancora il vestito di ieri, con magari tutto il trucco sbavato sul viso, scendo di sotto alla ricerca di un'aspirina.
Mi attacco saldamente al mancorrente delle scale per evitare di fare una rovinosa caduta e, alla fine, arrivo sana e salva in cucina.
Non c'è nessuno. O sono io che mi sono svegliata troppo presto, ma il sole è già alto quindi escluderei questa opzione, o sono tutti fuori casa e questa potrebbe essere la spiegazione più plausibile.
Dopo aver rischiato di sbattere la testa contro uno sportello, infilzarmi con un coltello che avevo scambiato per un cucchiaio e smontato mezza cucina, riesco a prendere la medicina.
Non ho ancora capito perché mia zia tenga le pastiglie e tutte queste cose in un armadietto della cucina. Bah, non sono fatti miei, l'importante è che abbia trovato cosa mi serviva.
Mentre sono pronta a tornare di sopra, la porta di casa si apre e si richiude dietro di me.
Mi volto e credo di poter sembrare una pazza psicopatica. Sì, tipo quelle che voltano la testa con una faccia indemoniata. Inquietante.
Carter posa la giacca sull'attaccapanni e poi si passa una mano fra i capelli. Sembra non avermi notato. Come? Non ne ho la più pallida idea sinceramente.
<<Buongiorno, eh.>> saluto poco dopo, voltandomi con tutto il corpo verso mio cugino.
<<Buon- hai un aspetto che fa veramente schifo, bionda. Ma poi, che hai fatto sul collo?>> lo vedo innalzare un sopracciglio e, istintivamente, lo copio.
<<Il mio collo? Che ho fatto?>> subito dopo mi porto le mani sulla pelle ma non sento nulla.
<<Crawford ha già marchiato il territorio? Wow, non pensavo fosse così sbrigativo quel ragazzo.>> no aspetta, cosa?
<<Mi dai il tuo telefono?>> non se lo fa ripetere due volte e me lo porge.
Apro immediatamente la fotocamera e la giro internamente. Subito due grandi macchie violacee captano la mia attenzione e i miei occhi si spalancano.
Dei flash compaiono nella mia mente. La discoteca. I drink. Il gioco. Io e Crawford. Taylor.
Un grande vuoto è ciò che mi resta di buona parte della serata scorsa. Come se avessi cancellato tutto o non lo avessi mai fatto. Nulla. Solo buio.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanficOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...